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Con “Storm of Stars”, Kandro Secondo ci regala un’opera strumentale che trascende i confini della semplice composizione musicale, trasformandosi in una vera e propria esperienza sensoriale ed emotiva. In bilico tra l’intimità di un diario personale e la grandiosità di una colonna sonora cinematografica, il brano costruisce un mondo sonoro sospeso, dove ogni nota è scelta con cura e il silenzio diventa parte integrante del linguaggio musicale.

Il pianoforte, protagonista assoluto, dialoga con archi profondi ed emozionanti, mentre strumenti progettati su misura aggiungono una texture unica e inconfondibile. L’eco di autori come Hans Zimmer e Ludovico Einaudi è palpabile, ma Kandro Secondo riesce a fonderli in un linguaggio personale, fatto di epifanie emotive e paesaggi interiori.

Frutto di un lavoro decennale, “Storm of Stars” è un brano che richiede tempo e attenzione: va ascoltato a occhi chiusi, con il volume alto e il cuore aperto. È musica che non cerca di stupire con effetti speciali, ma che ti conquista con la sua profondità, la sua grazia, e la sua capacità di toccare corde interiori che spesso dimentichiamo di avere.

Per gli amanti delle composizioni evocative, delle ambientazioni oniriche e della musica come viaggio interiore, Storm of Stars rappresenta un ascolto imprescindibile.

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