Benvenuti all’intervista esclusiva con uno dei talenti più versatili e innovativi del panorama musicale italiano emergente: Al Vox. Cantautore, attore, regista, polistrumentista e scrittore, Al Vox ha incantato il pubblico con la sua musica avvincente e le sue performance straordinarie. In questa intervista, scopriremo il mondo unico di Al Vox, esplorando le sue passioni, il suo percorso artistico e i segreti dietro le sue canzoni toccanti. Preparatevi per un viaggio emozionante nell’anima e nella mente di questo eclettico artista.
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- Ciao AL, fai un breve riassunto su chi sei… presentati a chi non ti conosce.
Sono un viaggiatore in vita confusa ma con un orizzonte ottimista sempre.
- Nel tuo nuovo mini EP, ‘La Ballata di Christiane’, hai reinterpretato la ‘Ballata della moda’ di Luigi Tenco. Qual è stata la tua motivazione dietro questa scelta e come ti sei avvicinato a questa canzone iconica?
Perché la trovo attuale. Ciò che lui narra in tale brano è un qualcosa che non ha tempo. È presente, passato e credo proprio anche futura.
- Il brano ‘Christiane’ racconta una storia commovente di rinascita e speranza. Puoi condividere il processo di creazione di questa canzone e cosa ti ha ispirato a narrare la storia di Christiane Vera Felscherinow?
Perché nel mio percorso musicale esistenziale ho parlato di Salvezza possibile perché mai è tardi. Lei, però, ne è esempio storico.
- Nel tuo percorso artistico, hai spaziato tra diversi generi musicali, dall’acustico al folk e allo ska. Come scegli quale stile musicale adottare per ogni singolo brano e quali sono le tue influenze musicali principali?
Io sono influenzato da ogni genere di musica. Semplicemente adatto in base al contesto. E questo EP abbisogna a di un Arrangiamento ricercato ma romantico.
- Se dovessi descrivere il tuo stile musicale in tre parole, quali sceglieresti e perché?
Sceglierei “Genuino” perché come sono in arte sono in vita. “Modesto” perché non mi sento superiore a nessuno, anzi voglio abbracciare tutti. “Romantico” un valore che porta all’esistenzialismo.
- Oltre alla musica, sei anche attore, regista, polistrumentista e scrittore. Come riesci a bilanciare queste diverse forme di espressione artistica nella tua vita?
Non ho bisogno. Sono il mio ego. Il mio io. Il mio essere. Basta che non rimangano chiuse in un cassetto. Che la mia arte esca sempre!
- Nella tua biografia, noto che hai fatto da opening act per artisti come Linea 77 e hai vinto il concorso Oltre il Jukebox. Qual è stata la tua esperienza più memorabile finora nella tua carriera musicale?
Io trovo ogni esperienza musicale dalla più piccola alla più grande come grande alla stessa maniera. Non mi importa il contesto. È il palco che amo e qualunque sia basta chiedere e ci salto sopra! - Il tuo terzo album, ‘TRENTA’, è uscito nel 2022. Puoi condividere un po’ di insight sul concetto e l’ispirazione dietro questo album?
Volevo festeggiare trent’anni di vita. E far notare che la tenacia non mancava mai. E che mi ero ripreso soprattutto dopo che io e mio fratello ci siamo distaccati. Non preoccupatevi, è stata solo che una liberazione.
- Oltre alla musica, quali sono le tue passioni e interessi personali che ti ispirano nella vita di tutti i giorni?
Io ogni giorno invento, creo, quasi delirantemente. Ma tocco ogni ambito. Quindi direi un bel delirio.
- Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
Perché la gente non capisce che essere inclusivi sarebbe una rivoluzione? Perché il mondo dello spettacolo ci trattano come barbari senza dignità? Risposta: da quando l’uomo ha avuto intelligenza ha fatto sì che ogni era fosse remake dell’altra. Il male è lì stesso cambia solo lo scenario del “Regista”
- Ciao AL, fai un breve riassunto su chi sei… presentati a chi non ti conosce.
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