Siamo particolarmente orgogliosi di questa intervista. Abbiamo la fortuna e il piacere di intervistare un volto e una voce già noti al pubblico e soprattutto un grande talento, Antonella Bucci. Noi di PaKo Music siamo onorati di questo e non finiremo mai di ringraziarla. Iniziamo facendole i nostri più sentiti complimenti per il nuovo singolo: “L’Estate vuole noi”, uscito da pochi giorni. Ma bando alle ciance e partiamo subito parlando con la protagonista.
⁃ Ciao Antonella… Molti di noi ti conoscono per il duetto con Eros Ramazzotti in “Amarti è l’immenso per me”, del 1990. Che ricordi hai di quegli anni e di quel duetto?
Ho un ricordo bellissimo, non avevo ancora 20 anni e la mia ascesa è stata incredibile, sono partita da Castrocaro come cantautrice e dopo quella vittoria mi sono ritrovata a lavorare con Charles Aznavour in un “contest” a favore dell’Armenia dove ero l’unica cantante non famosa, ed è proprio lui che mi ha incoraggiata ed elogiata davanti ai discografici di EROS creando così il presupposto per un contratto discografico. In seguito realizzai il provino di “amarti è l’immenso per me” con Eros Ramazzotti, per farlo ascoltare a Whitney Houston che in quel periodo era impegnata con il suo disco. La conseguenza fu che il duetto passò a me, proprio mentre stavo realizzando il mio primo album, e mi ritrovai così su palcoscenici importanti come “radio city music hall” a New York e tanti altri.
⁃ Sei stata anche a Sanremo con un brano scritto sempre da Eros Ramazzotti, “Il mare delle nuvole” nel 1993, e in quell’occasione è uscito anche il tuo album d’esordio. Ti va di raccontarci qualcosa in proposito? Com’è stata l’esperienza Sanremese?
L’esperienza sanremese è stata troppo impegnativa per me, poco più che ventenne mi davano come probabile vincitrice dopo il successo internazionale del duetto con Eros, e ti assicuro che la pressione psicofisica era enorme. Molti mi hanno incoraggiata ma altrettanti mi hanno fatto vivere male quell’esperienza fino al punto che sono salita su quel palco debilitata fisicamente. Non stavo bene e la cosa ha creato una battuta d’arresto per la mia carriera.
⁃ Successivamente, sappiamo che hai pubblicato altri lavori come l’album che porta il tuo nome con il singolo “Il mio amore per te”, e hai continuato a occuparti di musica, sparendo un po’ dalle scene. È stata una scelta personale?
Sì, è stata una mia scelta quella di uscire da un vortice che mi stava schiacciando e che non mi rendeva felice. L’esperienza sanremese mi aveva fatto capire che ero solo uno strumento che doveva rispettare le regole del mercato discografico, e questo aspetto può arrivare a farti sentire una nullità, e per questo ci si può anche ammalare gravemente.
Ho scelto e ho voluto fortemente la famiglia e ora che mi sento realizzata posso ripartire da me stessa, come sono veramente. Molti non ce la fanno a tornare alla cose semplici e importanti come avere un figlio, non si può avere tutto. Io oggi ho tutto e sono felice.
⁃ Ora però sei tornata e sembri più carica che mai. Ti trovo in grandissima forma e soprattutto vocalmente, sei davvero esplosiva. Ti va di parlarci del tuo nuovo singolo: “L’estate vuole noi”? Di cosa parla? Chi lo ha scritto, ecc…
Cercavo una canzone che esprimesse tutta me stessa ma con parole semplici, quando ho ascoltato la frase del ritornello “l’estate vuole noi” che dà il titolo al brano, ho sentito che potevo dire tanto con la semplicità, potevo andare in profondità con la mia voglia di ripartire, e l’estate si è trasformata in amore, voglia di vita, voglia di stare insieme e di comunicare. Ho sentito che potevo ricambiare tutti quelli che mi hanno amato fino ad oggi e che non mi hanno mai abbandonato… è stato un momento bellissimo che ho condiviso con il mio produttore artistico e con gli autori. Scrivo da tanti anni ma ho avuto una sensazione di rinascita con questo brano, dopo la drammatica e forzata solitudine, alleviata in parte dalla comunicazione online. Le mie canzoni potevano arrivare in un secondo momento e ho scelto così la bellezza di respirare il mare con l’estate che ci chiama e ci porta fuori dalle mura che ci proteggono ma che ci imprigionano.
⁃ Anche il videoclip è davvero bello, sembra sottolineare questa potente energia che emani in questo periodo. Vuoi dire qualcosa a riguardo?
Riguardo al videoclip cercavo qualcosa che uscisse dai soliti schemi e che desse valore alla poesia e alla semplicità del testo, una semplicità che fa pensare e che suscitasse il ricordo, magari quello di quando eravamo bambini quando viaggiavamo con le auto senza computer a bordo. Grazie ad un’amica , Cecilia Maesano ho contattato un vero regista cinematografico, Luigi Parisi, che quando ha ascoltato la canzone mi ha detto : “ mi sono passate davanti agli occhi tutte le scene del video che faremo insieme” . E cosi è accaduto tutto, basta un attimo, un momento magico che ci ha fatto vivere momenti bellissimi durante e dopo le riprese, a far partire la nostra collaborazione. Il rischio era ovviamente che non potesse piacere a tanti proprio per questa scelta di stile, ma non si può piacere a tutti e questo è anche il bello di che crea cercando la bellezza.
⁃ Pensi di fare un tour, hai già altri brani pronti, magari per un album?
Ti dico solo che sto scrivendo queste poche righe mentre mi alterno al microfono per cantare nuovi brani e provinare le canzoni che faranno parte del mio futuro musicale. Le persone che mi stanno vicino, Remo Elia, Luca Sala, Mauro Mengali parlano di grandi progetti insieme a Filippo Broglia di RECmedia, io sono felice di sentire dentro me stessa quello che esce dalla mia voce e basta questo a rendermi felice.
⁃ Ora vorrei farti qualche domanda un po’ personale, niente di impegnativo , non ti preoccupare, ma solo per conoscere un po’ di più Antonella come persona, se non ti dispiace. La prima è sempre inerente alla musica. Volevo sapere se hai avuto degli idoli che hanno potuto influenzarti artisticamente e chi sono.
La seconda invece è, forse più intima, com’era Antonella bambina? Che sogni avevi? Già pensavi di voler fare la cantante?
Tanti idoli e grandi. Quelli che io chiamo maestri e che mi hanno fatto sfidare continuamente. Io non pensavo di fare la cantante, io ero una cantante quando cantavo dall’inizio alla fine sul disco di Whitney Houston senza respiro, mi sentivo una cantante nella mia testa… poi ho capito che il talento va coltivato e mi sono dedicata allo studio. E così sono cresciuta e forse oggi sono diventata davvero una cantante ed è per questo che mi sono rimessa in gioco ma con le persone giuste.
⁃ Invece Antonella oggi come si vede? Sicuramente, essendo un’artista avrai altri sogni nel cassetto. Cosa vorresti per il futuro?Mi vedo consapevole di quello che ho e di quello che ho avuto, mi sento finalmente libera di concepire la musica nella sua totalità e nella spontaneità senza avere paura di uscire dagli schemi dettati dal mercato o dalla moda del momento. Il sogno più grande è scrivere un brano da lasciare a tutti per il valore che trasmette, mi piacerebbe che le nuove generazioni trovassero motivazioni importanti nella musica e con la musica.
⁃ Come vedi il mondo della musica oggi? Pensi ci sia qualcosa da cambiare o da migliorare?
La musica in generale è arte, ma le canzoni, il pop sono diventate “ di maniera ” e nascono spesso da cantanti che fanno la cosiddetta gavetta sotto i riflettori, per questo il pubblico non sente più la canzone come un mondo da scoprire o come un riferimento da esperire… prima non era così, o meglio, prima non era solo così. Oggi esiste il bravo, carino, figo, anni fa c’era anche la possibilità di vivere pienamente il mondo musicale destinato a tutti.
⁃ Sono pienamente d’accordo con quello con te. Siamo arrivati quasi alla fine, ormai e un po’ mi dispiace. Dato il tuo background musicale avresti dei suggerimenti da dare a tutti gli artisti emergenti?
Il consiglio da regalare, lo cerco nei giovani che produco in studio insieme a Mauro Mengali per la OndeRadioRecord : la realizzazione e la formazione del proprio talento unite alla grande passione che giustifica e attenua tutte le fatiche.
Se mi accorgo che un giovane vuole apparire o vuole provarci come se giocasse ad una lotteria, non riesco ad essergli di aiuto. Il regista del videoclip Luigi Parisi, si è ustionato al sole per realizzare le riprese che vedeva lui stesso nella sua testa, la sua aiutante Cecilia Maesano è caduta sugli scogli pur di arrivare ad un risultato. Quando gli ostacoli diventano occasioni per rilanciare, significa che sei sulla strada giusta.
⁃ Ora lascio a te la libera scelta per la prossima e ultima domanda. C’è qualcosa che non ti ho chiesto e che avresti voluto ti chiedessi?
Si ! mi piacerebbe sentirmi chiedere : – cos’ è la responsabilità ? – Io infatti sento moltissimo la responsabilità nei confronti di chi mi segue e mi sostiene. Per quanto mi riguarda si tratta di rispondere con abilità davanti alle cose che la vita mi mette davanti.
E se sbagliamo con la nostra “abile risposta” ?
Se si sbaglia, l’importante è non avere mai sensi di colpa. Il senso il colpa è deleterio, non serve a nulla. L’ importante è contrapporre al senso di colpa la propria azione positiva, il proprio “abile responso” in modo che la responsabilità non ci faccia mai sentire in colpa. Così sento il mio futuro, pieno di risposte positive, mie e di chi mi vuole bene.
L’estate vuole noi – Antonella Bucci