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A due giorni dall’uscita del suo brano “Autodipendenza”, torna con noi Al Vox, per raccontarci di questa canzone e per farsi conoscere un po’ di più… Ricordiamo che Al Vox è uno dei talenti della nostra etichetta. Trovate la musica di Al Vox su tutti i Digital Store.

Ciao Alberto, eccoti nuovamente sulle nostre pagine per raccontarci del tuo nuovo brano sotto etichetta, spiega brevemente ai nostri lettori, che aumentano quotidianamente anche grazie a chi come te pubblica tutto quello che fate e di questo ti ringraziamo molto.
Innanzitutto, sono davvero lieto di tornare sulle vostre pagine. E sono contento di contribuire alla crescita di questa Family. Che dire amici miei. Conoscete la mia mission, ovvero parlare dei vinti. Certo, con ”Il Giullare” abbiamo di un tipo di disillusione. Con ”Autodipendenza” si tocca un tema forte: la tossicodipendenza. Solo che si va a tempo di Alternative Rock, Synth e Funky.

Questa intervista vorrei improntarla un po’ più sul lato personale, se ti va…
Qual è la cosa più importante per Al Vox?

Adoro quando si va sul personale. Non temo di rispondere col mio pensiero, che sia fosco o meno. La cosa più importante per me e di conseguenza per Vox, è trovare l’amore. Ma anche vivere in un mondo dove la gente conosce e non giudica. Ma gli angeli hanno già trovato il loro custode. E quale società rimane agli altri? Che non è altro che esclusivista e vetusta?

Quali sono le passioni di Alberto?
Musica, recitazione, regia, montaggio, visionare film, Anime, Fumetti di tutto il mondo, cartoni animati, serie tv, scrivere poesie, leggere la letteratura di un tempo e attuale e storia. Adoro anche la pittura. Ma al momento quello che faccio in questo ultimo campo citato è ”Sfregiare” con concetto.

Come dicevo prima sei qui per raccontare il tuo ultimo brano “Autodipendenza” spiegaci pure questa canzone e se vuoi raccontaci anche il bel videoclip che lo accompagna?
Ragazzi questa canzone parla di un brutto male sociale, che a sua volta porta stigma (anche verso se stesso), quindi, male aggiuntivo. Ovvio, non crediate che questa canzone solo perché va contro la droga, ciò voglia dire che non sia pro-legalizzazione della cannabis. Perché amici, cerchiamo di essere obiettivi. Con un buco sei già in circolo. Vorrei inoltre ricordare l’utilizzo delle anfetamine durante la Seconda Guerra Mondiale. Non va preso sottogamba nulla. Ma di certo non si muore per dipendenza da Marijuana. Ma comunque non sono d’accordo con l’abuso, ma come non consiglierei l’abuso di sigarette, alcool, o caffè. Anche perché finché è illegale, il soggetto ha coscienza di ciò che sta assumendo? E anche fosse puro: la chimica della sostanza va bene per il soggetto? Con la legalizzazione e aumento delle consapevolezze scientifiche, beh, sicuramente le così chiamate ”Psicosi da Cannabis” svanirebbero. Insomma bisogna guardarsi intorno da tutto. Ma di certo per il resto delle sostanze non mi frega, uccidono ed è sempre stato dimostrato. Infatti si ritorna a parole del poeta, filosofo e psicologo Galimberti che in quel convegno che ho seguito qui a Genova nel 2007 credo, che ovviamente sosteneva che i genitori non si dovessero lamentarsi più di tanto della disillusione del figlio. Perché un effetto emotivo della società stessa. Il Video, essendo la canzone iniziare con ”Auto”, abbiamo pensato ad un’auto-analisi, quindi io che, in diverse vesti, parlo con il paziente, sempre io. In realtà questa è stata una genialata di Simone Putzu che, assieme a Stefano Pulcini, amici fraterni e grandi artisti rappresentanti ”Plurale Video”, hanno diretto il video: Inizialmente era previsto un altro attore.

Scrivi la frase più significativa di questo brano
”Chi vuol essere lieto sia del domani non c’è certezza” Ragazzi non è solo citazionismo. Davvero godiamoci il bello di ogni giorno.

Sappiamo che ci sarai un album ad inizio del nuovo anno, e poi cosa succederà? Quali sorprese ci saranno?
Si. Festeggio con voi trent’anni. Ma sarà la conclusione del ciclo disilluso. Ho voglia di esplorare altre tematiche. Ma con ciò, chi nega una mano? Infatti vi sarà una canzone di transizione Noise Rock, e una più lieta. L’ho immaginato come Lato A e Lato B e ho trovato un nome concettuale a tale LP ”NoEasy”: Crasi tra noise e Easy listening. Ma io, comunque sono una catena continua. Un Loop che crea sempre e non è mai uguale

Cosa sogna Alberto per Al Vox?
Che la gente capisca che si cela un essere umano che non ama di parlare fintamente dell’amore, ma non per questo ciò che canta è sempre espressione di qualcosa di subito. C’è sempre un po’ di biografico, chiaro, però, siamo a tema no? Ho scritto ”Autodipendenza”. Non sono mai stato dipendente dalle droghe pesanti. Ecco vorrei che Al Vox venga visto come uno che parla non esclusivamente di se stesso. Ma specialmente degli altri. Troppo facile dire ”Pazzo”, ”Egocentrico”. Posso accettare ”Istrionico”, ”eccentrico”, anche ”narcisista” (tanto è una caratteristica primordiale, ce l’abbiamo tutti, il patologico è un altro campo ancora in fase di studio). Ma il resto mi sembra la solita crosta, di cui sinceramente, ultimamente ha meno peso per me. Ho cercato di farlo capire e rimangono nelle loro visioni. I mulini a vento non fan per me.

Presumo che la tua sia necessitaÌ espressiva… hai bisogno di comunicare quello che hai dentro di te, vuoi parlarcene?
Il mio ideale, quello che vorrei per tutti, è tutto segnato nelle parole, nei testi delle mie canzoni. Ascoltate l’attuale, ma anche il pregresso. Sarà un modo molto originale di scoprire il mio mondo tanto dark quanto lucente, spensierato e accogliente.

Precedentemente hai pubblicato “Il Giullare” un brano davvero toccante, con un video altrettanto toccante. Quali sono le emozioni o i pensieri che vorresti scatenare nella gente con i tuoi testi e video?
Quelli per cui la canzone nasce. Eppure il sistema musicale è cambiato? No! Gli eroinomani sono spariti o hanno usato la canzone come campagna di sensibilizzazione? NO! Infatti io sono solo una piccola voce, se gli altri preferiscono starsene, ad un certo punto tanto male non stanno oppure vedono l’adeguamento come d’obbligo, beh sono d’accordo, ma in parte, ti adegui uno, due, volte, frustrandoti e poi è un attimo il vaso di Pandora, pertanto, alzare un po’ la voce non fa così male. Ma non posso fare tutto da solo, ma nemmeno obbligare la gente a seguire il mio lato ”rivoluzionare”.

Siamo arrivati a Vine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
”Chiedimi se sono felice?” La risposta la darà la vita. Vi amo.

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Etichetta 
PaKo Music Records

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