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Una bella chiacchierata con Francesco Dal Poz, un artista di Treviso che mette impegno in tutto quello che fa, è con noi per presentare il suo album “Zero”, arrivate fino alla fine per scoprire una novità… Trovate la sua musica su tutti i Digital Store.

Ciao Francesco, siamo felici di averti sulle nostre pagine.
Raccontati brevemente chi sei e come ti sei avvicinato al mondo della musica?

1. Ciao a tutti! Sono felice anch’io di condividere questo momento. Sono un cantautore di Treviso e sono cresciuto a pane e musica. Ho iniziato a suonare il pianoforte a 7 anni, a 9 anni la chitarra e proprio in quel periodo ho scritto la prima canzone: da lì non ho più smesso.

  • Chi è Francesco nella vita di tutti i giorni?
    Sono un amante della pizza e delle patate fritte, dei viaggi e dei Neanderthal. Sono un tipo tranquillo, maldestro, ma molto preciso su certe cose, un po’ timido ed impacciato con le persone che non conosco, ma questo non mi ferma nel voler conoscerne sempre di più… e per fortuna la musica me ne dà la possibilità.
  • Chi sono i tuoi riferimenti musicali?
    I miei riferimenti musicali sono tantissimi perché apprezzo qualsiasi tipo di musica; la mia cronologia di Spotify comunque indica soprattutto artisti come Imagine Dragons, Coldplay, Francesca Michielin, Ermal Meta, Margherita Vicario, Jovanotti, Bastille e molti altri.
  • E’ appena uscito il tuo nuovo lavoro, l’album “Zero” con dodici brani. Com’è nato questo album, di cosa parlano i nuovi brani, c’è un filo conduttore tra i brani?
    Come dicevo prima, sono diversi anni che scrivo canzoni e che ho l’opportunità di fare tante bellissime esperienze legate alla musica; ma quando sono entrato in studio per iniziare questo album, da subito ho percepito che qualcosa stava cambiando e così è stato. Ho scritto questo album parlando della mia quotidianità, delle esperienze che stavo vivendo, di quello che stavo provando, elementi che sono diventati proprio il filo conduttore. C’è stato un grande lavoro sia pratico che interiore, ma oggi che l’album è stato pubblicato, sento di aver fatto un passo importante per la mia crescita artistica e personale.
  • Qual è il brano di questo album a cui tieni di più, e perché?
    Può sembrare un modo per evitare la risposta, ma, davvero, non c’è un brano che preferisco di più in assoluto; ognuno di loro ha una storia alle spalle, un’esperienza, una sensazione che per me li rendono unici.
  • Progetti per il futuro?
    Il progetto principale è quello di continuare a fare musica e di viverla nel modo più positivo e sano possibile.
  • C’è un artista con cui ti piacerebbe collaborare? Se sì, per quale motivo…
    Uno degli artisti che stimo maggiormente è Francesca Michielin, soprattutto per la sua capacità di rinnovarsi ed esprimere se stessa. Credo che collaborare con lei sarebbe un’esperienza interessante.
  • Descrivi la tua musica con un aggettivo…
    Credo che l’aggettivo più appropriato per la mia musica sia “positiva”.
  • Ovviamente di un brano è importante tutto: testo, musica e produzione.
    Quando componi i tuoi brani a cosa dai maggiore importanza?

    All’emozione. Quando scrivo vuol dire che sto provando qualcosa e quindi cerco di trasformare quell’emozione in una canzone, attraverso il testo, la musica e la produzione. Ogni elemento viene creato seguendo l’istinto, la passione e, appunto, l’emozione stessa.
  • Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
    C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
    Potrei parlare del “Pozcast”, un podcast legato al nuovo album. Infatti, questo disco era ormai pronto da diverso tempo, ma stavo aspettando il momento giusto per pubblicarlo; in quel periodo di chiusura forzata, mi sono reso conto di voler approfondire i temi legati a questi brani. È nata quindi l’idea del Pozcast, che tramite 12 puntate, tocca i 12 temi di questi 12 brani; gli ospiti sono esperti ed amici con cui ho chiacchierato e riflettuto su argomenti a tratti profondi, a tratti leggeri. Ora queste puntate sono disponibili su YouTube e sulle principali piattaforme di streaming.

 

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Ufficio Stampa
Alessandra Placidi

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