Oggi abbiamo un’artista che ormai conosciamo tutti, un po’ per i suoi brani e un po’ per il suo personaggio un po’ sopra le righe, Al Vox è tornato a trovarci con una bella intervista personale e presentando il suo ultimo brano originale e fuori dal comune “Iris spogliati”.
Potete trovare la musica dell’artista su tutte le piattaforme digitali e nelle nostre playlist.
- Ciao Al Vox, bentornato sul nostro magazine, e complimenti per questo ultimo tuo lavoro, ovviamente per noi molto importante per il titolo e per il significato
Racconta qualcosa di te che ancora non hai svelato…
Invero credo che la musica che faccio parli per me. Nelle ultime produzioni ho raccontato storie compatibili anche col passato. Stavolta però ho osservato. Perché una cosa che non avevo mai specificato e mai provato veramente è il concetto che si è salvi solo si ha un rapporto Tranquillità/Paura Bilanciati. E quindi Speranza/Effettivo. Ma i momenti sono fatti per essere goduti. Iris è l’esempio che non è mai tardi. Mai. E che sia eterno finché possa durare. All’infinito potessi decidere io. - Vogliamo fare una domanda che solitamente non facciamo mai… Come stai? Come stai oggi?
Sto Come D’Autunno una foglia che non vuole cadere. Alla fine sono le sfumature della vita. E ci sono altre foglie che non cadono e tutti insieme ci godiamo tutte le stagioni tra Turbatamente e tutti insieme Appassionatamente! - Cosa vorresti realizzare oggi?
Ho scritto un nuovo libro che ha trovato Editore. Un libro Poetico “Autopsia”, Dal Greco: Guardare dentro se. Infatti si può dire che è una sorta di biografia. Vi terrò aggiornati, ma sappiate che la mente d’Al è Vulcanica. Di certo posso dire di avere chilometri di canzone scritte. Pertanto vorrei realizzare il fatto che sono sempre lì a realizzare - Il tuo brano “Iris spogliati”, di cosa parla, com’è nato? Raccontaci qualcosa….
È proprio nato perché volevo raccontare una storia d’amore di cui non fossi protagonista come in “XPertuTurbazione”. Ma negare mia stabilità psico-fisica raccontando proprio che la salvezza c’è. Iris È l’esempio per tutti, non solo per me. Per storie personali o anche vederlo in altri e non perdere speranze. Inoltre erano anni che volevo sperimentare il Movimento Pop Cantabile De “La Patetica” del Ludovico Van. Distanziandomi dall’elettronica e punk ma sempre esistenziale. - Scrivi la frase più significativa di questo brano… e se ti va spiegaci il significato
“Volta La Carta sulle Tue strade Perdute dove hai visto persone che non sono persone” Purtroppo questo è un concetto che penso verrà ripetuto in altri casi: La razza Umana è bestia. E chiunque si informi sull’attuale non ha bisogno di spiegazioni. - La base del brano è di Beethoven, come mai hai voluto realizzare qualcosa di così… originale e forse anche un po’ controcorrente?
Io non sono mai stato nella corrente. - Progetti futuri?
Ma se abbiamo appena cominciato!? - Sappiamo che realizzi anche film… come vanno le cose in quel settore?
A livello di entusiasmo molto. Anche grazie a premi, recensioni anche estere. Però è complesso. I lavori si riescono a trovare anche se preciso che i miei film li produco io e quindi non hanno Budget. Ciò però cambia se lavori per altri. Ecco qui è il problema. Non bastano né titoli né talento e a volte nemmeno conoscenze. Il mercato indipendente andò forte dai fine 60/70 quando Argento portò il genere di Hitchcock in Italia. Ora, nel campo horror che più AL MOMENTO è trattato da me seppur con temi esistenziali e sociopolitici, è molto complesso anche per registi di grido. Insomma un continuo mutamento che non mi fa dare una precisa risposta. Ma continuerò a farne lo stesso e a lavorare per chi mi chiama nelle vesti vigenti dei miei studi al DAMS. - Il tuo prossimo film di cosa parla?
Segreto. - Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi?
Non Pensi che la Musica essendo un lavoro e ci sono pochi live se non per “”star”” Cozzi con “Diritto al Lavoro” (Costituzione)? E invece che X Factor (per dirne uno) si alzassero dalla sedia i Talent Scout e a cercare veramente e quindi fondamentalmente lavorare sul serio?
Lo dici a me? D’accordissimo! L’ho appena domandato io per un intervista
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