E’ davvero con immenso piacere che realizziamo e pubblichiamo l’intervista di oggi. Loro sono i Temporeale, una band bergamasca, formata da quattro ragazzi, amici e soprattutto amici di un mio carissimo amico, una figura importante e decisiva, che magari poi approfondiremo insieme. Ora parliamo di musica insieme a loro.
Ciao ragazzi, come state? Conosco due di voi personalmente, Tiziano e Davide.
Vi andrebbe di presentarvi, tutti e quattro, al nostro pubblico? Raccontateci quello che volete, da dove e quando nasce il gruppo e perché vi chiamate Temporeale.
Ciao Patrizia, innanzitutto ti ringraziamo dell’oppurtunità che ci stai offrendo, è uno spazio che accettiamo molto volentieri!
Allora direi di partire dal Frontman , alla voce Tiziano Amoroso fondatore della band, essendo figlio di un pittore ho sempre avuto passione per l’arte e soprattutto per la musica, ma, iniziai tardi a studiare seriamente canto, perché la mia professione principale era tecnico colorista in un’azienda di biancheria per la casa. Nel 2016 però dopo essermi preparato inizialmente con il maestro di Francesco Renga, Maurizio Zappatini e successivamente con Laura Pesenti ho deciso di formare una Tributband dedicata appunto a Renga, chiamandola Temporeale, il nome fu preso da un famoso album dell’artista. Dopo un paio d’anni iniziammo a collaborare anche con i musicisti dei Modà con tributi dedicati a questa fantastica band, la loro presenza sul palco come ospiti ci ha fatto crescere e conoscere ancora di più! Successivamente abbiamo sentito il bisogno di esibirci con i migliori successi della musica pop e rock, italiana e internazionale, come avrete capito non ci piace fare sempre le stesse cose. Proseguiamo con il chitarrista Davide Muttoni, decise di studiare all’accademia musicale CPM di Milano per dedicarsi in seguito completamente alla musica, oggi impartisce lezioni ai suoi allievi ed è diventato anche produttore musicale avendo ultimato da poco il suo studio di registrazione. Al basso abbiamo l’abilissimo Antonio Cossali figlio di maestro di musica e fratello del nostro pianista portato via qualche anno fa da una grave malattia. Da allora non l’abbiamo sostituito, è stato un grosso colpo per noi.
Infine abbiamo il batterista Filippo Acquaviva figlio d’arte, laureato al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nello studio classico e successivamente al II livello in Pop Rock. Nonostante la giovane età vanta un curriculum di tutto rispetto, suonando nelle orchestre e avendo collaborato con tantissimi artisti professionisti del panorama italiano e partecipato a trasmissioni come X Factor.
- Voi siete soprattutto una cover-band molto conosciuta, soprattutto nella bergamasca. Come mai avete iniziato a fare inediti?
Abbiamo iniziato a fare inediti perché un artista sente il bisogno di creare qualcosa di personale e unico. - Il brano è veramente bello, “Libero”, so che parla del fatto di tornare alla libertà e alla normalità. Chi ha scritto il brano, com’è nato il video? Bergamo è stata la zona più colpita da questo maledetto coronavirus, fortunatamente stiamo tornando piano piano alla normalità. Anche il video del brano è molto significato, volete raccontare qualcosa di più?
Grazie ci fa molto piacere, la melodia e il testo è stata scritta da me, mentre l’arrangiamento strumentale da Davide il chitarrista, poi ovviamente anche Frank e Filippo rispettivamente con basso e batteria hanno personalizzato le loro parti.
Riguardo il video abbiamo pensato di girarlo i luoghi significativi, che potessero esprimere al meglio le nostre emozioni, la chiesa sconsacrata rappresenta il totale abbandono della fede nel prossimo con tutte le nostre preoccupazioni, mentre la band in cima alle nostre montagne regala il completo raggiungimento della libertà.
- Che significato ha per ognuno di voi la musica?
Penso di poter rispondere a nome di tutti dicendo che la musica è il filo conduttore delle nostre vite. - Quali sono i vostri punti di riferimento, a quali artisti vi ispirate?
Diciamo che abbiamo dei gusti differenti, ed è proprio la miscelazione che da ai nostri brani un’impronta originale. - Vi piacerebbe proseguire con altri inediti, magari avete già altri brani pronti nel cassetto?
– Si abbiamo un nuovo brano pronto da mesi, ma stiamo ancora lavorando alle riprese del video perché selezionare le località giuste, non è stato semplice. Siamo molto esigenti e desideriamo che tutto sia perfetto. - Cosa dobbiamo aspettarci dai Temporeale? In quale modo ci stupirete?
Abbiamo molte idee, cerchiamo di produrre cose non scontate, un sound originale e dei video che rappresentino il nostro territorio. - Sappiamo che avete cambiato formazione, non voglio assolutamente aprire l’argomento, ma semplicemente chiedere com’è stato ricominciare con musicisti differenti?
– Sicuramente è stato migliorativo, soprattutto per la creazione dei nostri brani, il fatto di non avere le stesse idee è stato il motivo principale del cambiamento. - Per colpa della pandemia, anche la musica si è dovuta fermare, i live sono diminuiti drasticamente, si inizia adesso a fare qualcosa… e a pagarne le conseguenze sono stati appunto gli addetti ai lavori e le piccole realtà. Voi cosa ne pensate a riguardo? Com’è la situazione live dalle vostre parti.
– Nessuno era pronto ad affrontare questa situazione, ci siamo dovuti adattare e riscoprire, fortunatamente abbiamo ricominciato a fare live con tutte le restrizioni del caso ,ma il pubblico non poteva ballare e aveva paura persino ad applaudire, è stato difficile
- Cosa pensate della musica di oggi? Quali artisti apprezzate? Soprattutto cosa cambiereste per tornare a fare la musica di una volta?
– Pensiamo che ormai stiamo toccando il fondo, ed è proprio per questo che ci sarà una rinascita! Qualcosa si sta già muovendo, se i giovani hanno dei riferimenti come i Maneskin ragazzi giovanissimi che suonano e cantano sul serio, allora c’è speranza, viviamo nel paese più ricco d’arte del mondo e i nostri figli ascoltano musica Trap.
- Vantante collaborazioni con grandi musicisti, per esempio i Modà… volete raccontarci qualcosa in più?
– Aver suonato con i musicisti dei Modà è stata una vera emozione, sono degli artisti eccezionali e con i piedi per terra, inoltre ci hanno aiutato con eventi di beneficenza, che dire persone di cuore!
- Naturalmente per me è doveroso ricordare un amico in comune, Oscar Cossali.
Come ben sapete, per me è una persona straordinaria, tra l’altro fratello di Antonio (bassista). Vi andrebbe di dedicargli un pensiero?
Oscar era il nostro pianista, ma soprattutto l’artista più sensibile che abbia mai conosciuto, lui diceva sempre “Finché c’è musica c’è vita” e lo condivido in pieno! Ci manca un sacco… - Siamo arrivati a fine intervista, c’è qualcosa che non vi ho chiesto ma che avreste voluto vi chiedessi? Avete la possibilità di farvi una domanda e rispondervi.
Come vi rispecchiate rispetto alle altre band pop rock del panorama italiano?Il nostro obbiettivo quando scriviamo un brano, non è quello di creare un accompagnamento musicale intorno al cantante, ma, comporre canzoni con delle idee musicali originali.
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“Le scarpe rosse” musica scritta da Oscar Cossali