Nel suo ultimo singolo “Nellie (from Hill House)”, VMC ci porta in un viaggio emotivo attraverso i labirinti della mente e del cuore. Con influenze della serie TV “Hill House”, il brano affronta temi complessi come il trauma, la perdita e la lotta per la propria identità. In un’intervista esclusiva, abbiamo l’opportunità di svelare i segreti dietro questa potente composizione con l’artista stesso, VMC.
Benvenuto, siamo davvero felici di averti sul nostro magazine per la prima volta. Per favore, presentati brevemente a tutti coloro che non ti conoscono.
Ciao, grazie mille del benvenuto. Sono molto contento di essere qui ed è un piacere per me. Allora, mi presenterei dicendo che la musica è sempre stata importante per me e la considero la costante fissa della mia vita. Sento musica da fin quando ho ricordi: rocker dai miei primi passi, il che mi ha portato, con gli anni, ad aumentare il volume delle cuffie per silenziare il caos della mia vita da una parte e riempire il vuoto dall’altra, fino ad arrivare al Metal nei suoi generi più veri: Thrash e Groove in particolare. Per questo la mia è musica di sfogo e rabbia. Le mie canzoni sono un’avventura nel cuore oscuro delle esperienze e la faccio perché credo che anche nei momenti più bui può risiedere la speranza, la luce. Per me la musica e il suo flusso di coscienza che la corrobora di veleno e del suo antidoto, diventano il mezzo per navigare in acque tempestose, con la speranza che a chi ascolta offra conforto e comprensione. Poi ho molte altre passioni, ma non basterebbe un’intervista!
Qual è stata l’ispirazione dietro il brano “Nellie (from Hill House)” e come hai deciso di incorporare elementi della serie TV nella tua musica?
Beh, gli amanti di thriller/horror già nel titolo scoveranno da dove proviene il brano: infatti, “The Haunting of Hill House” – specialmente il personaggio di Nellie Crain – sono stati le mie fonti nella creazione di “Nellie (from Hill House)”. La serie TV diretta da Mike Flanagan – che saluto sperando mi legga – mi ha investito da ormai diversi anni, da quando la vidi per la prima delle dodici volte. Ogni rewatch è sempre un pugno emotivo dritto nello stomaco e confesso che in certi momenti ancora mi coglie nella mia debolezza e mi fa commuovere. Nel brano ho cercato di creare un parallelismo tra me e Nellie – non inventando niente, cose in cui davvero mi ci rivedo (infatti nelle avventure della famiglia rivedo il me bambino e il me adulto con i traumi del passato) – raccontando la mia storia e la sua storia con parole sue e con parole mie. Prossima domanda grazie, altrimenti mi commuovo.
Puoi condividere con noi il processo creativo dietro la scrittura dei testi di “Nellie (from Hill House)”? C’è qualche significato particolare dietro il personaggio di Nellie?
Nellie è la più piccola (in realtà sorella gemella di Luke – anche lui citato nel brano – ma nata 30 secondi dopo) di cinque figli/e. La famiglia è composta infatti da Hugh Crain (papà), Olivia (mamma) e Steven, Shirley, Theodora, Luke e – appunto – Nellie. La famiglia si trasferisce in questa casa – Hill House – diciamo… particolare e in cui succedono cose, per non spoilerare nulla a chi sta leggendo. I membri della famiglia danno risposte diversa alla casa, a seconda della propria personalità, età e maturità. Nellie, che, come detto, è la più piccina, ancora non è in grado di affrontare situazioni così complesse e viene subito – fin dalla prima notte – aggredita dalla casa stessa. Manifesta i propri disagi e i propri problemi, ma non viene creduta e deve creare una sorta di meccanismo di difesa – assieme a Luke – per fronteggiare la situazione. Situazioni che poi si ripercuotono nella vita adulta e che poi… beh, non possono dire altro.
Come hai affrontato il compito di tradurre i temi complessi della serie “Hill House” in un linguaggio musicale?
Una bella sfida, in effetti. Prima di tutto ho cercato di creare una base – non l’ho fatta io, ma il mio produttore seguendo il materiale che recuperavo – che richiamasse un po’ l’ambiente di Hill House. Ho ascoltato per ore le varie soundtrack della serie TV per cercar di capire quale potesse essere la strada. Finalmente, una volta individuato l’atmosfera giusta l’ho comunicata al ragazzo che è stato bravissimo a cogliere quello che avevo in mente. Una volta avuta la base ho cominciato a scrivere, cercando di capire come mantenere un equilibrio tra il testo che avevo in mente e la base. Per questo motivo il ritornello è un contare – cosa che avviene anche nella serie TV – da uno a sette, per inserire un momento di pausa in cui poter riprendere un attimo il fiato prima di immergersi di nuovo nel testo secco e deciso. Le tematiche beh, penso siano abbastanza chiare. Non ho voluto fare molti giri di parole, anche perché non è molto il mio stile, ma ho preferito andare dritto al punto. Ho cercato sì, di mantenere una certa musicalità nel limite del possibile.
Qual è il messaggio principale che desideri comunicare attraverso questo brano?
Spero che questo brano renda giustizia a tutte quelle persone che non sono riuscite e/o non riescono a uscire da una situazione di pantano – più o meno intensa – che può capitare nella vita, che quindi funga da sostegno, da aiuto, da “ok, altre persone sono qui e stanno gridando al mondo la propria sofferenza” e quindi da poter dar voce a chi la voce non ce l’ha o non riesce a usarla o non può usarla oppure dar coraggio a quelle persone per utilizzare la loro di voce. Questo, spero sia chiaro.
Hai avuto qualche esperienza personale che ha influenzato la creazione di “Nellie (from Hill House)”?
Assolutamente. Diciamo che la base che accomuna me e Nellie è quel momento della vita in cui sembra che nessuno ti veda, che nessuno ti creda, che nessuno ti ascolti, che non hai nessuno accanto, che non sai cosa farne della tua vita, che hai paura, che ti senti debole e impaurito, che stimoli, volontà e felicità siano tutte cose scomparse, che senti il vuoto dentro che ti mangia come fosse un buco nero, che ti senti morire e che in alcuni casi, come il mio, lo vuoi anche e tenti il suicidio. Quindi tutte queste esperienze di malessere, fantasmi, traumi e vuoti che piombano all’improvviso nella tua vita, quando pensavi fossero archiviati, mi hanno portato a relazionarmi con Nellie e con tutta la stagione di The Haunting of Hill House.
La serie “Hill House” affronta temi oscuri e profondi. Come hai bilanciato la sensibilità dei temi trattati nel brano con la tua espressione artistica?
Non è stato facile, effettivamente, bilanciare questi elementi. Anche perché la parte che ho scritto prima è stata la fine, che avevo già immaginato e deciso essere molto intensa. Per cui, grazie della domanda. Diciamo che sì, il rischio di spingere troppo sull’acceleratore emotivo era molto alto, inserendo subito un ingresso abbastanza deciso come “Mommy and daddy don’t believe you, Nellie” (Mamma e papà non ti credono, Nellie). Così come le strofe prima del ritornello, in cui faccio un parallelismo con la tematica del suicidio, e tutte le altre strofe che sono sempre testualmente difficili, in cui si parla di abbandono, invisibilità, impotenza nel senso sentirsi inermi in una data situazione. Per questo, per bilanciare, ho inserito un ritornello in cui si può quasi trarre un sospiro di sollievo, questo conteggio (che nella serie TV ha un significato molto importante) che porta quasi calma e tranquillità. Per ammorbidire l’intro, infine, la chiamata – audio preso direttamente dallo show, da cui scaturisce tutta la storyline della famiglia da grande – serve proprio per creare un ponte tra la musica e la mia voce.
Qual è stata la parte più gratificante di lavorare su “Nellie (from Hill House)”?
La sensazione di libertà dopo averla finita di scrivere e averla provata, prima di andare in studio a registrarla. Allo stato attuale è il momento più bello, ancora più di quanto è registrata definitivamente e pronta per essere pubblicata. In quel momento mi sento molto felice perché so di aver dato tutto quello che potevo in quel testo, scrivendo cose che per me valgono e che sono importanti, sentendomi un poco più leggero. Nel caso di Nellie, l’essere riuscito a inserire il conto da uno a sette nel ritornello – fase molto importante della serie TV – è stato molto bello. Poi va beh, per me ogni singola frase conta in questa canzone, ma si aprirebbe un podcast.
Infine, cosa spera di suscitare nel pubblico attraverso questo brano e quale impatto spera che abbia sulle persone che lo ascoltano?
Da una parte spero interesse – nel senso di “ok, questo ragazzo sta portando avanti concetti interessanti, rimaniamo sintonizzati” – e dall’altra spero empatia – non nel senso che le persone devono avere pietà di me – ma nel senso che devono trovare nei miei testi e nelle cose che dico una specie di forza e di coraggio per uscire da situazioni scomode. Oppure, nel caso in cui conoscano persone che potrebbero trovar giovamento nelle mie parole, di passare il brano, di far girare la voce: i grandi cambiamenti partono sempre così.
Siamo giunti alla conclusione dell’intervista. C’è un aspetto che desideri condividere ma che non abbiamo avuto l’opportunità di chiederti? Potresti porti una domanda e condividere la risposta con noi?
Penso di aver detto già diverse cose. Magari la curiosità potrebbe essere se avessi intenzione di fare un’altra canzone su Nellie o sulla serie e la risposta sarebbe sì, ma credo più su un altro personaggio della serie o su Hill House in generale, piuttosto che di nuovo Nellie (non me ne volere Nellie). Perlomeno, non nel breve periodo. Un’altra curiosità potrebbe essere su quali temi potrei focalizzarmi nelle prossime canzoni e credo che abbia già un paio di testi quasi pronti, ma sono più su esperienze personali senza correlazioni tra figure storiche o fantastiche. Mi piacerebbe poi poter parlare di sostenibilità, inclusione e tutte le tematiche che ho a cuore. Vediamo come si evolve la situazione. Per adesso ci tengo a ringraziare voi per avermi dato la possibilità di rispondere alle vostre domande e tutti gli ascoltatori che hanno sentito, stanno sentendo e – spero – sentiranno la mia canzone. Un abbraccio.
Conclusione:
Attraverso questa intervista esclusiva con VMC, abbiamo ottenuto uno sguardo privilegiato nel mondo creativo dietro il singolo “Nellie (from Hill House)”. La sua capacità di fondere elementi della serie TV con profonde emozioni e riflessioni personali ha reso questa canzone una testimonianza toccante della complessità umana. Siamo grati a VMC per aver condiviso con noi il suo processo creativo e la sua visione, e non vediamo l’ora di vedere come il suo lavoro continuerà ad ispirare e toccare gli ascoltatori in tutto il mondo.
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