Alessio Ruggio, il talentuoso pianista italiano d’adozione parigina, ha fatto ritorno con il suo ultimo lavoro, “Alchimie.” Questa straordinaria composizione musicale è un viaggio profondo nell’ambivalenza dell’animo umano, esplorando l’attrazione, l’ambiguità e la dualità delle emozioni attraverso il pianoforte e il violoncello. In questa recensione, esploreremo le sfumature di questo affascinante lavoro e l’incredibile abilità di Ruggio nel comunicare direttamente ai cuori degli ascoltatori attraverso la musica.
Il celebre compositore Ludwig van Beethoven una volta disse: “Dove le parole non arrivano…La musica parla”, e questa citazione rappresenta perfettamente il percorso artistico di Alessio Ruggio, uno dei pianisti più eclettici e raffinati del panorama internazionale. Il suo nuovo lavoro, “Alchimie,” è un’immersione senza precedenti nelle profondità dell’animo umano, un viaggio musicale che sfrutta il potere della musica per esplorare l’ambivalenza dei sentimenti umani.
Originario di Palermo ma d’adozione parigina, Alessio Ruggio ha già conquistato la Francia con il suo album d’esordio, “Grand Soufre,” e brani come “Origami” e “Degénéréscence Nocturne.” Ora, torna nei digital store con “Alchimie,” un’opera straordinaria che trae ispirazione dalla dualità dell’essere umano. Questa composizione musicale coinvolge il pianoforte e il violoncello, magistralmente eseguito da Yvon-Gérard Lesieur, per esplorare il lato oscuro e l’emotività intensa dell’attrazione umana.
L’opera stessa rappresenta una metamorfosi progressiva dello spirito umano. Il violoncello simboleggia l’alterazione, il controllo e la maschera, mentre il pianoforte incarna la parte emotiva e profonda di ogni battito. Nella parte conclusiva del brano, il pianoforte fa una scelta di libertà, riconoscendo le sfumature tenebrose del violoncello e segnando una nuova direzione, consapevole e catartica.
Il titolo “Alchimie” ha una duplice accezione, richiamando l’attrazione incontrollabile tra due individui e l’antica pratica dell’alchimia di trasformare i metalli in oro, simboleggiando la ricerca della perfezione e la trasmutazione interiore. Questa dualità sorprendente esplora l’ambivalenza dell’attrazione, rivelando passione, ambiguità e mistero.
Ma “Alchimie” offre anche una profonda riflessione sulla forza psicologica e l’influenza che un altro individuo può avere su di noi. La musica, carica di malinconia e riflessione, cattura tutte le sfumature di un sentimento intenso e viscerale, guidandoci in una dimensione riflessiva che lascia spazio alla speranza, anche quando le porte si chiudono.
Questo capolavoro è stato registrato presso il prestigioso Malambo Studios dell’Île-de-France e mixato e masterizzato da talentuosi professionisti come Andy Stone e Diego Pittaluga. La sinergia tra Alessio Ruggio e Yvon-Gérard Lesieur ci offre una visione completa dell’attrazione umana in tutte le sue sfaccettature, dalla passione all’ambiguità, dalla trasformazione interiore alla ricerca della verità.
In definitiva, “Alchimie” è un’opera straordinaria che ci offre una voce diretta ai nostri cuori attraverso la musica. Alessio Ruggio si conferma come uno degli artisti più brillanti e promettenti della scena strumentale internazionale. Chiudete gli occhi, mettete gli auricolari e lasciatevi trasportare nell’intensità delle “Alchimie,” scoprendo la bellezza celata nel caos delle emozioni. La musica parla, e Alessio Ruggio ci parla direttamente al cuore con questo straordinario lavoro.
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