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La chiacchierata di oggi è ad un rapper dell’hinterland di Milano, ma che prima di dedicarsi al mondo del rap ha studiato musica e oggi scopriamo che è un musicista. Il suo nome d’arte è Karkano,è qui con noi per parlarci di lui, della sua musica e del suo ultimo brano “Giullare”.

Ciao Karkano, ti diamo il benvenuto sulle nostre pagine.
Come prima domanda, vorrei ti raccontassi brevemente raccontando chi sei e dicendoci anche la differenza tra persona e personaggio.
Ciao e grazie per lo spazio! Mi chiamo Francesco, mi occupo di musica e didattica. Suono basso e contrabbasso in formazioni abbastanza eterogenee. Il mondo del rap e più in generale della “parola creativa” mi hanno sempre affascinato, ad un certo punto non ho potuto fare a meno di tuffarmici. Karkano appare un po’ più pittoresco di me, ma rappresenta in maniera fedele ciò che ho dentro!

  • Quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
    Mi sono avvicinato alla musica in tenera età grazie a mio padre, era un contrabbassista jazz. Ho iniziato con il pianoforte classico ai tempi della scuola elementare.
  • Qual è la cosa che ami di più della musica?
    Il perfetto coesistere di regole e libertà personale, il mondo dovrebbe assomigliarle un po’ di più.
  • E’ appena uscito il tuo brano intitolato “Giullare”, vuoi raccontarci come nasce e di cosa parla?
    Giullare nasce dalla volontà di omaggiare una figura da cui mi sento attratto, sia per la sua veste di sincero intrattenitore che per il suo essere l’alibi perfetto per i panni sporchi emotivi del pubblico. Potenzialmente siamo tutti il giullare di qualcuno, il brano parla di questo.
  • Scrivi la frase più significativa di questo brano e se vuoi spiegaci perché…
    “Pietà Signor Boia mi tolga quel cappio…non respiravo.” Il Signor Boia è la pressione a cui rischiamo di essere soggetti (o che rischiamo di infliggere) nel momento in cui veniamo utilizzati come alibi o come antistress. Subito dopo, nel brano, il mio giullare si ribella a questa dinamica.
  • Cosa ti aspetti dal futuro?
    Mi aspetto, o almeno spero, di proporre dal vivo la mia musica.
  • Chi sono gli artisti che hanno influenzato il tuo percorso?
    In generale la scena rap italiana, Franco Battiato, Danny Elfman, Miles Davis, Tchaikovsky…Come al solito, ho nominato i primi artisti che mi sono venuti in mente, questa risposta potrebbe essere parecchio lunga!
  • Per quale motivo fai musica?
    Per riflettere, per esprimermi, per esorcizzare.
  • Secondo te perché le persone dovrebbero ascoltare la tua musica?
    Le persone dovrebbero ascoltare la mia musica per riflettere, ma anche per il motivo opposto. A volte è bello distrarsi, o almeno vorrei che qualcuno me lo dicesse!
  • Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
    C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
    Approfitto della libertà concessami per ringraziare Elisa Serrani di Music & Media per il suo splendido lavoro!

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