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Oggi abbiamo il piacere di intervistare una giovanissima artista ma molto determinata, il suo nome è ÉtÉ consigliamo la lettura di questa chiacchierata e di ascoltare il suo inedito “Raggio di sole” che potete trovare su tutti gli store e in playlist. 

Ciao ÉtÉ, benvenuta sulle nostre pagine… è un piacere farti questa intervista; Raccontati brevemente… chi sei nella vita di tutti i giorni?
Il piacere è mio! Nella vita di tutti i giorni sono una persona abbastanza tranquilla, all’apparenza, anche se in realtà ho un caos dentro. Mi piace dedicarmi alle mie passioni, cioè la musica e la scrittura, stare con i miei amici e le persone a cui tengo, ed amo molto anche passeggiare nella natura (mentre ascolto la musica magari). Insomma, sono una persona piuttosto complicata a cui però piacciono le cose semplici, in fondo.

⁃ Come nasce il tuo nome d’arte, quale significato ha?
ÉtÉ significa estate in francese, e ho deciso di chiamarmi così perché l’estate per me non è solo la mia stagione preferita, banalmente, ma anche un vero e proprio stato d’animo. Ho sempre creduto che l’estate sia dentro di noi, e che in fondo possiamo viverla in ogni periodo dell’anno. Estate è quando ridiamo con gli amici, quando parliamo con la persona che ci piace, o quando decidiamo finalmente di essere noi stessi nonostante tutto sembri remarci contro. Ed estate è anche quando, nonostante tutto, scopriamo che sappiamo ancora essere felici. E non abbiamo paura di farlo.

– Che differenza c’è tra artista e persona?
Tendenzialmente sono una persona abbastanza chiusa: in genere mi tengo molte cose dentro, ma quando il mio lato artistico prende il sopravvento escono fuori molti lati di me che non mostro quasi mai agli altri. La me artista è molto più libera da catene, incurante del giudizio delle altre persone, e anche più pronta a sperimentare di quanto non lo sia la me della vita di tutti i giorni.

⁃ Quando ti sei approcciata a questo mondo?
Fin da quando ero piccola sono sempre stata a contatto con la musica, perché nella mia famiglia ci sono molti musicisti. In particolare sono stati i miei nonni i primi a farmi immergere in questo mondo: loro hanno la musica nel sangue. Poi io ho sempre scritto canzoni, sono quel tipo di persona che scrive anche sullo scontrino del bar pur di non dimenticare una determinata frase. La musica mi ha sempre permesso di esprimermi, di essere me stessa, di vedere le cose da un’altra prospettiva.

⁃ Il tuo nuovo singolo s’intitola “Raggio di sole” vuoi parlarci di questo brano? Com’è nato e di cosa parla?
“Raggio di sole” parla di quanto possa farti male una delusione, ma allo stesso tempo è una canzone di speranza, perché basta anche un singolo raggio di sole a convincerci che tutto passa, in fondo. In realtà è nato un po’ per caso: decisi di scrivere una canzone quasi per scherzo per metabolizzare una delusione che avevo avuto, e così cominciai a strimpellare l’ukulele e il risultato fu questo brano. Soltanto che all’inizio lo accantonai e basta, ma poi riascoltandolo qualche tempo dopo mi resi conto che forse non era così male, e decisi di elaborarlo di più. Io credo che in fondo le cose spontanee e sentite siano sempre le migliori.

⁃ Scrivici la frase che ha più importanza di questo brano e, se vuoi, spiegaci anche il motivo.
La frase più importante per me è “Perché le cose belle finiscono sempre.” Il brano è nato proprio da qui. In realtà non è mia, ma della persona che mi ha ispirato questa canzone. Per giorni interi mi è rimbombata in testa, e ho pensato che probabilmente aveva ragione: le cose belle sono solo temporanee, e perciò destinate a finire da un momento all’altro. Da lì ho scritto il resto della canzone, qualche anno fa. Però adesso la mia visione è cambiata: ho capito che le cose belle finiscono, sì, ma solo per lasciare spazio ad altre, perfino migliori.

⁃ Pensa alla prima canzone che hai ascoltato di un altro artista? Quali ricordi ed emozioni ti suscita?
Ricordo quando sentii per la prima volta Vietato Morire di Ermal Meta: stavo guardando Sanremo (io amo Sanremo, lo seguo sempre da quando ero piccola), e appena lo vidi comparire sul palco e intonare le prime note capii subito che aveva qualcosa di diverso dagli altri, perché quello che diceva era vero, autentico. Era un periodo in cui ero davvero giù di morale, tra l’altro, e la musica di Ermal mi ha aiutato a stare meglio, era praticamente il mio rifugio.

⁃ Per quale motivo fai musica? E cosa vuoi comunicare ogni volta che crei un nuovo brano?
Faccio musica perché credo che in un mondo in cui ci sono purtroppo tante, troppe cose che non vanno nel verso giusto, la musica è una di quelle che invece lo rendono un posto migliore, e penso che l’arte tutt’oggi sia sottovalutata, considerata come un’occupazione di serie b quando non lo è affatto.

Attraverso i miei brani vorrei comunicare emozioni prima di tutto, qualunque esse siano, e magari far sì che le persone si sentano comprese, che si identifichino nei miei brani e li adattino alla loro vita. Secondo me questa è una delle cose più belle del fare musica.

⁃ Per quale motivo dovrebbero ascoltare la tua musica, cosa pensi di avere di diverso dagli altri?
Credo che in realtà non sia tanto importante quello che io ho di diverso dagli altri, ma più che altro cosa trasmette la mia musica. In realtà penso che qualsiasi artista per il solo fatto di scrivere canzoni abbia qualcosa da raccontare e che ognuna delle nostre storie e delle nostre esperienze sia degna di essere ascoltata.

⁃ Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Il mio cantante preferito è Ermal Meta, ma ascolto anche De Gregori e De André, mentre per quanto riguarda la musica straniera mi piacciono molto gli U2.

⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.

Se potessi tornare indietro nel tempo e dire qualcosa alla te di qualche anno fa, quella che ha scritto Raggio di sole, cosa le diresti?

Innanzitutto, ho deciso di farmi questa domanda perché io spesso vivo praticamente nel passato: si può dire che vado avanti con la testa sempre voltata all’indietro, facendo una semi-citazione di un libro che mi piace molto. Comunque, penso che le direi che anche se adesso sembra tutto un casino, e probabilmente non sa ancora bene in che direzione andare, perché quando hai delle aspettative e poi quelle aspettative crollano sembra tutto così sbagliato, da quella tristezza nascerà qualcosa di bello, qualcosa di nuovo, ed il cambiamento non è sempre una cosa negativa, anzi, quasi mai. E vorrei anche ringraziarla perché, se adesso sono felice, è perché lei prima ha sofferto per capire quale fosse la strada della felicità.

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Etichetta 
Red Owl Records

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