Con La baia dei porci, quarto singolo del duo FIDELIO, Andrea Aniello e Valerio Martino Fanciano trasformano uno degli episodi più fallimentari della Guerra Fredda in una potente metafora personale e collettiva. Il brano, che anticipa l’album Solo i borghesi sopravvivono (in uscita a fine novembre), racconta con poesia e lucidità la fatica di costruirsi un futuro tra sogni prefabbricati e aspettative altrui.
La baia dei porci è un pezzo che colpisce subito per la qualità della scrittura. FIDELIO riescono a intrecciare storia e contemporaneità con naturalezza, trasformando un episodio di politica internazionale in un simbolo delle battaglie quotidiane di ognuno di noi. Il testo è ricco di immagini e metafore, ma sempre ancorato a una sincerità che lo rende vicino a chi ascolta.
Sul piano musicale il brano miscela pop, rock e una vena post-punk che gli dona tensione e identità. Le voci di Aniello e Fanciano si alternano e si completano, conferendo al pezzo una dimensione narrativa e corale che amplifica il messaggio. Anche il videoclip girato nello Yucatán aggiunge valore al racconto: alternando poesia e realismo, le immagini sospese tra ciò che poteva essere e ciò che è rimasto incarnano perfettamente il senso del brano.
Questo singolo mostra come FIDELIO abbiano trovato una cifra stilistica precisa: canzoni che uniscono introspezione e sguardo sul mondo, che parlano di disillusione ma anche di consapevolezza. È un brano denso, maturo, che invita a riflettere e allo stesso tempo a lasciarsi trasportare dalla sua energia.
Conclusione:
Con La baia dei porci, FIDELIO confermano la loro capacità di scrivere canzoni che non si limitano a intrattenere, ma diventano specchi e metafore del nostro presente. Una prova solida e affascinante, che lascia curiosità e aspettative per l’album Solo i borghesi sopravvivono. Un altro passo importante in un percorso artistico che merita attenzione.