Skip to content Skip to sidebar Skip to footer
Un’altra piacevole chiacchierata con un’artista che abbiamo conosciuto a Roma, al “Premio Lucio Dalla”, pugliese doc, Antonella Corna è con noi per raccontarsi, parlarci della sua esperienza al contest e presentare il brano in gara “La tua terra”, un brano dedicato, appunto, alla Puglia.

Ciao Antonella. Benvenuta sul nostro magazine… Anche tu presente a Roma per il contest “Premio Lucio Dalla”, complimenti per il brano, un bel testo dedicato alla tua terra. Raccontaci chi è Antonella Corna…
Buongiorno e grazie a voi per questa opportunità. Raccontarsi senza annoiare, riuscendo a condensare l’intera esperienza umana, è una bella sfida. Sinteticamente posso dire di essere una donna mai arresa, consapevole, dal carattere fortemente volitivo, forse anche un pò dura, per certi aspetti, legati più strettamente alle ripercussioni che la formazione professionale ha avuto su di me. Lavoro infatti nell’ambito del settore giustizia, ma resto saldamente viva ed innamorata della vita e della bellezza. Credo alle forti potenzialità dell’arte quale strumento salvifico e mi piace contribuire a diffondere armonia, eleganza e leggiadria perché sono convinta che il mondo si muova meglio con la spinta della leggerezza (da non confondere assolutamente con il concetto di superficialità).

Nonostante tu non sia più giovanissima, ti sei messa in gioco e questa credo sia una bellissima cosa. Quali sono le tue passioni oltre alla musica e il canto?
L’arte non ha età, anzi a dirla tutta, la maturità consente agli artisti di dare maggiore profondità e multiformi sfaccettature alle proprie produzioni. C’è tuttavia la propensione, non del tutto giustificata a mio avviso, di indirizzare l’attenzione commerciale esclusivamente sui giovani: è vero che i giovani di questa generazione sono straordinari per capacità e competenze, ma è altrettanto vero che noi della “vecchia guardia” abbiamo ancora parecchie cose belle da dire. Io ad esempio mi esprimo molto anche in poesia, ambito in cui sono abbastanza affermata. Ho da poco pubblicato il mio quarto libro che è stato tradotto interamente in portoghese.

Come e quando ti sei approcciata alla musica? Come mai hai deciso di partecipare a questo contest?
La passione per la musica ed il canto è nata con me. All’età di tre anni mi registravo da sola con un piccolo mangianastro, cantando le canzoni di Raffaella Carrà, Gianni Morandi, Marcella Bella ecc. Purtroppo non ho studiato musica, per scelte formative differenti, ma ho sempre sognato di scrivere canzoni, fino a quando, finalmente, l’ho fatto davvero. Ho scritto in un sol fiato un EP di cinque canzoni, di cui ho curato testi ed interpretazione, dal titolo “Harmattan parole fuoritempo” ed ho deciso di mettermi in gioco, soprattutto per una sorta di rispetto nei confronti dell’atto creativo in sé, che mi fa suo strumento, attraverso un’ispirazione mai stanca.

Al Premio Lucio Dalla non potevo mancare, non solo perché Lucio è uno dei cantautori che più hanno influenzato i miei gusti musicali, ma anche perché la canzone che ho portato al premio ha la firma musicale di Nicola Giuliani, sul podio del Dalla nel 2012.

Il tuo brano s’intitola “La mia terra”, come ho detto poc’anzi parla della tua terra, vuoi raccontarci di com’è nato?
Questo brano è la rivisitazione del racconto “Amore di Puglia” con cui ho vinto il Premio Bozzini per narrativa. Avrei voluto farne un cortometraggio, per promuovere il mio territorio, ma a causa della pandemia ho dovuto rinunciare a quel progetto. L’ho quindi trasformato in testo per canzone.

Scrivi la frase più significativa di questo brano e se ti va spiegaci il significato.
Il brano descrive le infinite bellezze del territorio pugliese, ma non è un brano folcloristico. Ci sono metafore attinte dal mondo poetico e ci sono bellissime immagini che fanno quasi “vedere” le cose che canto. Il verso a cui sono più legata è questo: “Nei rettangoli di terra vedi luce tra le foglie bambine, come fossero a ballare”. La metafora delle foglie bambine serve a mostrare le infinite potenzialità di una terra forse ancora immatura, bambina dunque, ma che può esplodere di vita, di energia, di positività, di movimento, di bellezza. Del resto la Puglia, con le sue immense distese, con i suoi frutti, con il mare ad un passo, è davvero una terra grandiosa, molto amata anche da Lucio Dalla.

Raccontaci un aneddoto che riguarda il tuo percorso artistico
A questo EP ho lavorato con tale entusiasmo, con tale passione, con tale spinta creativa che avevo l’adrenalina alle stelle. Pensate che quando ho firmato il contratto di produzione di cinque brani, con la EdRecord di Edgardo Caputo, ne avevo pronti solo quattro. Del quinto brano non c’era né il testo né la musica, ma dentro di me sentivo fortemente che sarebbe nata un’altra canzone e così ho firmato il contratto con un brano in più, assumendomi un bel rischio. Quel brano è stato appunto “La tua terra”.  

Cosa pensi della musica di oggi?
Io adoro tutto ciò che è contemporaneo. La contemporaneità del resto è fatta di generazioni differenti che parlano linguaggi vicini. Credo che il messaggio artistico, per arrivare davvero a tutti, debba avere rispetto dei vari stili che la società contemporanea esprime. La tradizione, d’altro canto, non deve essere rinnegata, ma deve rappresentare il substrato culturale da cui partire per continuare a salire sulla scala delle possibilità espressive di qualità.

Cosa ti ha lasciato l’esperienza vissuta a Roma, al “Premio Lucio Dalla”?
Quali sono i tuoi progetti futuri?
L’esperienza del Premio Lucio Dalla è stata meravigliosa. Siamo diventati subito una squadra, ci siamo sostenuti, ascoltati, apprezzati, incoraggiati e infine siamo diventati amici. Bellissimo. Merito di un grande Patron, Maurizio Meli, persona molto competente e ottimo conoscitore dell’animo umano. Una persona semplice con una grande visione. Credo sia evidente l’influenza che la personalità di Lucio abbia avuto sulla sua vita: ci ha permesso di vivere una grande emozione!

Quanto ai progetti per il futuro essi abbracceranno sia il filone della poesia, sia quello della musica. In quest’ultimo campo già stanno nascendo collaborazioni. Per la poesia continuerò a dedicarmi al progetto di Rinascimentopoetico.it, un movimento di cui sono vice-presidente, fondato dal poeta Paolo Gambi, che promuove in tutto il mondo poesia e bellezza. Visitateci!

Quali sono i tuoi gusti musicali? C’è qualcuno con cui ti piacerebbe collaborare?
Ho sempre ascoltato musica cantautorale: Dalla, Fossati, Branduardi, Battiato tra i classici, ma non trascuro i contemporanei: Irama, M. Ayane, E. Mou o gli emergenti che ascolto sempre con la dovuta attenzione.

In ambito musicale mi piacerebbe tanto lavorare ad una canzone corale con più artisti, magari per promuovere la pace, in questo particolare periodo, ma anche collaborare all’organizzazione di eventi musicali per vedere come si fa la musica dall’altro lato della storia. Chissà…

⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta. 
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
Non mi hai chiesto chi sono gli autori delle musiche del mio Ep.
Sento il bisogno e il piacere di citare e ringraziare Marco Galli e Nicola Giuliani che hanno creduto nel mio progetto e mi hanno donato la loro musica. Sono due cantautori molto bravi, vincitori l’uno del Premio Bertoli e l’altro del Premio Tenco, nonché sul podio del Dalla, entrambi con esperienze musicali importanti. Lavorare con loro è stata un’esperienza molto formativa, come anche con Edgardo Caputo che ha curato gli arrangiamenti e in generale la produzione.

 

Contatti Social Antonella Corna

Instagram
Facebook
Spotify

 

Leave a comment

Visit Us On InstagramVisit Us On TwitterVisit Us On FacebookVisit Us On YoutubeVisit Us On Linkedin