A distanza di qualche mese torna a parlare con noi dei suoi progetti un artista dall’anima rock, con le idee molto chiare, che ama la musica e che si mette a disposizione di essa per darle valore.
Lui è LS, Luca Sammartino, ed è qui per presentare e raccontare il suo ultimo inedito… un brano divertente ma che fa anche riflettere.
Ciao Luca, bentornato sulle nostre pagine.
Anche tu ormai sei un veterano delle nostre interviste ti chiedo di presentarti nuovamente per coloro che ancora non ti conoscono…
Ciao, grazie per lo spazio che mi date sempre! Sono LS, all’anagrafe Luca Sammartino, sono un cantautore rock ’n’ roll, content creator ed ufficio stampa musicale. Sul palco mi trovate insieme alla band che mi segue come LS & i Fenomeni e facciamo sempre tanta festa e tanto casino. Se ti piace la musica con le chitarre che ballano, il basso che ti fa muovere il c…uore e la batteria che picchia di brutto, faccio al caso tuo.
⁃ Ti va di spiegare chi sono i “Fenomeni” e perché li chiami così?
Ha diversi significati nel mio modo di vedere il termine. Ci sono i “fenomeni da baraccone”, coloro i quali, soprattutto nell’era social, seguono a tutti i costi il trend del momento e farebbero di tutto pur di far parlare di loro e di venderti il loro prodotto (che sia di mercato, che sia la musica). Soprattutto è un termine che ha accezioni positive: in natura “fenomeno” è qualcosa che accade e tutti noi siamo fenomeni, ognuno con le proprie peculiarità e con la possibilità di rendere il mondo un posto migliore. Non ha caso ho voluto nominare “Fenomeni” la band che mi accompagna: perché sono persone splendide e musicisti validi.
⁃ Qual è il tuo sogno più grande, non necessariamente legato alla musica?
Fare delle mie passioni la mia vita, cosa che cerco di fare con la musica sia come artista LS, sia come addetto ai lavori con 0371 Music Press. Soprattutto ultimamente ho una forte passione per il riuscire ad arrivare a riempire San Siro…
⁃ Sei qui per presentare il tuo ultimo lavoro “Natale da fenomeni”, com’è nato questo brano? Come ti è venuta l’idea di questo brano?
L’idea è nata a Natale dell’anno scorso, quando abbiamo realizzato e pubblicato un medley di cover chiamato proprio “Natale da fenomeni”. Era un titolo troppo bello per non scriverci una canzone ma non avevamo il tempo necessario per farlo. Quest’anno ci siamo riusciti. Il brano in sé è una fotografia della società in cui viviamo: spesso viene tutto declinato a prodotto, a strategia per vendere, si creano personaggi e finti scandali per essere sulla cresta dell’onda… è una satirica consulenza di marketing a Babbo Natale per restare al passo con i tempi. Lui che è un personaggio “vecchia scuola”, un po’ come il rock ‘n’ roll, sembra fuori contesto in un mondo così eppure torna e fa sempre la sua gran bella figura. Allo stesso modo racchiude anche la voglia di fare festa e di vivere la festa in una chiave diversa da quella comune, più libera, fuori dai canoni tradizionali.
⁃ Scrivi la frase più significativa di questo brano… e spiegaci il significato
“Voglio un Natale da fenomeni con l’autotune per fare numeri / Voglio gridare in piena eucarestia il Brancamenta fa miracoli! / E andare tutti al bar.” Da una parte troviamo ciò che scrivevo prima, i fenomeni da baraccone, quelli che pur di fare numeri seguono il trend (come l’autotune nella musica), dall’altra la voglia di uscire dallo schema tradizionale con l’assurdo (immaginarsi di urlare alla messa di Natale, che da piccolo trovavo di una noia incredibile, che in realtà i veri miracoli li faccia la voglia di fare festa). Ed infine il fatto che tutti, nonostante divisioni di pensiero e di vedute, ci si ritrovi al bar a fare il brindisi.
⁃ Nel brano viene citato spesso Berlusconi, come mai proprio lui?
In realtà è un mezzo, non un fine. Lo stacco con la sua imitazione è un’ulteriore lente d’ingrandimento sull’assurdità dei nostri tempi e più che a lui (che ormai fa anche tenerezza a guardarlo…) è un riferimento al modo in cui Fedez ha voluto porsi per far parlare del suo ultimo disco. Anche questo rientra a mio avviso nel calderone della società bizzarra in cui viviamo.
⁃ Per quale motivo le persone dovrebbero ascoltare la tua musica?
Perché in un mondo di musica “All you can eat” facciamo canzoni senza troppi giri di parole, dritte al punto, che sanno far divertire ma allo stesso tempo riflettere, pensate per essere fruite dal vivo e senza distanza tra l’artista ed il pubblico: penso alla musica come congregazione ed occasione d’unione di storie ed emozioni, in cui le canzoni diventano fonti che guardano sia al passato sia dentro di noi per portarci ad un nuovo futuro, insieme ed unici come siamo. Come nei generi storici come rock ’n’ roll, folk, blues, country, gospel…
⁃ Secondo te, quali sono gli ingredienti che deve avere un brano di successo, indipendentemente dal genere musicale?
Un’anima: sembra una cosa banale ma nel 90% di ciò che sento adesso in giro non la sento e non mi arriva, sembra tutto un “faccio così perché è quello che gira”. Tecnica: la soglia di attenzione ormai è bassissima e in poco tempo dobbiamo cercare di comunicare ciò che vogliamo ed allo stesso tempo far accadere qualcosa nel corso dell’ascolto senza risultare banali. I suoni, gli effetti, gli strumenti e quant’altro diventano poi il vestito da scegliere accuratamente per risaltare tutto ciò.
⁃ C’è qualcuno che vorresti ringraziare? Qualcuno che magari ti ha aiutato in questo percorso…
I ringraziamenti a questo giro voglio farli ai Fenomeni.
Marco “Fapo” Fapani che da più di dieci anni mi segue, mi supporta, mi ha insegnato il mestiere e mi accompagna come produttore e batterista in questa avventura.
Christian “Anfo” Anfossi: ci conosciamo dalle superiori ed è stato lui a mettermi la pulce nell’orecchio per ricominciare a fare canzoni e passiamo ore ed ore insieme a lavorare ai pezzi.
“Sir” Andrea Cattarina: ci siamo conosciuti facendo insieme delle cover via social e poi di persona con la sua band, i Deadbeat Soul, ad alcuni eventi organizzati con 0371 Music Press. Quando gli ho proposto di unirsi al progetto ha accettato senza esitazioni e ci fa ballare e divertire alla grande.
Sono delle grandi persone e grandi musicisti e grazie a loro ogni mio piccolo sogno, le mie canzoni, prendono la forma che desidero e lo fanno senza chiedere nulla in cambio e riponendo tanta fiducia nelle idee e nel progetto. Sono fantastici!
Un grazie lo dico anche a me stesso perché continuo a crederci, anche nei momenti più difficili.
⁃ Sappiamo che sei tornato a fare musica nei locali… raccontaci com’è stato tornare a suonare live dopo tanto tempo?
Avete presente quando non si fa l’amore per tanto tempo e si torna a farlo? Così ma, personalmente, dieci volte più bello. Anche se con le restrizioni, distanziamento e misure di prevenzione (ben vengano, purché sensate) tornare a cantare davanti alle persone è indescrivibile. Allontana molti pensieri e stress che si erano creati durante i vari lockdown, in cui questo sembrava un miraggio. I social hanno aiutato come mezzo per rimanere in contatto ma non saranno mai come la musica dal vivo. Torniamo nei locali, soprattutto per scoprire nuovi artisti e fare festa!
⁃ Siamo arrivati a fine intervista… e come sai quest’ultima domanda per noi è standard e particolarmente importante, perché diamo a voi la possibilità di porvi una domanda e rispondervi. Quindi… c’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
No grazie va bene così
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