Oggi abbiamo l’opportunità di parlare con Al Vox, artista poliedrico e provocatore, che ci presenta il suo nuovo progetto musicale, “SicknationAL”. Un concept album che esplora la crisi globale attraverso testi intensi, collaborazioni inaspettate e una miscela di generi. In questa intervista, scopriremo di più sulle tematiche affrontate nel disco, le collaborazioni presenti e il messaggio dietro la sua visione artistica.
Bentornato Al, quante interviste hai fatto sul nostro magazine? Racconta qualcosa per attirare i fans…
Ciao ragazzi
“SicknationAL” è un titolo forte. Puoi spiegarci cosa significa per te e cosa ti ha spinto a scegliere questo nome?
Perché credo che lo spirito sia una nazione, un mondo a sé e crea così la “Nazione del Cuore” ovvero come si sta e come ci si vede anche nel contesto attuale sociale, importante per non commettere gli errori che l’hanno reso “Sick”
Nel disco si percepisce una forte critica alla società contemporanea. Quali sono le “brutture” che hai vissuto e che hanno ispirato questo progetto?
Tutto su tutto. Non sempre la vita ti dà buone sorprese e, a volte, da più lati. Questo disco è un esorcismo.
“Serotonina”, la traccia d’apertura, parla d’amore ma in modo non convenzionale. Cosa intendi con “amore coscienzioso”?
Che prima di instaurare un amore bisogna porre le fondamenta sulla fiducia e parità reciproca. Sennò è un palazzo sentimentale che cadrà presto…. troppo presto
In “Alkol” con Luisenzaltro, affronti il tema dell’ipocrisia dei governi. Come hai sviluppato l’idea di rappresentare queste “bottiglie ipocrite”
Perché credo fermamente che stare bene non convenga per dietro ogni caduta c’è un guadagno alto.
La collaborazione con Kallisto in “SocioSkonfitta” sembra esplorare il tema del giudizio e della limitata capacità dell’essere umano di discernere il giusto dallo sbagliato. Come è nata questa collaborazione e cosa speri di comunicare con questo brano?La collaborazione nasce da una grande empatia con l’artista che, per me, doverosamente, butta fuori i luoghi comuni. Detesto il selezionismo psichico che pretende dire cosa normale o meno, un qualcosa che trovo ignorante e nazista.
Hai reinterpretato “I Robot” dei Kraftwerk in versione acustica italiana, un progetto coraggioso. Cosa ti ha spinto a farlo e cosa rappresenta per te questa reinterpretazione?
Siamo dei Robot. O almeno è quello che vogliono. Ma non tutti noi ce ne rendiamo conto.
“Born To be Abramo” esplora la tensione tra il desiderio di tranquillità e la necessità di difendersi dal caos. Quanto è importante per te mantenere questa dualità nella tua vita artistica e personale?
Per non essere robot. Come annunciato sopra. Rischiamo di essere robot, ma non significa lo siamo per forza, ma se non ce ne accorgiamo non potremo mai fare a pugni con la vita: un grosso dono, ma mantenerlo salubre è un lavoro a tempo pieno.
Il monologo finale, “Accetta il consiglio, adesso”, è un messaggio per chi ha ancora “la testa sul collo”. Qual è il consiglio più importante che vorresti trasmettere ai tuoi ascoltatori attraverso questo lavoro?
Che invece di lamentarci, agiamo, possiamo noi essere i soli a creare un miracolo. Non aspettatevi dio.
Mi piacerebbe che tu dicessi una frase o raccontassi un aneddoto della tua vita che possa essere di insegnamento per gli altri…
C’è davvero tanto che potrei condividere, anche solo tra le esperienze più recenti. Ma ciò che conta è trasformare la sofferenza in saggezza; diversamente, si rischia di cadere e non rialzarsi, e questo di certo non fa parte dei miei piani.
Siamo giunti alla conclusione dell’intervista. C’è un aspetto che desideri condividere ma che non abbiamo avuto l’opportunità di chiederti? Potresti porti una domanda e condividere la risposta con noi?
Ma chi sono io? La vita continua e cambia tutto al secondo. Non potrò mai definirmi al 100% se non vivo ancora e l’arte e’ ciò che mi tira su da ogni tipo di dolore
Conclusione:
Al Vox ci ha portato nel cuore del suo mondo musicale, un mondo che non ha paura di esplorare i lati oscuri della società e dell’anima umana. “SicknationAL” è un progetto ambizioso, pieno di riflessioni critiche e collaborazioni artistiche che non passano inosservate. Non vediamo l’ora di scoprire come questo lavoro verrà accolto dal pubblico e di vedere quale sarà il prossimo capitolo nella carriera di Al Vox.
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