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Il nostro Massimo Comi oggi ci racconterà, dal suo punto di vista,
il brano di Maikol Arcarisi dal titolo “Se non hai da fare”. 



A mio giudizio, si tratta di una dichiarazione d’amore, delicata, ma allo stesso tempo diretta, che colpisce al cuore della persona a cui è rivolta.
La canzone prende avvio con la presa di una una consapevolezza, cioè quella di aver camminato sempre all’incontrario, in equilibrio con due piedi su un solo binario, che può rappresentare una metafora che indica una vita vissuta sempre al limite, in un modo molto diverso da quello che fanno gli altri, seguendo il proprio percorso, a testa bassa, senza lasciarsi influenzare appunto dagli altri.
Questo tipo di vissuto, però, cambia radicalmente quando avviene l’incontro che modifica tutto, che porta una nuova luce, dove prima c’era un po’ di buio: il sorriso della persona incontrata scivola dentro l’anima del nostro autore e non la lascia più.
Da questo incontro parte un viaggio interiore, che va nel profondo, superando ogni tipo di limite e confine, imposto dall’esterno, o comunque dal destino, che fa certamente sognare, ma che non permette più, secondo l’artista di svegliarsi: questo è proprio quello che lui non desidera fare e che l’incontro con la sua anima del cuore rende possibile; si esce dalla dimensione onirica e si rientra nella realtà.
La vita reale, a questo proposito, viene paragonata a una salita (e per chi non lo è?), per affrontare la quale servono due tipi di carburante, l’ossigeno e l’amore. Il primo c’è sempre, mentre il secondo può capitare nella nostra vita quando meno ce l’aspettiamo.
Questo rapporto nuovo e rivelatore porta come detto ad immergersi nelle profondità del cuore, a dispetto di ogni possibile pregiudizio: l’importante è guardarsi dentro e mantenersi sempre al centro, senza più vivere una vita in equilibrio precario. Maikol ringrazia l’oggetto del suo amore e dice che gli ha insegnato a fare tutto questo: per lui rappresenta una sorta di totem, che sa dare sempre il meglio, nonostante tutti gli sbagli da lui commessi, e nel cui abbraccio lui si immerge, con la voglia di restare a stretto contatto per sempre.

Mi piace il modo in cui l’artista fa la sua richiesta: vuole entrare a contatto con l’oggetto del proprio amore quasi in punta di piedi, in silenzio, se non ha da fare, se non ha altri programmi, quasi timidamente.
Grazie a questa nuova avventura, Maikol è riuscito a trovare con la sua lei tutte le parole per riempire il silenzio che fino a quel momento regnava nella sua vita, per capire quanto fa stare bene una canzone che ci parla dentro e ci toglie ogni sofferenza.
Un’altra caratteristica che mi ha colpito profondamente nel modo di esprimersi dell’artista è la sua umiltà: riconoscere di non avere la stoffa del campione, ma nonostante questo è fiero di aver scelto proprio lei tra una grande quantità di possibili alternative, e trova la sua pace quando sa che lei è felice.
La base musicale è un delicato synth-elettro-pop, che parte in sordina, delicatamente, per poi esprimersi in maniera più forte, più decisa, restando comunque all’interno del genere di riferimento, ma assumendo dei toni più “corali”, quasi orchestrali direi, in grado di “riempire” la mente e il cuore dell’ascoltatore.
L’andamento della canzone segue una curva a campana, proprio perché parte in sordina, per poi svilupparsi in maniera più forte e decisa e ritornare infine alla delicatezza dell’inizio.
Se devo parlare della vocalità di Maikol, posso dire che la sua voce è melodicamente apprezzabile, pulita, limpida, che sa accarezzare, ma sa anche colpire nel segno, in modo diretto e senza fronzoli: utilizzare l’aggettivo “cristallino” in questo caso mi sembra piuttosto azzeccato, per rappresentare qualcosa di prezioso, che va mantenuto e mai perso.
Mi è sembrata molto interessante la rappresentazione del rapporto amoroso come “scelta”: come già affermato, Maikol è fiero di aver scelto proprio quella persona fra mille, come se ci fosse stata una forza di attrazione, una forza magnetica, alla radice di questa scelta, che ha fatto percepire al protagonista della canzone la forza intrinseca di quella determinata persona, che andava oltre ogni limite, oltre ogni sogno, ma che si riversava completamente nella realtà, nel concreto di ogni giorno.


Credo che il cantautorato italiano sia al momento abbastanza “in forma”: devo ammettere che non conoscevo molte realtà attuali, in grado di rappresentarlo in modo soddisfacente, e il fatto di scrivere queste recensioni mi sta facendo entrare piano piano in un mondo nuovo, che non è propriamente nelle mie corde, dato che amo la musica rock, ma che mi sta permettendo di allargare i miei orizzonti e di ascoltare della nuova musica, che molte volte si rivela interessante e stimolante, al di là di ogni possibile pregiudizio che una persona che viene dal rock potrebbe avere verso il pop melodico.

Sto scoprendo di volta in volta dei buoni talenti musicali, in grado di esprimere pienamente ciò che provano dentro, con sincerità e spontaneità.
Posso dire che sto seguendo alcuni programmi radiofonici che mi stanno aprendo gli occhi sul panorama underground italiano: insieme a quello che sto scoprendo attraverso la scrittura di queste recensioni, questo fatto sta arricchendo enormemente il mio bagaglio di esperienze, e liberandomi da alcuni pregiudizi.
Sono quindi curioso di ascoltare i prossimi brani di Maikol, per vedere se questa sua sincerità e limpidezza di sentimenti continueranno a svelarsi alle orecchie dei suoi ascoltatori: intanto gli faccio i miei complimenti per il modo di cantare, già descritto prima, e per la profondità dei suoi testi, che vanno a scavare nel profondo dell’anima attraverso metafore comprensibili da tutti e rivolte a tutti quelli che si amano.

 

Maikol Arcarisi – Se non hai da fare 

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Etichetta 
PaKo Music Records 
Ufficio Stampa 
Music and Media Press

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