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Come scritto nel titolo, abbiamo il piacere di intervistare Gianpaolo Pace, un artista che si contraddistingue per la furbizia dei testi, un cantautore pop che sa usare le parole, dando il giusto dipinto ad ogni frase, provocando sicuramente ma riuscendo a far memorizzare il messaggio. Gianpaolo ci presenta il suo progetto “Esclusi i presenti”, album che potete trovare su tutti i Digital Store e in playlist.

Ciao Gianpaolo, benvenuto sul nostro magazine, è la prima volta che ti ospitiamo sulle nostre pagine ed è un vero piacere. 
Complimenti anche per il tuo brano, davvero bello, energico e soprattutto vero!
Racconta qualcosa di te a tutti coloro che non ti conoscono… chi è Gianpaolo nella vita di tutti i giorni?
Gianpaolo è uno che ama tenersi impegnato e fare tante cose, nel tentativo di impiegare al massimo tutto il tempo che ha a disposizione. E così si divide fra la musica, il teatro e il doppiaggio. E poi, se avanza del tempo legge ma, soprattutto, divora film.

⁃ Quando hai capito di avere una predisposizione per la musica?
Non l’ho capito! Nel senso che è stato mio papà che, a 6 anni, mi ha messo una tastiera in mano perché era stanco di vedermi tentare di suonare qualunque cosa (soprattutto pentole e coperchi, a quanto pare). Quindi, al massimo, l’aveva intuito lui. Io mi sono limitato a comprendere che suonare mi risultava molto meno interessante che scrivere. Però è successo intorno ai 18 anni.

⁃ Che genere di musica ascolti abitualmente e quali sono stati gli artisti che hanno determinato la tua formazione?
Per rispondere credo di dover necessariamente scindere. Perché, se parliamo di ascolti, niente mi smuove le viscere come il blues. Però questo ha davvero poco a che fare con quello che scrivo, in effetti. Per questo aspetto, devo necessariamente citarti grandi cantautori del passato come De André, De Gregori, Pino Daniele e Rino Gaetano, principalmente. Andando su quelli leggermente più giovani, devo parlare sicuramente di Silvestri, Fabi, Gazzé… soprattutto quest’ultimo credo che mi abbia influenzato molto, riascoltando quello che scrivo.

⁃ Spiega ai lettori com’è nato e di cosa parla il tuo inedito “Esclusi i presenti”… se vuoi parla brevemente anche di tutto l’album.
Devo dire che l’idea non è mia, ma di un amico che aveva radunato attorno a sé un po’ di persone e stava evidentemente parlando male di alcune di loro, seppure in modo molto ironico. E così, altrettanto ironicamente, quando era diventato lampante per tutti, ha giocato il jolly e ha detto: “chiaramente, esclusi i presenti!”. Questo aneddoto mi ha fornito l’intuizione per scrivere questa canzone e un po’ tutto l’album, con l’intento di descrivere alcuni comportamenti umani che non mi piacciono. Intitolare l’album così è la chiara volontà di giocarmi quello stesso jolly nei confronti di chi lo ascolta.

⁃ Scrivi la frase più significativa di questo brano e se ti va spiegaci il significato
“Odio chi parla della gente ed è convinto davvero di non farne parte”. Purtroppo c’è sempre questa tendenza di descrivere “la gente” come un’entità malvagia, necessariamente estranea a noi stessi. E invece è una cosa dalla quale quasi mai ci si può escludere veramente. Nella migliore delle ipotesi, si riesce a essere lontani da “una gente”, entrando così immediatamente a far parte di “un’altra gente”, distante da quella di prima. Insomma, non ci si salva. E sia chiaro che mi ci infilo in mezzo anche io! Non si tratta affatto di una canzone di critica, con la pretesa di sentirmi io l’unico giusto, l’essere perfetto. Anzi, tutto il contrario.

⁃ Quali sono i sogni di Gianpaolo oggi?
Gianpaolo sogna di poter continuare a fare quello che fa, trovando sempre nuovi stimoli per farlo. Lui è uno che ama e vive delle piccole cose.

⁃ Progetti futuri? Cosa possiamo aspettarci prossimamente?
Fino a qualche anno fa, la mia unica passione era la musica. Una cosa urgente, incontrollabile davvero. Poi ho scoperto che anche il teatro e il doppiaggio mi davano le stesse, enormi sensazioni. E così mi piacerebbe fondere le cose. Vorrei proprio mettere su un album in cui io possa sì cantare, ma anche parlare. Sono due forme espressive che non devono necessariamente non poter convivere. Un terreno forse complicato, ma rappresenta una bella sfida. E infatti ci sto lavorando già.


⁃ Riuscire ad affermarsi oggi con qualcosa che non sia rap/trap è difficile, cosa pensi che serva al giorno d’oggi per poter fare successo?
Servono due cose ovvie, ossia il talento e l’impegno costante. Dopodiché, diventa una questione di obiettivi. Personalmente, non ho mai adeguato il mio genere a quello che c’è attorno a me. Commercializzarmi è una cosa che mi viene male. Nel senso che proprio non ne sarei capace! E quindi credo che si debba fare bene quello che si sa fare. E poi il pubblico lo si trova. Magari con numeri diversi, ma lo si trova.

⁃ E soprattutto, la cosa difficile è mantenere il successo che, magari, si ottiene con un brano. Cosa ne pensi tu?
Credo che, in questo caso, si entri davvero nella questione talento che ho citato sopra. Se sono un muratore e, nella vita, sono riuscito a tirare su un solo muro dritto, probabilmente non sono un bravo muratore. Chiaramente questo non significa che non potrei essere un ottimo elettricista! E così credo che un bravo cantautore, uno che ha il mestiere, il successo lo mantiene.

⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
Non lo so, ma ci tengo davvero a sfruttare questo spazio come opportunità per fare dei ringraziamenti. Gianpaolo non sarebbe praticamente nulla senza i professionisti che ha attorno. Parlo di Roby Grafio (Atomiche Produzioni) che trasforma le mia accozzaglie di accordi e parole in canzoni vere e di Fabio Morese che si occupa della parte di mixaggio e di suonare la batteria nei miei concerti. E poi il resto della band che mi supporta dal vivo, ossia Enrico Merlo alla chitarra e Andrea Crovagna al basso. Infine vorrei fare un ringraziamento speciale all’amico Lorenzo Santangelo, che è un cantautore pazzesco, con il quale collaboro spesso nella scrittura e che spesso mi da consigli molto utili per migliorare le mie canzoni.

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