Una nuova recensione scritta dal nostro amico Massimo Comi, oggi ci parla del nuovo inedito di Riccardo Pizziconi, un brano importante dalle sonorità pop. Massimo ci racconterà le sue impressioni e il suo punto di vista.
Per quanto riguarda la voce, mi è sembrata già piuttosto ricca di confidenza in sé stessa: si vede e si sente il lavoro che è stato fatto negli ultimi anni su di essa.
Interessante è quello che avviene nella seconda parte del brano, quando la voce stessa si sdoppia, proseguendo da una parte con il tono conciliante e narrativo dell’inizio, e sovrapponendogli dall’altra un tono più supplichevole, più implorante e più alto, proprio per sottolineare il bisogno di dare e ricevere amore che il protagonista della canzone avverte sempre più fortemente con il trascorrere dell’opera musicale di Riccardo.
Questa sovrapposizione, secondo me, è compiuta proprio per far emergere la nuova personalità dell’amico dell’autore, che accompagna nel suo percorso di abbandono la vecchia, quella piena di incertezza, dubbi e problematiche. Devo dire che mi piace questo gioco di sovrapposizione, perché rende la canzone maggiormente corale e la linea vocale più robusta e forte: una maggiore forza che riflette la maggiore consapevolezza del protagonista del brano, che, partendo quasi in punta di piedi, con parole sussurrate, assume un impeto che non pensava di avere e un coraggio di chiedere, quasi di esigere, dalla propria lei, che il loro rapporto d’amore si concretizzi e si liberi da tutta l’inutile incertezza che lo ha contraddistinto fino a quel momento.
Diciamo che Riccardo cerca di dipingere un percorso di crescita, che culmina in una consapevolezza di essere in grado di dare amore a chi si desidera come compagna della propria vita: la potenza insita in questo sentimento sembra in grado di cancellare tutto ciò che c’è di superfluo, inutile, dannoso, rendendo tutto più pulito, più sgombro dalle scorie dell’ansia e del dubbio.
Alla fine ci resta una buona canzone di matrice essenzialmente pop, che fa della chitarra acustica lo strumento su cui si regge la propria architrave, ma che diventa più “moderna” quando la linea melodica della chitarra stessa viene arricchita con quella delle percussioni e delle tastiere.
Fortemente significativa è secondo me la conclusione del brano, che sembra portare la canzone in un’atmosfera più tranquilla, distesa, rilassata, forse proprio perché il protagonista sa di aver arricchito il proprio carattere con un nuovo tipo di consapevolezza, dettata dall’amore, e questo lo porta a sopire le contraddizioni e la confusione che regnavano nel suo animo all’inizio, raggiungendo un senso di completezza e serenità che prima non aveva.
Come ho già avuto modo di dire, amo le canzoni che rappresentano in sé un percorso di vita, che traggono ispirazione da eventi realmente accaduti, magari anche non belli e felici, ma che poi si trasformano in qualcosa di straordinario e fuori dal comune. A mio parere, non c’è strumento migliore della musica per dare una rappresentazione fedele e completa dei sentimenti contrastanti che possono albergare nella mente e nell’animo umano: spesso, è l’amore a trionfare, un sentimento dalla incontrastabile potenza, che riesce a trasformare, a trasfigurare ogni evento che passa sotto il suo magico potere.
Il titolo del brano che sto recensendo è quindi a questo proposito molto significativo: “Dentro me”, proprio perché la radice del cambiamento è insita nell’animo e nella psiche dell’amico di Riccardo. Il cambiamento avviene sempre partendo dall’interno, per poi rivelarsi in tutto il suo splendore all’esterno, verso gli altri.
Fondamentalmente, si parla di una canzone che riesce a dare speranza, e significativi sono secondo me in questo senso i versi “Non si può camminare in una vita avvolto dalle mie paure, non si può respirare quest’ansia stanca ogni parte di me, ora che ho trovato le tue mani tese appese a una speranza in me”.
E’ qui che avviene il reale cambiamento: tante volte sono sufficienti dei piccoli gesti per provocare nell’altro una trasformazione incredibile, eccezionale, che non si pensava possibile. Tante volte non è necessario fare grandi cose per cambiare le persone, se queste stesse persone sono già predisposte al cambiamento.
Riscoprire l’importanza delle piccole cose può cambiare la vita, liberandola dal superfluo e facendola apparire nella sua più bella essenzialità.
Il brano si conclude con il verso “Per avere un po’ di libertà, tornare a vivere”: il processo che accompagna il protagonista del brano è proprio una rinascita, un ritorno ad una vita nuova e più libera, con la sicurezza di aver fatto un percorso che ha portato i suoi buoni frutti. Si può rinascere, la vita può cambiare da un momento all’altro e ciò che si credeva impossibile può diventare possibile, grazie alla calda e rassicurante presenza dell’altro, che diventa importante se noi lo percepiamo come importante.
Riccardo Pizziconi – Dentro Me (Video Official)
https://www.youtube.com/watch?v=wIt7zPq23iE
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