Artista sensibile, compositore raffinato, voce musicale dell’anima ucraina: Sergey Khomenko torna sulle nostre pagine con un nuovo progetto dal sapore identitario e universale. “UKR TANOK” è il suo ultimo lavoro, un brano strumentale che vibra di forza, memoria e gioia. In questa intervista, esploriamo non solo il brano, ma anche l’uomo e l’ispirazione che stanno dietro a questa danza sonora.
Bentornato sul nostro magazine, prova a dire qualcosa di te che possa attirare altri fan.
Buongiorno! Grazie , Un saluto a tutti che piace musica strumentale di tutti generi
“UKR TANOK” è un titolo evocativo: cosa ti ha spinto a scegliere una danza come simbolo del brano?
Il nome della canzone UKR TANOK è venuto quasi subito quando ho iniziato a scrivere questa musica, credo che questa musica dinamica (Danza) sia da qualche parte nel mio subconscio – una forma di protesta contro l’aggressione, la barbara invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la guerra dei quattro anni, questa musica riflette i sentimenti di ogni ucraino, ovunque viva, questa musica è un tentativo di enfatizzare l’identità che Mosca ha cercato di distruggere (negli ultimi seco
Nelle tue opere precedenti hai spesso fuso la classicità con elementi epici o spirituali. Con “UKR TANOK” c’è una svolta più popolare e ritmica: come vivi questa evoluzione?
Come nella risposta alla domanda precedente, penso che sia un riflesso del mio stato interiore, dell’intensità dei miei sentimenti, dei miei pensieri sull’aggressione della Russia all’Ucraina, e in generale, scrivo spesso composizioni che traggono ispirazione dalla cultura musicale ucraina, dalla storia, ecc. (tra le 110 composizioni attualmente registrate presso l’impresa statale “SIAC”, ce ne sono circa 30 su temi ucraini).
La cultura ucraina è fortemente radicata nelle tue composizioni. Che rapporto hai oggi con le tue radici e quanto influenzano le tue scelte artistiche?
Anche se vivo fuori dall’Ucraina da 32 anni, i miei rapporti sono il più intensi e profondi possibile con le persone (amici, parenti) che vivono in Ucraina in questo periodo di guerra, sotto il fuoco ogni giorno, e con gli ucraini che incontro costantemente a Roma, ricevo informazioni sugli orrori della guerra – l’invasione della barbara Russia in Ucraina direttamente dalla gente (non dalla televisione) e tutto questo influenza certamente il mio lavoro.
Se potessi far ascoltare “UKR TANOK” a un artista del passato, chi sarebbe e perché?
Domanda interessante, devo pensarci su…
Hai un rituale particolare quando componi o registri? Un gesto, un momento, qualcosa che ti accompagna sempre?
Dato che ho smesso di fumare ancora una volta l’altro giorno, è difficile parlare di rituali, posso dire che mi piace il tempo per la creatività dalle 17.00 alle 21.00
Il brano è strumentale, ma racconta moltissimo. Quali immagini speri che nascano nella mente dell’ascoltatore mentre lo ascolta
Spero in belle foto, soprattutto di natura, belle persone e belle emozioni.
Comporre musica in tempi difficili può essere una forma di resistenza. Tu come vivi il ruolo dell’artista in contesti di crisi?
Sì, hai ragione, ne parlavo nella prima domanda, in tempi di crisi si vuole creare di più, è come una forma di protesta personale (in questo caso contro l’aggressione, la barbara invasione dell’Ucraina da parte della Russia, i continui attacchi con missili e droni ai civili che vivono in Ucraina).
Cosa ti emoziona ancora oggi quando pubblichi un nuovo brano?
Sempre fa piacere , che nuovo brano andato a volo libero …
E non vedo ora iniziare lavorare su brano nuovo
Le idee musicali mi vengono così (grazie a Dio) ogni giorno, le registro in un dittafono, le canticchio, le suono, ma non tutte vengono registrate; solo quelle che mi sembrano interessanti
Siamo giunti alla conclusione dell’intervista. C’è un aspetto che desideri condividere ma che non abbiamo avuto l’opportunità di chiederti? Potresti porti una domanda e condividere la risposta con noi?
No, nulla, va bene così… grazie mille
Conclusione:
Sergey Khomenko ci ricorda che la musica può essere rifugio, bandiera e memoria. Con “UKR TANOK” ha composto non solo una danza, ma un manifesto d’identità. E se è vero che certe emozioni non hanno bisogno di parole, allora basta premere play per iniziare a sentire.
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