Con “Meditazione Rock”, Adriano Formoso fonde arte, scienza e spiritualità, trasformando la musica in un vero e proprio strumento terapeutico. Psicologo, psicoterapeuta, musicista e ricercatore in neuroscienze, Formoso porta avanti la sua missione di rendere la canzone un mezzo di introspezione e guarigione, portando la canzoneterapia a nuovi livelli di consapevolezza.

Il brano si distingue per la sua intensità e profondità emotiva. Lontano dalle logiche commerciali del pop, “Meditazione Rock” non cerca di essere orecchiabile, ma di toccare corde più intime e universali. Le sonorità calde e avvolgenti, unite alla chitarra accordata a 432 Hz – frequenza utilizzata nella Neuropsicofonia per favorire equilibrio e rilassamento – creano un ambiente sonoro che invita l’ascoltatore a un viaggio interiore.
La voce di Formoso, profonda e autentica, si muove tra suggestioni rock e inflessioni meditative, diventando il tramite di un messaggio che unisce il corpo e la mente. “Non confondere l’affetto con i like” – una delle frasi simbolo del brano – è una denuncia delicata ma potente alla società dell’apparenza, dove la ricerca di riconoscimento ha sostituito l’ascolto di sé.
Musicalmente, il brano alterna momenti di quiete e intensità, creando una sorta di rituale laico che invita a fermarsi, respirare, riconnettersi al proprio centro. Formoso riesce così a tradurre in musica il concetto stesso di meditazione, rendendola accessibile anche a chi la vive come forma di liberazione e non solo di spiritualità.
Conclusione
“Meditazione Rock” non è una semplice canzone, ma un’esperienza sensoriale e interiore. Adriano Formoso conferma la sua unicità nel panorama musicale italiano, unendo psicologia, filosofia e arte in un linguaggio nuovo, profondo e necessario. Un invito ad ascoltare non solo la musica, ma anche se stessi.
