Continuano le interviste ai talenti di casa PaKo Music Records, oggi abbiamo i nostri ragazzi TES, acronimo di Tutti Esageratamente Stronzi, ma lo saranno davvero?
Se volete scoprirlo, dovete semplicemente seguirli, ascoltare la loro musica su tutti gli Store e nelle nostre playlist.
Ciao Ragazzi, ben ritrovati, questa sarà un’intervista diversa dalle altre.
LA PRIMA E’ UNA VIDEO DOMANDA
Raccontati brevemente, salutando gli ascoltatori/lettori di PaKo Music.
Quali differenze ci sono tra voi persone e il vostro personaggio?
Cantateci e suonateci 30 secondi del Vs ultimo brano.
- Qual è la cosa che amate di più della musica? E nel fare musica?
Della musica amiamo tutto. Riesce a farci rimorchiare parecchio, riusciamo a vedere tanta gente ballare da un palco. Ma fondamentalmente ci piace cuccare.
Del fare musica ci piace dire la nostra, probabilmente senza la musica della nostra idea se ne sbatterebbero tutti. E chissà, magari sarebbe anche un mondo migliore. - Cosa credi vi differenzi da tutti gli altri artisti? E secondo voi, o secondo, chi ti sta vicino quali sono le vostre peculiarità?
Dagli altri ci differenzia probabilmente il pollice opponibile. A noi basta raccontarci e stiamo bene così. Chi assomiglia a noi?
Forse i Sendai Kamotsu. Ma probabilmente siamo unici e inimitabili. - Il vostro nuovo brano s’intitola “Berlino”, raccontateci com’è nato e di cosa parla. Scrivici la frase che reputi più significativa del tuo ultimo brano.
Berlino è il racconto di un viaggio a Berlino fatto pochi anni fa tutti insieme.
Sono cambiate tante cose da quel viaggio, soprattutto la tolleranza del nervo sciatico agli sforzi e la cartilagine del ginocchio. Quella fa sempre male. La frase che ci piace di più? Probabilmente quella che non abbiamo mai scritto.
- State facendo tanti sacrifici pur di realizzare il vostro sogno, cosa vi aspettate dal futuro?
Tante belle cose. - Per diventare famosi, o meglio per vivere di musica, ci vuole tanto impegno, pazienza e sacrificio e non sempre ci si riesce. Pensate di essere nella direzione giusta, o credete si debba modificare qualcosa? In caso, cosa?
Siamo nella direzione giusta con i giusti dubbi.
- Il Covid ha fermato per più di un anno i live, ora piano piano stiamo ripartendo, ma la situazione è pur sempre critica. Com’è la situazione da voi?
Piano piano si riparte.
- Per quale motivo fate musica e, soprattutto, cosa vi spinge a continuare nei momenti di sconforto, che immagino ci siano di tanto in tanto?
Il motivo principale per cui facciamo musica è il piacere e la soddisfazione che dà vedere concretizzate le proprie interiorità e poterle così condividere con altre persone. Come tutte le arti, la cosa bella è vedere in quante sfaccettature diverse una storia può essere raccontata e anche vissuta.
Ciò che ci spinge a continuare è semplicemente l’atto di fare musica, il quale ci ricorda in modo molto rumoroso perché abbiamo intrapreso questa strada, quindi niente parole di conforto, ma tanta musica. - Dall’anno prossimo si deve puntare in alto, questo periodo è stato un po’ una prova,
ma ora si deve iniziare a giocare per vincere… Chi lavora con voi e crede in voi, si aspetta tanto, come pensate di lavorare da adesso in poi?
Il nostro modo di lavorare è da sempre indirizzato all’apprendimento e al miglioramento, in questi ultimi due anni abbiamo imparato molto sotto tanti punti di vista e ovviamente l’intenzione è quella di assimilare il più possibile dalle esperienze che affrontiamo.
Prima di tutto è importante ascoltarsi e non sopravvalutarsi (non troppo) poi anche confrontarsi, e sulla base di ciò comprendere cosa bisogna migliorare. - Date un consiglio a coloro che leggeranno questa intervista e vogliono iniziare a fare musica seriamente….
La musica per diventare un lavoro deve diventare un priorità nella propria vita, spesso chi fa questo mestiere svolge anche altri lavori e bisogna farsi strada perseverando e tenendo a mente l’obbiettivo. Se quando suonate per conto vostro e su un palco sentite quella gioia dentro quella sensazione che vi dice che è questo ciò che volete fare, allora il tempo da dedicarci lo troverete sicuramente. Ricordate che la vita è scegliere e scegliere condisce il vostro tempo. - Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non vi ho domandato ma che avreste voluto vi chiedessi? Potete farvi una domanda e rispondervi.
Nulla, grazie
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