Oggi abbiamo intervistato due giovani artisti talentuosi. Ci parleranno di loro, della loro visione sulla musica e dell’ultimo singolo “Bug”, presente su tutte le piattaforme digitali.
⁃ Ciao ragazzi, complimenti per il vostro brano e grazie per aver scelto noi.
Iniziamo subito presentandovi e raccontandoci un po’ chi siete…
Leot: Ciao ragazzi, grazie a voi per l’opportunità. Noi siamo Ser&Leot, nati durante il periodo della quarantena con scopo iniziale quello di uccidere il tempo. Poi siamo entrati sempre più in sintonia e abbiamo iniziato a scrivere pezzi nostri, fino ad arrivare alla pubblicazione di un EP “NEW ERA” quest’estate. Io ho 18 anni e sono beatmaker e producer, amo la musica e la pratico da ormai 9 anni.
Ser: Io sono un cantante classe 2001 che sta cercando di rendere la musica qualcosa di più di un hobby.
La musica è ciò che mi rende vivo, è molto più di una passione.
⁃ Quando avete iniziato ad approcciarvi alla musica?
Leot: A 9 anni dopo aver visto un concerto rock alle elementari. Da allora mi sono innamorato della chitarra elettrica e non ho mai smesso, fino ad arrivare a conoscere il mondo del beatmaking e della produzione.
Ser: Io ho cominciato ad approcciarmi al mondo musicale sin da bambino sentendo i pezzi classici che mia madre suonava e dopo quel momento ho iniziato a voler esserne parte di quel mondo.
⁃ Definite la musica con una parola, quale usereste?
Leot: Ossigeno.
Ser: Vita
– Parliamo del vostro ultimo singolo “Bug”, di cosa parla? Raccontateci qualcosa su questo brano.
Leot: “Bug” per me è un mezzo per scappare dalla realtà, quando la sento mi da quelle vibes positive che mi tranquillizzano e mi fanno dire “I don’t give a fuck” riguardo le cose brutte che mi accadono intorno.
Ser: “Bug” rappresenta la via di fuga, questo continua affermazione nel dire che non ci importa delle critiche , dei giudizi e delle bad vibes. È un inno alla follia e alla sfacciataggine di fronte alle cose negative di questa società.
⁃ Quale significato ha per voi la musica? Cosa rappresenta per voi…
Leot: Per noi è un modo di trasmettere emozioni, che partono dal beat e arrivano all’apice con le melodie che sviluppiamo con la voce. Mi piace pensare che una mia canzone anche solo per due minuti susciti un’emozione in qualcuno.
Ser: E’ il nostro modo per colorare questo mondo così grigio, il nostro modo per comunicare con le persone e con noi stessi
⁃ Quali sono i vostri riferimenti, chi vi ha influenzato o a chi vi ispirate?
Leot: Io sono partito dal rock e il metal, ora invece mi sono avvicinato alla trap americana partendo da blackbear fino a Lil Tjay. Da ogni genere cerco di prendere qualcosa. Ho anche qualche pezzo di Demi Lovato su Spotify. Mi piace variare insomma.
Ser: Da bambino ho iniziato a sentirmi i dischi di musica classica , poi mi sono innamorato di Michael Jackson, dopo ho conosciuto Justin Bieber e da li non mi sono mai staccato dalle sue sonorità.
⁃ Rinuncereste alla musica per avere una stabilità economica?
Leot: Non credo ci sia nulla che possa sostituire quello che la musica è per me e le cose che mi fa provare, quindi no.
Ser: No, non credo riusciremmo a farne a meno. E’ l’aria che respiriamo e senza saremmo persi.
⁃ Diteci un brano di un altro artista che vi rispecchia maggiormente? O che vi piace particolarmente.
Leot: Non credo ci sia un brano in particolare che ci possa rispecchiare, perché prendiamo dei mood sia da Lil Tjay, da Lil Durk, qualcosa da Travis, qualcosa da Justin. Siamo un mix.
Ser: Ultimamente, sia io che Leot, ci sentiamo molto vicini all’ideale americano, sia per le sonorità che per le produzioni.
Stiamo sperimentando molto in modo tale da creare qualcosa di iconico
⁃ Cosa pensate dei Talent Show? credete siano più un’opportunità o più una distruzione per la musica?
Leot: Da una parte li approvo ma dall’altra no, sono diviso. Perchè comunque sono un modo per far arrivare la propria musica ad un pubblico molto ampio e quest’idea mi piace, ma allo stesso tempo credo anche che sia meglio sfondare con la propria musica senza il bisogno di finire in tv o comunque di partecipare a format del genere.
Ser: I talent show sono sempre stati un’ottima opportunità per far conoscere se stessi e la propria musica al grande pubblico, non credo siano una distruzione per la musica però credo che molto spesso venga strumentalizzato un prodotto che non rappresenta a pieno la musica e la sua bellezza,in poche parole, la qualità musicale rimane spesso molto bassa per dare precedenza all’immagine
⁃ Secondo voi perché la gente dovrebbe ascoltare la vostra musica?
Leot: Perché non è la classica musica che si sente ora in giro, che non trasmette nulla ed è solo un elogio a se stessi. Dentro ci siamo noi, le nostre vite, nudi e crudi. E tutte queste cose le raccontiamo con dei beat e delle sonorità della voce che credono siano uniche. Ascoltare per credere.
Ser: La gente non dovrebbe limitarsi ad ascoltarla, la gente dovrebbe viverla come un’esperienza.
Ciò che cerchiamo di fare è comporre le colonne sonore della nostra e della loro vita.
⁃ Cosa dobbiamo aspettarci da voi, che progetti avete per il futuro?
Leot: Tante, ma veramente tante cose. Abbiamo molti singoli chiusi che sono pronti per essere rilasciati e tante idee in mente per il futuro. posso solo anticipare dicendo che c’entrerà un video ed una canzone che ad oggi è la nostra migliore, almeno secondi noi.
Ser: I progetti sono molti, le idee anche. Siamo pronti a farci sentire e a metterci in moto. Novità, originalità e tanta voglia di emozionare
⁃ Cosa vorreste far arrivare alla gente ogni volta che uscite con un brano nuovo? Avete già qualche altro lavoro nel cassetto? Leot: Vorrei che si perdessero in un mondo fatto di suoni e che si immergessero per quei tre minuti fuori dalla realtà grigia della quale parlavamo prima che ci circonda. Penso che la mia soddisfazione più grande sarebbe sapere che ci sono ragazzi che si sentono la nostra musica perché ci si rispecchiano e li fa stare bene.
Ser: Come anticipato prima, desidero colorare le vite di chi ci ascolta, far vivere dei momenti significativi accompagati dalla nostra musica. Vorrei rimanere nel cuore degli ascoltatori nel modo più unico che ci sia.
⁃ Stiamo vivendo un periodo storico tutti quanti, sotto diversi punti di vista.
Il covid19 ci ha obbligato a rimanere a casa per due mesi circa. Come avete vissuto quel periodo di quarantena?
Leot: Molto bene devo dire. Li siamo nati. Un pomeriggio ho risposto alla storia di Ser dove cantava al piano “Someone You Loved” di Lewis Capaldi e dopo qualche giorno di chat siamo usciti con l’idea di iniziare a fare delle cover delle canzoni del momento in chiave Ser&Leot. E da lì abbiamo fatto 5 cover se non sbaglio e non sono andate nemmeno troppo male su youtube.
Ser: Con la pandemia c’è stato un rapporto di amore e odio fin da subito. Siamo fiori del suo giardino, quando Leot mi contattò sentivo che qualcosa di buono stava per arrivare, mi ha aiutato molto e siamo riusciti a fare tutto questo.
⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non vi ho chiesto ma avreste voluto vi chiedessi? Potete farvi una domanda e rispondervi.
Leot: Il rapporto che c’è tra me e Ser.
Noi ci siamo conosciuti per caso in Australia, mi ricordo che lo vedevo sempre col cappello e che sentiva la musica con le cuffiette. Un giorno ha notato che stavo usando fl studio e mi ha chiesto se gli potevo far sentire qualcosa. Poi abbiamo iniziato a parlare ed ho scoperto che a lui piaceva cantare e scrivere. Da li ho capito che dovevamo fare qualcosa insieme. Ci siamo sempre trovati d’accordo su quello che volevamo fare e far arrivare e penso anche che su molti punti di vista siamo anche simili il che ha aiutato molto.
Ser: Dopo l’Australia, perdemmo un pò i rapporti ma successivamente alla risposta di Leot alla mia storia, le cose cambiarono.
Cominciammo a capire che c’era qualcosa di forte che ci legava, decidemmo quindi di fondare Ser&Leot in piena pandemia, mossa azzardata? Probabile. Nonostante ciò siamo soddisfatti del lavoro fatto fino ad oggi, anche se è solo l’inizio. Stay Tuned.
Ser&Leot “Bug” (topic)
https://www.youtube.com/watch?v=3uQGrAtz2Pw
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