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Michele Fariselli – “Chissà poi perché”: Un Tormentone Estivo Crowdsourcing

Michele Fariselli ha lanciato un progetto musicale unico e innovativo con il suo nuovo singolo “Chissà poi perché”, definito il primo tormentone estivo realizzato interamente in crowdsourcing. Grazie a un sondaggio sui social media, Fariselli ha coinvolto oltre 100.000 persone tra Instagram, TikTok e Facebook, chiedendo loro di votare sulle caratteristiche del brano. Il risultato è una canzone reggae-pop che parla d’amore in modo divertente ma nostalgico, con versi in rima baciata e una parte rappata.

“Chissà poi perché” è nato dall’input diretto del pubblico, che ha scelto le parole chiave e il mood della canzone. Tra le parole votate troviamo: amore/amarsi, cuore, sole, chissà, sogno, noi, bella, parole, occhi, bacio, nessuno, mai, pelle, notte, mani, voce, unici, scrivere, morire, vestito, lacrime, pazzia, incontrarsi, boom. Questo processo ha creato un senso di appartenenza e partecipazione tra gli ascoltatori, trasformando la canzone in un vero e proprio prodotto della creatività collettiva.

Il progetto si distingue anche per la sua produzione totalmente indipendente. Senza investimenti significativi o il supporto di grandi case discografiche, Fariselli ha registrato il brano in casa e realizzato il video utilizzando solo un cellulare. Il video stesso presenta un giovane Fariselli, ringiovanito digitalmente di 30 anni, in un nostalgico incontro con il suo sé più giovane. Questo approccio DIY (Do It Yourself) dimostra che è possibile creare un pezzo estivo coinvolgente senza le risorse tipiche dell’industria musicale mainstream.

La canzone “Chissà poi perché” è fresca e piacevole, con un ritmo reggae-pop che evoca le calde giornate estive. Tuttavia, la produzione risente della mancanza di mezzi professionali, risultando meno curata rispetto ai brani di successo odierni. Il mix e il mastering potrebbero sicuramente essere migliorati per rendere la traccia più attuale e competitiva.

Nonostante questi aspetti tecnici, l’idea dietro al progetto è geniale e merita applausi. Coinvolgere il pubblico nel processo creativo e dimostrare che si può fare musica di qualità con risorse limitate è un messaggio potente. Michele Fariselli ha creato qualcosa di veramente speciale, unendo le persone attraverso la musica e mostrando che l’arte può essere democratica e accessibile a tutti.

“Chissà poi perché” di Michele Fariselli è un esperimento riuscito di crowdsourcing musicale, che ha saputo coinvolgere e divertire il pubblico. Sebbene la produzione necessiti di qualche miglioramento, l’idea innovativa e il risultato finale meritano attenzione e apprezzamento. Non ci resta che vedere se questo tormentone estivo riuscirà a farsi strada nelle playlist di tutta Italia e, perché no, del mondo intero.

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