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La musica ha il potere di raccontare storie, di abbattere barriere e di creare connessioni profonde. Giordano Amici, cantautore sensibile e attento alle tematiche sociali, torna con un nuovo singolo, “Dove tutto è possibile”, un brano che offre uno sguardo intimo e intenso sul mondo dell’autismo.
In occasione della sua uscita, lo abbiamo incontrato per parlare del progetto, del suo percorso artistico e di ciò che lo ispira.

Bentornato sul nostro magazine, prova a dire qualcosa di te che possa attirare altri fan.
Ciao a tutti, ragazzi! È un piacere ritrovarvi. Finalmente il mio nuovo singolo, “Dove tutto è possibile”, è disponibile e non vedevo l’ora di poterlo condividere con voi.

Come sapete, amo affrontare tematiche sociali nelle mie canzoni e questa volta, forse più che mai, è stato un viaggio interiore difficile e complesso. Spero di essere riuscito a raccontare qualcosa che purtroppo è ancora percepito con troppa distanza dalla nostra società.

Il tuo nuovo brano, “Dove tutto è possibile”, affronta il tema dell’autismo con grande sensibilità. Da dove nasce l’ispirazione per questa canzone?
È stata una sorta di richiesta.

Durante la promozione di “Fiocco Viola”, un mio precedente lavoro, ho avuto l’opportunità di parlare con una madre che mi ha confidato le sfide che suo figlio affronta quotidianamente. Da quell’incontro è germogliata l’idea di trasformare la sua storia in musica, anche se per molti mesi ho riflettuto a lungo sull’opportunità di ‘accettare’ questa sfida. Non ero certo di poter trattare un argomento così delicato con la sensibilità e la precisione necessarie, ma al contempo sentivo una voce interiore che mi spingeva ad agire. Alla fine, ho capito che non volevo e non potevo tirarmi indietro. Da questa riflessione profonda è nata “Dove tutto è possibile”

La musica ha un ruolo fondamentale nella comunicazione e nell’emozione. Come pensi che il tuo brano possa aiutare a sensibilizzare il pubblico su questo argomento?
Forse mi ripeterò, ma credo fermamente nella potenza delle canzoni e nei messaggi che possono veicolare. Abbiamo tra le mani uno strumento straordinario. La musica è un mezzo di comunicazione rapido ed efficace, e mi sento davvero privilegiato ad avere questa opportunità.

Certamente, questo brano non ambisce a definire o spiegare l’autismo nella sua complessità. Il suo intento è più semplice e diretto: raccontare una storia in prima persona, attraverso gli occhi di un ragazzo autistico.

Il titolo “Dove tutto è possibile” evoca speranza e libertà. Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere con questa canzone?
Simboliche sono le liriche del ritornello: “Prendi le mie mani, entra nel mio mondo, guarda è magico. Prendi le mie ali, insieme ce ne andiamo dove tutto è possibile”.
In questi pochi versi si concentra l’essenza del brano: il desiderio del protagonista di mostrare la sua realtà interiore, le sfide che affronta, il suo caratteristico modo di interpretare e vivere la vita. Solo attraverso questa apertura e a questo invito a entrare nel suo quotidiano con la giusta sensibilità, è possibile comprendere appieno la sua esperienza. In quel preciso momento di empatia e comprensione reciproca, si percepisce una libertà tale da poter superare qualsiasi barriera, qualsiasi ostacolo, e raggiungere un luogo metaforico dove tutto è possibile.

Oltre alla musica, ci sono altre forme d’arte o esperienze personali che ti hanno aiutato a comprendere meglio questa realtà?
Ho cercato di raccogliere quante più informazioni e testimonianze potessi trovare.
Il mio obiettivo primario era di ottenere una comprensione più completa e precisa possibile dell’argomento. Sono consapevole, naturalmente, della complessità dell’autismo e della sua vasta gamma di manifestazioni, il che rende difficile una definizione univoca e definitiva.
Tuttavia, come ho accennato precedentemente, l’intenzione principale del brano non era quella di fornire una spiegazione esaustiva sull’autismo in generale. Ho voluto, invece, focalizzarmi sul racconto di una singola esperienza, pur tenendo presenti alcune caratteristiche comuni riscontrabili nelle persone che rientrano nello spettro autistico

Nel brano canti “Prendi le mie mani, entra nel mio mondo”. Come hai lavorato sulla scrittura del testo per rendere autentica questa esperienza?
Questa è una cosa molto interessante.
Ti confesso che ho volutamente scelto uno stile che fosse il più diretto e semplice possibile.
Non desideravo che il testo contenesse necessariamente espressioni eccessivamente elaborate, poiché ritengo che per narrare una storia di tale profondità sia fondamentale aprire la mente e il cuore, lasciandosi trasportare dalle emozioni e dalle sensazioni descritte dal protagonista.

Il videoclip accompagnerà il messaggio del brano? Puoi anticiparci qualcosa su come sarà?
Sì, questa volta il brano sarà accompagnato anche da un videoclip, una novità per me.
Posso anticiparvi che le immagini che accompagneranno la canzone sono molto toccanti e suscitano una profonda riflessione, almeno così è stato per me.
Vi invito caldamente a guardare il video integrale su YouTube, non voglio svelarvi altro.
Anzi, mi farebbe davvero piacere conoscere le vostre impressioni. Vi aspetto!

Sei un artista emergente nel panorama cantautorale italiano. Quali sono le principali sfide che hai affrontato fino ad oggi nel tuo percorso musicale?
Confesso di nutrire una certa ostilità per il termine “emergente”. Non per presunzione, ovviamente, ma perché lo associo spesso a chi muove i primi passi, a chi inevitabilmente manca di esperienza. Invece, diciamocelo francamente, qui si lavora sodo da un bel pezzo. Ahahahah!
Personalmente, preferisco l’espressione “artista sconosciuto al grande pubblico”. Poi, naturalmente, il gusto è soggettivo e si può piacere o meno.
Le maggiori difficoltà risiedono senza dubbio nel farsi notare. Un artista che non gode di grande popolarità deve affrontare una fatica doppia. Spesso ci si ritrova a dubitare che i propri sforzi siano sufficienti, ma la verità è che si investono tutte le energie e le competenze disponibili per raggiungere l’obiettivo più grande. Ci sarebbe bisogno di maggiore attenzione da parte delle grandi emittenti radiofoniche. Il meccanismo è complesso, lo so, ma credo fermamente che, dopo anni di gavetta e impegno costante, io e chi si trova nella mia stessa situazione ci meritiamo una possibilità.
E diciamolo pure, dai!

Qual è il tuo rapporto con i fan e come interagisci con loro sui social? C’è un commento o un messaggio che ti ha colpito particolarmente?
Devo dire con grande entusiasmo di aver riscontrato un notevole interesse verso ciò che faccio. Non saprei dire se ciò sia dovuto alle tematiche che affronto nei miei brani, alla semplice curiosità, o forse a una certa ‘diversità’ rispetto a ciò che è facilmente reperibile nel panorama discografico attuale. In ogni caso, ne sono immensamente felice. Cerco, ovviamente, di essere sempre attento e disponibile con chiunque manifesti il desiderio di interagire o anche con chi è semplicemente curioso di capire. Per me è fondamentale avere un riscontro dalle persone, perché in fin dei conti è il pubblico che ascolta le canzoni, che si immedesima nelle parole, nella storia, nella musica. Al di là di ogni meccanismo discografico, del mainstream e dei numeri in generale, spesso ci dimentichiamo che le canzoni sono per la gente e della gente.

Solo due giorni dopo la pubblicazione di “Dove tutto è possibile”, ho ricevuto un messaggio da una donna che mi ringraziava per aver avuto il coraggio di scrivere una canzone del genere. Beh, per me questa è una soddisfazione che non ha prezzo. “Dove tutto è possibile” l’ho scritta anche per questo.

Siamo giunti alla conclusione dell’intervista. C’è un aspetto che desideri condividere ma che non abbiamo avuto l’opportunità di chiederti? Potresti porti una domanda e condividere la risposta con noi?

Come di consueto al termine di un’intervista, sarei tentato di parlare dei progetti futuri, ma preferisco non anticipare nulla… ahahahah! Dico solo che, finalmente, CI SIAMO!

… quindi, non mollatemi, eh?
Rimanete sintonizzati!

 

Conclusione:
Con “Dove tutto è possibile”, Giordano Amici ci regala una canzone capace di toccare il cuore e di aprire nuove prospettive sulla diversità e sull’inclusione. La sua musica continua a essere un mezzo potente per raccontare storie e sensibilizzare. Ascoltate il brano e fatevi trasportare in un mondo dove ogni cosa può davvero essere possibile.

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