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Oggi abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con un musicista, compositore e cantautore, si chiama Claudio Rigo, un giovanotto di Torino, con noi per raccontare il suo percorso artistico e parlarci del suo brano “Luce”, un bel brano in stile cantautorale, un po’ d’altri tempi, ma assolutamente da ascoltare. Potete ascoltare la musica dell’artista su tutti i Digital Store.

Ciao Claudio, benvenuto sul nostro magazine, è la prima volta che ti ospitiamo sulle nostre pagine ed è un vero piacere.
Complimenti anche per il tuo brano, davvero bello e delicato…
Racconta qualcosa di te a tutti coloro che non ti conoscono… chi è Claudio Rigo?
Ciao, e anzitutto grazie per i complimenti. Mi definirei un cantautore, un pianista, ma soprattutto un appassionato e un divoratore di musica. La carriera è cominciata attorno ai 18 anni, una volta terminati gli studi al Conservatorio, ed era incentrata sul piano bar. Sono stati anni in giro per l’ Italia divertenti ma direi anche “formativi”. Nulla di più di centinaia di piccoli “live” possono aiutarti a crescere dal punto di vista della personalità e dell’esperienza. Poi ho virato verso un’attività altrettanto appassionante ma meno artistica, quella di imprenditore del tessile, ma la passione per la musica e la voglia di scrivere non si sono mai interrotte. Anzi!

⁃ Quando hai iniziato ad approcciarti con la musica?
Sin da piccolo, specialmente nell’avvicinamento al pianoforte e alle tastiere in generale. Ricordo ancora la prima ricevuta in regalo, ero veramente un bambino, avrò avuto quattro anni ed era una Farfisa elettrica. E’ stato amore a prima vista. Da lì in avanti ho cominciato a studiare.

⁃ Chi sono i tuoi artisti di riferimento? Quelli che ti piacciono e quelli che magari hanno influenzato il tuo modo di fare musica?
Sono cresciuto ascoltando i cantanti e i cantautori Italiani che ha fatto la storia della nostra musica leggera , Battisti, De Andrè, Ivano Fossati, Dalla, De Gregori, tanto per fare qualche nome del passato. Oggi invece ti direi Marco Mengoni, Cremonini, Elisa. Quello che definirei il pop melodico italiano.

⁃ Il tuo brano “Luce”, di cosa parla, com’è nato? Raccontaci qualcosa….
“Luce” è stato scritto in una notte, l’ispirazione mi è venuta al termine di un viaggio nel sud della Spagna e da un incontro con una persona che considero speciale. Racconta quello che è avvenuto durante quei giorni, l’incontro, la scoperta, le emozioni provate. “Luce” durante quel week-end è diventata anche un tatuaggio, e infine il titolo di questa canzone.

⁃ Scrivi la frase più significativa di questo brano e se ti va spiegaci il significato
“Perché certi incontri faran sempre rumore”. Nel senso che certi incontri non si dimenticano. Al di là di quello che accadrà, di come andrà a finire, lasceranno sempre un segno.


⁃ Non sei giovanissimo, ma tutti noi abbiamo dei sogni… Qual è il tuo più grande sogno oggi?
Dal punto di vista musicale il sogno è senz’altro quello di riuscire a farmi conoscere dal grande pubblico, anche se il riconoscimento non è il motivo principale per cui coltivo questa passione.

⁃ Quali sono i tuoi Progetti futuri?
Continuare a scrivere, e riprendere ad esibirmi dal vivo così come ho fatto quando ero molto più piccolo. Affiancare alla pubblicazione e alla promozione digitale, a tutto ciò che ruota attorno al web, una parte che riguarda i live. Partendo da qui, da Milano.


⁃ Riuscire ad affermarsi oggi con qualcosa che non sia rap/trap è difficile, cosa pensi che serva al giorno d’oggi per poter fare successo?
Certo affermarsi oggi con un sound classico è più difficile che con il rap o il trap. Gli ascoltatori sono sempre più giovani, e il genere che oggi va più di moda non è certo quello melodico. Ciò nonostante, penso che gli “strumenti” per affermarsi rimangano sempre i fondamentali. Anzitutto un’identità precisa e riconoscibile, affiancata ad una assoluta professionalità che parte dall’esecuzione e finisce con la distribuzione. Detto questo, ognuno di noi dovrà trovare il modo di innovare, di portare qualche piccolo cambiamento a livello di scrittura, di interpretazione o di arrangiamento, per poter emergere in questo mare di musica.

⁃ E soprattutto, la cosa difficile è mantenere il successo che, magari, si ottiene con un brano. Cosa ne pensi tu?
Io credo che la difficoltà più grande per un emergente sia quella di far conoscere il primo brano. Se questo accade, e se il talento davvero c’è, la strada potrebbe essere meno in salita di quello che si pensa.

⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
E’ stata una bella chiacchierata. Un’ultima domanda potrebbe essere: con chi ti piacerebbe scrivere e interpretare un brano, se potessi scegliere? E dopo aver partecipato a ben tre Jova Beach Party, ti risponderei senz’altro Jovanotti. La carica, la gioia, la voglia di sperimentare e quella di mescolare stili diversi riuscendo sempre a trovare un filo conduttore, mi hanno contagiato.

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Label
PaKo Music Records

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