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Oggi abbiamo l’onore di intervistare Kallísto, artista e compositrice dietro il singolo “La Chiave”, uscito il 20 settembre. Con la produzione di Emanuele Andolfi, questo brano ha già catturato l’attenzione per la sua profondità e per la sua visione sull’amore autentico, capace di andare oltre le apparenze. Scopriamo insieme cosa si cela dietro la creazione di questo progetto così intimo e universale.

Benvenuta Kallísto, sul nostro magazine; Raccontaci qualcosa di te, presentati ai nostri lettori… incuriosendoli e con la speranza che andranno ad ascoltare i tuoi brani…
Ciao a tutti. Grazie per questo spazio nel vostro magazine.
Io sono Kallìsto e sono una piccola persona all’interno di un grande pianeta alla continua e costante ricerca della Verità.

La stessa che ho deciso di raccontare all’interno dei miei brani. 

“La Chiave” esplora l’amore oltre le apparenze. Cosa ti ha ispirato a scrivere un brano così profondo e intenso?
Onestamente non so dire cosa mi abbia ispirato. So solo che una mattina di domenica mi sono svegliata presto ed ho avuto l’istinto di mettermi al piano a suonare. Senza ragioni, senza logica, come fosse necessario. Mi sono alzata dal letto, diretta al piano e, con gli occhi ancora mezzi chiusi, ho iniziato a suonare. Così è venuta fuori, nel modo più naturale possibile, “La Chiave”.

Nel testo parli di un amore che accetta anche i lati più oscuri di una persona. Come è nato questo concetto e cosa rappresenta per te personalmente?
Questo concetto rappresenta un pò un mio credo. Col tempo ho capito che le cose e le persone che ho amato di più sono state quelle che hanno stimolato la mia fame di conoscenza, quella che non si accontenta della superficie, ma che vuole andare oltre, nel profondo. E’ facile amare quando si vede il lato migliore di una situazione o di una persona e tutto va bene.

Ma farlo quando si prende coscienza dell’oscurità, delle cose nascoste, è un’altra cosa. Questo vale per qualsiasi tipo di amore, anche e soprattutto per quello verso sé stessi. 
Penso che dovremmo tutti trovare il coraggio di guardarci dentro ed imparare a conoscerci per riuscire ad amarci davvero.

Qual è il messaggio principale che speri di trasmettere attraverso questa canzone? Pensi che sia un tema che risuona con molte persone?
Come detto sopra, penso che dovremmo tutti trovare il coraggio di guardarci dentro ed imparare a conoscerci per riuscire ad amarci davvero.

Perché ritengo non si possa davvero amare qualcuno o sé stessi se non si affronta questo percorso di scoperta ed accettazione. 

La produzione di Emanuele Andolfi ha dato una forte impronta al brano. Come è stata la vostra collaborazione e in che modo ha influenzato il risultato finale?
Emanuele è un ragazzo che conosco da oltre 10 anni. Suonavamo insieme in una band quando eravamo piccoli e mingherlini, ma c’è sempre stato fin da subito un bellissimo rapporto di stima ed amicizia. Da anni avevamo in progetto di fare qualcosa insieme e finalmente è arrivato il momento. La Chiave è una canzone molto importante per me e non potevo che affidarne la produzione ad una persona di cui sapevo potermi fidare. Il risultato per me è stato pazzesco. Quando ho ascoltato la produzione del brano per la prima volta ho capito di aver preso la decisione giusta e sinceramente, se potessi tornare indietro, sceglierei ancora di affidare questa canzone ad Emanuele. Perché ha capito a pieno il senso del pezzo e lo ha vestito di un’atmosfera che lo calza alla perfezione. C’è del genio in lui e lo si può intuire dal modo in cui scrive. Credo proprio dovreste andare a sentire i suoi lavori. 

Dal punto di vista musicale, quali scelte hai fatto per trasmettere le emozioni e il significato del testo? Ci sono stati strumenti o arrangiamenti particolari che senti abbiano contribuito a questo?
A dire il vero, non ho fatto grandi scelte se non quelle appena dette. Diciamo che è venuto tutto in modo molto naturale.

Spesso, canzoni come “La Chiave” richiedono un grande lavoro di introspezione. Come è stato il tuo percorso emotivo durante la scrittura e la registrazione di questo brano?
Il mio lavoro di introspezione è un lavoro che mi accompagna da tutta la vita. Ho sempre cercato di guardarmi dentro e di guardare dentro gli altri, per quanto possibile. 

In questo brano, come in altri, metto sempre l’aspetto emotivo in prima linea, poiché la mia scrittura segue un flusso naturale e incondizionato. Tante volte io stessa capisco a pieno soltanto dopo quello che ho fatto, perché è una scoperta anche per me ciò che esce fuori.
Sicuramente registrare “La Chiave” è stato emotivamente significativo, perché le parole che dico agli altri sono anche parole che dico a me stessa. Ed ogni volta che la canto, si manifestano sempre emozioni per me nuove, diverse ad ogni esecuzione. 

Qual è stata la parte più difficile del processo creativo di “La Chiave”? E quale quella più gratificante?
Nessuna delle parti del processo creativo de “La Chiave” definirei esser stato difficile, perché appunto tutto ciò che gravita attorno al brano è nato da una naturalezza incondizionata.

Come non posso dire ci sia stata una parte più gratificante del processo creativo, poiché sono davvero rimasta soddisfatta di ogni aspetto di questo brano. So che non può piacere a chiunque, perché indubbiamente non commerciale però (posso dirlo?) a me fa proprio impazzire sotto tutti i punti di vista.    

Dopo il lancio di “La Chiave”, hai già altri progetti in cantiere? Cosa possiamo aspettarci da Kallísto in futuro?
Ci sono tanti progetti e poco tempo ahahaha Cerchiamo di non spoilerare. 

Siamo giunti alla conclusione dell’intervista. C’è un aspetto che desideri condividere ma che non abbiamo avuto l’opportunità di chiederti? Potresti porti una domanda e condividere la risposta con noi?
Ho troppe domande nella testa. Non sapendo quale scegliere decido di non farne alcuna. 

Grazie infinite per lo spazio e per il tempo dedicatomi.

Conclusione:
Grazie mille a Kallísto per aver condiviso con noi il dietro le quinte di “La Chiave”. La sua capacità di esplorare l’amore in tutte le sue sfaccettature ci ha davvero colpito, e non vediamo l’ora di scoprire cosa riserverà il suo percorso artistico.

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