Benvenuti all’intervista esclusiva con il talentuoso compositore e pianista Edoardo Gastaldi, creatore del magnifico brano strumentale “Ti Regalerò dei Fiori”. In questa conversazione, ci immergeremo nel mondo affascinante dietro la creazione di questa meravigliosa composizione, esplorando le sue ispirazioni, il processo creativo e il significato emotivo che si cela dietro ogni nota. Un viaggio che ci porterà a scoprire l’anima e la passione di un musicista che ha donato al mondo un vero gioiello musicale. Senza ulteriori indugi, entriamo nel cuore della musica di Edoardo Gastaldi.
Bentornato, finalmente un testo bello e profondo. Davvero un ottimo lavoro. Per favore, presentati brevemente a tutti coloro che ancora non ti conoscono.
Buongiorno al Team di PaKo Music Magazine e grazie per avermi dedicato questo spazio. Sono Edoardo Gastaldi, ho 25 anni, e mi definirei una persona poliedrica. Ho molti interessi e porto avanti nella mia vita progetti variegati. Sto procedendo con un dettagliato percorso di lavoro, insegnamento, studi e ricerche nell’ambito Scienze Ambientali, ed al contempo da circa 3 anni proseguo con questo progetto personale di composizione musicale. Scrivo brani al pianoforte, spesso arricchiti da altri strumenti secondari, volti a regalare agli ascoltatori momenti di sospensione in un mondo che non si ferma. Mi piace pensare che la mia musica sia un luogo immutabile, pronto per essere ascoltato da chiunque in qualsiasi momento. Collaboro da anni con l’Etichetta Discografica PaKo Music Records con cui sto seguendo un progetto a lungo termine di crescita artistica. Al contempo, sono coinvolto in decine e decine di altri progetti artistici, cinematografici, letterari, di supporto alla conoscenza ed alla sensibilizzazione in merito a tematiche critiche e variegate.
- Qual è stata l’ispirazione dietro la creazione di “Ti Regalerò dei Fiori”?
Come per ogni creazione sincera e degna di nota, è molto difficile definire una chiara ed univoca origine. Posso con discreta certezza affermare che il brano è nato con l’idea di dedicare un frammento del mio percorso artistico ad una persona che mi è stata accanto in modo naturale, con un comportamento ed uno sguardo che “non prende, ma riceve” (come direbbe Alessandro Baricco). Il brano, come da titolo “Ti Regalerò dei Fiori”, è un regalo, ad una persona che ha incrociato il mio percorso di vita e lo ha arricchito. - Puoi condividere con noi il processo creativo che hai seguito per comporre questo brano?
Una sera mi trovavo a Treviso, con un calice di prosecco in mano, ricordo che senza un particolare motivo avevo iniziato questa conversazione con una persona, in merito a quale fosse il suo fiore preferito. Al che lei dice “Regalami dei fiori”; io ho interpretato a modo mio quella frase… e l’ho utilizzata come pretesto per creare un brano. Del resto, in un senso intrinsecamente positivo, penso che siamo tutti un po’ ipocriti, nel senso che abbiamo bisogno di scintille, capri espiatori, per far accrescere i nostri valori morali e magnificare le nostre azioni. Così mi sono aggrappato a quelle tre parole, e le ho trasformate in una composizione! - Qual è il ruolo del pianoforte in “Ti Regalerò dei Fiori” e perché hai scelto questo strumento come protagonista?
Il pianoforte è lo strumento che mi ha reso ciò che sono, e che rende possibili espressioni non convenzionali dei miei sentimenti. Il pianoforte è come la struttura principale, la tela, sulla quale poi altri strumenti si reggono, in ogni brano, così come in questo. - “Ti Regalerò dei Fiori” sembra evocare una vasta gamma di emozioni. Quali messaggi o sentimenti desideravi trasmettere attraverso questa composizione?
Penso che si tratti di un brano particolarmente denso e variegato a livello emotivo. In realtà credo di fondo che la musica serva a rendere lecito qualsiasi sentimento; infatti, diverse persone ascoltando la stessa musica provano sensazioni differenti. Dentro a questo brano ho voluto racchiudere la speranza, la malinconia, la difficoltà, la gioia di rivedersi, la consapevolezza, i segreti, il colore del mare, l’idea di una vita diversa, l’idea di rincorrerla e di riuscire persino ad afferrarla. Il fermarsi, dunque, ad ammirare i panorami non ancora sfregiati dal vizio del sapere – Ricevere, solo ricevere, negli occhi, il mondo (Citazione di “Oceano Mare”, Alessandro Baricco). - Hai avuto qualche esperienza personale o incontro significativo che abbia influenzato la creazione di questo brano?
Il brano in fondo è una persona. Dire che qualcuno abbia influenzato la creazione del brano è quasi come sminuirne il valore. Penso che l’arte, sì, venga creata dall’artista. Ma la scintilla è sempre esterna. Vedere, sentire, parlare, provare emozioni. L’arte nasce dall’esterno, un esterno che entra in noi. - Come descriveresti il viaggio emotivo che “Ti Regalerò dei Fiori” offre agli ascoltatori?
Spero sia un viaggio meraviglioso per ogni ascoltatore, come la delicatezza dei petali di un fiore che si spargono nel cielo in risposta ad un vento passeggero. Il brano è un limbo tra sentimenti positivi e sentimenti nostalgici; ho cercato di far trasparire il più possibile questa dualità, che è la dualità della vita. Non esiste la felicità se non esiste la tristezza, non saremmo in grado di distinguere l’una senza l’altra. La legge che regola il mondo. Ogni sentimento necessita di una controparte per poter essere definito. Così non possiamo definire un vaso se non descriviamo ciò che vi è attorno, come non possiamo ascoltare questo brano senza considerare la somma delle parti che lo hanno creato e dei contesti che – come farfalle, gli volano attorno senza mai toccarlo. - Qual è il significato dietro il titolo “Ti Regalerò dei Fiori” e come si lega alla musica stessa?
Come suggerito dal titolo, il brano è un regalo. Descrive un percorso, intrapreso da me, e da questa persona. La prima sezione è la melodia principale, e consiste nelle nostre vite. La seconda parte, mentre il brano accelera, è il momento in cui ci incontriamo, ci scambiamo idee, lacrime, sguardi, amarezze, risate. L’ultima parte, è uguale alla prima, ma su un registro diverso (musicalmente: un’ottava più in alto). Consiste in un saluto, un ritorno – ognuno alle proprie vite, che sembrano essere com’erano inizialmente, prima che ogni cosa accadesse. Ma in realtà sono diverse. Più sensibili, forse arricchite. Il brano è un invito a ricordare che ciò che facciamo rimane. Rimane impresso nelle persone, nei luoghi, nei ricordi. Il brano vuole infine porsi come un auspicio, che esprimo con un certo grado di certezza: anche quando ci sembra siano terminate, tutte le strade che abbiamo intrapreso continuano in segreto. Sotto forma di persone a cui abbiamo lasciato qualcosa, o di progetti che saranno intrapresi da altri, che credono in noi. Le storie passate, scorrono. Tutto continua a scorrere. E magari all’improvviso (come disse Donato Carrisi) ogni cosa riaffiora nella nostra vita, e noi scopriremo che in realtà tutto è sempre stato lì ad aspettarci, o a guidarci. - Quali sono i tuoi prossimi progetti musicali e cosa possiamo aspettarci da te in futuro?
Porterò avanti una serie di collaborazioni con Produzioni Cinematografiche, pubblicazioni indipendenti, collaborazioni con svariati artisti noti a livello internazionale, progetti di beneficenza, progetti discografici, scriverò musica per mentori di meditazione e promotori progetti per la salute mentale. A livello concreto, sto attualmente collaborando con queste personalità/organizzazioni: Lullify (Un editore americano volto a rilasciare contenuti senza tempo che forniscono una via di fuga dallo stress della società moderna sostenendo al tempo stesso la salute mentale. Il progetto finanzia la ricerca sui trattamenti e fornisce sensibilizzazione del pubblico a coloro che lottano con questi disturbi), Messina Pictures (Gruppo di produzione cinematografica assieme al quale sto intraprendendo la composizione musicale per un lungometraggio volto a sensibilizzare il pubblico sugli effetti avversi del crescente alcolismo diffuso tra i giovani), Swanmountain & Melisande Yoga (Due progetti indipendenti volti a fornire mentorship, workshops e supporto per Meditazione, Yoga, Mindfulness, e per una positiva crescita personale combinata ad una comprensione del fatto che siamo “qui e ora”), Contemporary Classical Collective (un progetto che racchiude compositori di musica neoclassica da tutto il mondo, ideato da Roger Evernden, e con cui ho al momento attiva una campagna musicale le cui entrate economiche vanno a supportare un’associazione umanitaria francese che promuove l’educazione dei bambini. Il nostro progetto si intitola “Keys for Peace”) . Per quanto riguarda progetti strettamente personali, ho in programma continue pubblicazioni di brani e composizioni. Per un vicino futuro, si prospettano pubblicazioni in collaborazione con (ordine cronologicamente previsto): Kilometre Club, Ostel, Cristian Vivaldi, Davide Fasiello, Doug Thomas, Chris Davis, Riccardo Roveda, Le Code, Philippe Deschamps, e probabilmente altri. - Siamo giunti alla conclusione dell’intervista. C’è un aspetto che desideri condividere ma che non abbiamo avuto l’opportunità di chiederti? Potresti porti una domanda e condividere la risposta con noi?
Penso che quanto detto possa essere esaustivo, in caso contrario, invito calorosamente chi legge ad ascoltare la mia musica. Nella mia musica troverete le risposte. Per ascoltare sulle varie Piattaforme Digitali, digitate “Edoardo Gastaldi – Ti Regalerò dei Fiori”. Un sentito ringraziamento al Team di PaKo Music per l’intervista.
Conclusione:
Grazie a Edoardo Gastaldi per averci concesso questa preziosa opportunità di conoscere meglio il suo capolavoro musicale, “Ti Regalerò dei Fiori”. Le sue risposte ci hanno illuminato sul processo creativo dietro questa meravigliosa composizione e ci hanno permesso di apprezzare ancora di più la profondità e la bellezza della sua musica. Non vediamo l’ora di seguire il suo percorso artistico e di essere catturati ancora una volta dalla sua straordinaria creatività musicale.
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