Il ritorno di Antòn con un brano molto intimo e personale, “Maledetta Luna”,
Ciao Antòn, è sempre un piacere intervistarti, ormai sei di casa…
Di te sappiamo già parecchie cose, dopo i vari singoli e l’Ep, siamo arrivati a questo ultimo singolo, che trovo davvero bello e che oltre tutto è anche all’interno dell’Ep.
Hai già in cantieri nuovi lavori?
Ciao, è un grande piacere per me. Si, certo. Ci sono dei lavori pronti a partire ma che causa le nuove ondate Covid si sta rallentando un pò tutto, ma credo sia così per molti.
- Di cosa ti piacerebbe parlare nel prossimo progetto?
Vorrei essere un pò più leggere ed abbandonare per un attimo le tematiche sociali che hanno caratterizzato questo EP, e riprenderle in un secondo momento. - Hai visto Sanremo quest’anno, cosa ne pensi? C’è qualcuno che ti è piaciuto?
Non l’ho guardato sera per sera, ma la mattina dopo guardavo le esibizioni. Sono contento che abbia vinto il rock (perchè di rock si tratta al contrario di come icono molti) e questo potrebbe essere uno spiraglio di speranze per tanti rocker o rockband che in questi ultimi anni sono stati messi molto in secondo piano. OLtre ai vincitori mi è molto piaciuto Willie Peyote ma anche Colapesce e Dimartino. - Tra gli artisti in gara con chi ti piacerebbe fare un duetto o scrivere un brano? E tra gli altri artisti?
Un duetto forse con nessuno. Scriverei un brano per una donna, forse Noemi. - Parlaci invece di questo nuovo brano, “Maledetta Luna”, di cosa parla? Cosa ti ha spinto a scrivere questo brano, sei stato ispirato da qualcosa o qualcuno?
Il brano è il più intimo ed autobiografico tra i 5 dell’Ep. L’Ho scritto una sera di 5 anni fa, mentre suonavo tutt’altro. Avevo la finestra aperta e la luna di fronte quando ho cambiato gli accordi del pezzo che suonavo e per caso è nata Maledetta Luna - Quale pensi che sia il tuo pubblico? A chi sono dirette le tue canzoni?
Con Maledetta Luna ho scoperto di arrivare anche ai ragazzi di 16/18 mentre on i brani precedenti il pubblico era composto soprattutto da persone dai 25 ai 40. Spero di arrivare a tutti comunque. - Cosa ti aspetti dal futuro, come lo vorresti? Puoi anche dire qualcosa non legato alla musica.
Ti dico semplicemente che la vita in passato mi ha tolto tanto. Ora spero di riavere qualcosa indietro. - Una domanda che faccio spesso è perché fate musica, ora però vorrei chiederti cosa provi quando canti?
Io quando canto credo di essere al 100% allineato con le energie dell’universo. Detto così sembra un pò astratto o esoterico. Semplicemente mi sento benissimo anche quando sto male. - Quando scrivi un nuovo brano solitamente dai più importanza al testo o alla musica, e per quale motivo?
Da cantautore una volta davo più importanza al testo; adesso al testo do la stessa importanza ma sto più attento anche ai dettagli della musica. - Cosa vuoi fare da grande?
Me lo chiedevo da piccolo e mi rispondevo “non lo so”. Adesso ti ripeterei la stessa cosa. L’importante è stare bene e fare ciò che ti piace. - Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho chiesto ma avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
Credo che tu abbia chiesto molte cose e colgo l’occasione, semplicemente, per ringraziarti!I
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