Intervista ad un ragazzo che cura nel dettaglio i suoi brani, Antonio Ranieri. La chiacchierata di oggi con l’artista che si racconta, facendo scoprire qualcosa di lui e soprattutto,
presentando il suo ultimo brano “Venere (dispersi tra i nostri universi)”.
- Ciao Antonio, benvenuto sulle nostre pagine… è davvero un piacere farti questa intervista; Raccontati brevemente… chi è Antonio?
Ciao! Sono un cantautore emergente, ho all’attivo un album dal titolo “Le mie certezze” un singolo “Un attimo di te” e adesso è uscito il mio nuovo brano dal titolo “Venere (dispersi tra i nostri universi)” che potete ascoltare in tutti gli store digitali - Quali differenze ci sono tra la persona e l’artista?
Nessuna cerco di essere sempre me stesso in quello che faccio, - Come e quando ti sei avvicinato al mondo della musica?
La passione per la musica nasce a circa 14 anni, quando ho cominciato per gioco
a suonare le prime note su un chitarra classica, da lı̀ non ho mai smesso.Ho continuato suonando in diverse band e facendo parecchia gavetta esibendomi in molti locali e piazze fino a quando ho deciso di scrivere i miei brani e intraprendere la carriera solista. - Il tuo brano s’intitola “Venere (dispersi tra i nostri universi)”, è un bel brano, vuoi raccontarci qualcosa in più ? Com’è nato e di cosa parla?
Ho scritto “Venere (dispersi tra i nostri universi)” qualche mese fa, è una canzone che racconta le difficoltà nel vivere una storia per colpa del pregiudizio. Purtroppo nella società in cui viviamo tendiamo a giudicare anche l’amore tra persone per via del colore della pelle, per le differenze sociali o per le coppie dello stesso sesso, questo porta ad esasperare il rapporto togliendo la libertà di viverlo liberamente. Venere rappresenta quel posto dove non esistono queste barriere e si è liberi di essere se stessi.Per me è un brano molto importante perché è anche un’evoluzione del mio sound. Rispetto agli altri brani ci sono sonorità elettroniche dove la parte ritmica basso e batteria hanno un ruolo significativo. Inoltre c’è la partecipazione di Mene Uturz che nella seconda strofa ha rivoluzionato la canzone con la sua parte rap. - Scrivici la frase più importante di questo brano e, se vuoi, spiegaci anche il motivo.
“Abbiamo preso a pugni porte che bastava solo aprire” spesso cerchiamo di volere essere quelli che non siamo per paura di deludere qualcuno, basta invece essere se stessi per vivere una vita serena. - Programmi per il futuro, cosa succederà del tuo prossimo futuro?
Sto continuando a comporre nuovi pezzi, attualmente sto registrando un nuovo brano che uscirà a settembre “La stanza di Zoe”. Più che un brano è una storia che racconta di come avvolte nascere e crescere nella disuguaglianza ci può condizionare la vita… - Per quale motivo fai musica? Cosa ti spinge a continuare?
Amo parlare di tutte quelle emozioni che accompagnano ciascuno di noi durante la vita quotidiana. La mia musica è un modo per esprimere i miei sentimenti ed i miei stati d’animo raccontando storie o momenti che possano arrivare ed emozionare chi l’ascolta.
- Per quale motivo dovrebbero ascoltare la tua musica, cosa pensi di avere di diverso dagli altri?
Diciamo che mi autoproduco, arrangio suono e mi occupo del miraggio di tutti i miei brani, questo potrebbe incuriosire di più chi ascolta la mia musica. Cerco sempre di essere al passo con le sonorità del momento senza focalizzarmi su un determinato genere - Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
A parte tutta la scena anni 80 e 90, ammiro molto chi ha dovuto sudare per farcela. Per quanto riguarda gli artisti italiani Fabrizio Moro, Lucio Battisti, Gaber, Rino Gaetano, Lucio Dalla. Invece la band che mi ha fatto amare la musica sono i Red Hot Chili Peppers, in particolar modo il bassista Flea e mi piace moltissimo Harry Styles - Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
– No, grazie, non ho nessuna domanda da farmi.
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