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Giordano Amici, cantautore italiano di talento, ha recentemente rilasciato il singolo “Fiocco Viola”, un inno di speranza contro i pregiudizi sull’anoressia maschile. Attraverso la sua musica, Amici affronta temi delicati e spesso trascurati, portando alla luce una realtà troppo spesso celata nell’ombra. In questa intervista esclusiva, esploreremo il significato dietro “Fiocco Viola”, l’impatto che l’anoressia maschile ha sulla società e l’importanza di aprire un dialogo sincero su questo argomento.

Bentornato, anche questo lavoro è davvero un pezzo forte, complimenti. Davvero un ottimo lavoro. Per favore, presentati brevemente a tutti coloro che ancora non ti conoscono.
Ciao a tutti, è sempre un piacere ritrovarvi.

Cercherò di essere il più breve possibile: mi chiamo Giordano Amici e sono un cantautore di Genzano di Roma. Ho ereditato da mio padre la passione per la musica: in casa, sin da quando ero piccolo, suonavano sempre i dischi dei grandi cantautori italiani e proprio quegli ascolti hanno influenzato moltissimo il mio percorso artistico. Ho iniziato a scrivere canzoni per l’esigenza di dover raccontare qualcosa di vero. In particolar modo mi piace poter raccontare storie vere di vita vissute dalle persone, cose che possono accadere ad ognuno di noi. Andando in questa direzione, sto lavorando al mio primo disco e “Fiocco Viola” è l’ultimo singolo uscito.

  • Qual è stata l’ispirazione dietro il tuo singolo “Fiocco Viola”? Perché hai scelto di affrontare il tabù dell’anoressia maschile?
    Avvicinarsi ad argomenti come questo non è mai molto semplice. La paura è sempre quella di essere indelicato o di non riuscire a dire tutte le cose che si vorrebbero. Il concetto di canzone è di per sé molto sintetico, quindi ogni volta è una sfida nuova, ma è soprattutto un’esigenza.
    In questo brano ho voluto affrontare la tematica dell’anoressia, in particolare quella maschile, perché credo che se ne parli troppo poco, che la gente ne sappia troppo poco. Quando si parla di anoressia, spesso si tende a pensare che questo disturbo possa riguardare soltanto la sfera femminile, ma alcuni studi indicano che il 10% della popolazione affetta da anoressia sono uomini. E ti assicuro che non è semplice neanche che loro lo riconoscano. La società in cui viviamo tende a porre stereotipi di genere, ma è fondamentale sensibilizzare le persone sul fatto che i disturbi alimentari non fanno distinzioni di genere o di sesso.
  • Nel testo della canzone, parli di “mostri invisibili” legati all’anoressia e alla bulimia. Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere ai tuoi ascoltatori attraverso questa metafora?
    L’anoressia è inizialmente un disturbo mentale, successivamente fisico. È per questo che si hanno     atteggiamenti o si compiono azioni senza essere perfettamente consapevoli di quello che si sta facendo e   delle conseguenze che si possono avere.
    Nel brano dico “…non li vedi quegli occhi poi stanchi? Sbatti al muro quel mostro che hai dentro…”. Il messaggio è proprio questo: trovare la consapevolezza per eliminare quei mostri introspettivi ed essere consapevoli che dall’ ANORESSIA DI PUO’ GUARIRE.
  • Nella tua esperienza, quali sono le principali sfide che gli uomini affrontano nel riconoscere e chiedere aiuto per disturbi alimentari come l’anoressia?
    Chiedere aiuto non è mai facile. Quando si ha una dipendenza, quando si ha una malattia, quando si ha una qualunque difficoltà, convincersi di chiedere aiuto non è mai facile. Io ritengo che, quando si arriva a chiedere aiuto, si è già coscienti di avere un problema e quello è il primo passo fondamentale da fare. Ci si deve innanzitutto confidare con i propri famigliari, amici, persone che realmente si sentono vicine. Dopodiché sicuramente affidarsi a professionisti del settore che aiutano persone a lottare contro l’anoressia tutti i giorni.
  • “Fiocco Viola” offre una testimonianza diretta della lotta di un giovane ragazzo contro l’anoressia. In che modo hai cercato di rendere questa esperienza universale e accessibile a un vasto pubblico?
    Semplicemente raccontandone la verità. È una storia profonda, fatta di sofferenze, di sconfitte, di dubbi, ma anche di risalita. Ho voluto dunque riportare il racconto dei ricordi dei momenti difficili, che ti segnano come cicatrici indelebili, ma che alla fine riesci a superare uscendone vincitore, se sei in grado di combattere con te stesso, e tutti lo siamo.
  • Credi che la società abbia un ruolo significativo nel perpetuare i pregiudizi legati all’anoressia maschile? Se sì, in che modo possiamo combattere questa percezione distorta?
    Assolutamente sì. Come dicevo prima, per quel che riguarda gli uomini, la società tende proprio ad indicare l’uomo come essere forte ed inattaccabile da certe dinamiche. Niente di più falso. Ma in generale, credo ci sia poca informazione ed anche molta indifferenza. Si tende spesso a giudicare una persona in difficoltà, ad emarginarla, a vederla come sbagliata perché la prima cosa che si pensa è: “beh ma se sei così è perché non mangi e pensi di risultare più bello, te la sei cercata”.
    Ci vuole più sensibilizzazione, ci vuole più informazione. La gente deve sapere cosa sia l’anoressia e cosa comporta avere un disturbo alimentare. Le istituzioni devono fare di più, comprese le scuole.
  • Quali sono le tue speranze per il futuro riguardo la consapevolezza e il sostegno per coloro che lottano contro i disturbi del comportamento alimentare, in particolare tra gli uomini?
    Innanzitutto, che venga visto come un problema vero e non come un capriccio e poi che vengano proposti corsi di informazione per avvicinare le persone ad una conoscenza più approfondita sull’alimentazione.
  • Oltre alla tua musica, in che modo cerchi di promuovere la consapevolezza sui disturbi alimentari e combattere i pregiudizi nella tua vita quotidiana?
    Subito dopo l’uscita di “Fiocco Viola” ho ricevuto molti messaggi di persone che lavorano a stretto contatto con ragazzi che soffrono di anoressia. È stata sicuramente una grande soddisfazione, ma è stato anche un momento utile per propormi nel caso avessero bisogno di una figura. Ovviamente non posso avere le competenze di un professionista, ma credo che ci si possa rendere utili in tanti altri modi e quindi io sono a disposizione per chiunque ne avesse il bisogno.
    E, in egual modo, io che sono ancora uno di quelli che crede nella forza delle canzoni, spero che questo brano possa essere anche un piccolo messaggio di speranza. Spero che quei 3 minuti e mezzo possano convincere qualcuno a chiedere aiuto o anche semplicemente a sentirsi meno solo.
  • Quale messaggio vorresti trasmettere a coloro che stanno affrontando una battaglia personale con l’anoressia o la bulimia, in particolare agli uomini che potrebbero sentirsi isolati o non compresi?
    Vorrei che sapessero che non devono mai sentirsi soli, che non devono sentirsi sbagliati. Chiunque si rendesse conto di soffrire di un disturbo alimentare deve sapere che esistono tantissime persone che sono nella sua stessa condizione e che sono presenti sul nostro territorio numerosi centri specializzati che sono pronti ad offrire aiuto. Non si deve pensare di risolvere il problema da soli perché può essere deleterio per la vita stessa.
    Combattete, forse strada facendo perderete qualche round, ma alla fine uscirete da quel ring da vincitori.
  • Siamo giunti alla conclusione dell’intervista. C’è un aspetto che desideri condividere ma che non abbiamo avuto l’opportunità di chiederti? Potresti porti una domanda e condividere la risposta con noi?
    Mi piacerebbe parlare anche della scelta stilistica di “Fiocco Viola”. La produzione del brano, affidata ad Alessandro Di Somma, è stata un viaggio molto stimolante. Ad un testo intenso e forte, abbiamo deciso di affiancare delle sonorità pop/rock per dare quella giusta “scossa”. Volevamo che l’ascoltatore non si sentisse stimolato solo dalle parole di quello che si sta raccontando, ma anche da una musica incalzante per creare contrapposizione tra una tematica forte ed una narrazione concisa.
    In qualche modo volevamo che qualunque persona affetta da disturbi alimentari, all’ascolto di “Fiocco Viola”, sentisse accesa dentro di sé una miccia in grado di farle mettere in discussione la propria condizione di vita e di spingerla a guardare in faccia quel mostro nascosto là dentro.

Conclusione:
In un mondo in cui i disturbi del comportamento alimentare rimangono spesso nascosti nell’ombra della vergogna e della mancanza di comprensione, Giordano Amici si distingue per il suo coraggio nel portare alla luce queste realtà delicate attraverso la sua musica. Il suo singolo “Fiocco Viola” non solo offre un’emozionante testimonianza della lotta contro l’anoressia maschile, ma rappresenta anche un invito universale alla consapevolezza, al supporto e all’amore di sé.

Attraverso le sue parole e la sua arte, Amici ci ricorda che la guarigione è un percorso individuale e collettivo, e che è essenziale aprire un dialogo sincero e senza pregiudizi su temi così importanti. Speriamo che le sue canzoni continuino a servire da fonte di ispirazione e di conforto per coloro che affrontano queste battaglie interiori, e che la sua voce possa contribuire a rompere il silenzio che troppo spesso circonda i disturbi alimentari.
Infine, con il suo impegno e la sua sensibilità, Giordano Amici ci mostra il potere della musica nel trasmettere messaggi di speranza, resilienza e amore, e ci invita a guardare oltre i pregiudizi e a abbracciare la bellezza e l’unicità di ogni individuo, oltre il fiocco viola che simboleggia la consapevolezza e l’impegno nella lotta contro i disturbi del comportamento alimentare.

 

 

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