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Torna il poeta marchigiano Michele De Martiis, con un brano un po’ diverso dal solito, un brano assolutamente da ascoltare, divertente ma profondo. Trovate la sua musica su tutti i Digital Store, quindi supportate e condividete. In fondo all’intervista trovate la radio artista di spotify, il modo migliore per aiutare l’artista. Buona lettura.

 

Ciao Michele, bentornato sul nostro magazine, ormai ti conosciamo abbastanza, inutile farti presentare nuovamente, se vuoi aggiungi qualcosa di te che ancora non hai raccontato.
Qualcosa che, magari, può sembrare attinente all’ultimo singolo che ho pubblicato: alle superiori mi sono diplomato da geometra. Le basi erano buone per iscrivermi ad ingegneria. O architettura. Invece mi sono laureato in giurisprudenza.

⁃ Cosa pensi della musica moderna? Credi che manchi qualcosa per fare la differenza?
Se per moderna intendiamo la musica che spopola nelle radio e nei talent, manca l’originalità. Ci sono troppe canzoni tutte uguali, prodotte in serie rispondendo esclusivamente a logiche commerciali. Si cerca quella che tu chiami “differenza” alzando la voce, sporcando il linguaggio con la volgarità. Ecco, a volerla fare davvero la differenza, ripenserei i messaggi che si vogliono trasmettere. E il modo migliore in cui farlo, magari provando a ritrovare la bellezza e la forza della parola.

⁃ Siamo a fine anno… come pensi che sia andato il 2022? Tira un po’ le somme di questi mesi.
Ho un anno in più. O uno in meno da percorrere. Sinceramente devo dire che ho poco da rimproverarmi, credo di aver fatto tutto quanto in mio potere per portare avanti i miei progetti. L’unica cosa sulla quale potrei recriminare è che avrei voluto vivere di più l’esperienza del palco, portare la mia musica dal vivo.

 

⁃ Il tuo nuovo brano è davvero particolare, “Cateto acrobatico (se penso a te)”, al primo ascolto dici: “Mah”, al secondo lo vuoi riascoltare per capirci di più e al terzo non te lo togli dalla testa. Parlaci un po’ del tuo singolo, com’è nato, perché lo hai scritto, di cosa parla…
È un brano che ho scritto mosso dal desiderio che mi rappresentasse. Che ascoltandolo si potesse comprendere e conoscere a fondo chi è Michele. Come dici tu della canzone, così è di me per chi mi incontra: la prima impressione, parziale, che lascia perplessi ma non indifferenti. Si può restar confusi. Oppure, per chi non si accontenta della prima lettura, della superficie, c’è da scoprire tutto un mondo fatto di pragmatismo ma anche di grandi giri armonici.

⁃ Scrivi la frase più significativa di questo brano… e se ti va spiegaci il significato
Potrei dirti che l’ho già fatto rispondendo alla domanda precedente… e invece mi va di citarti il ritornello:

«E non c’è niente di speciale se penso al mondo intero, ma è tutto più speciale se io penso a te».

Il mondo è una meraviglia, un equilibrio naturale di una bellezza disarmante. Eppure ho l’ardire di cantare che in esso non c’è nulla di speciale. Ma tutto lo diventa se al centro metto qualcuno, o qualcosa: l’amore per l’amata, l’amore per un dio creatore, l’amore per l’essere umano che lo popola. O l’amore per me stesso. E per i miei occhi che lo sanno vedere.

⁃ Immagina il mondo tra vent’anni, come lo vedi? E il mondo musicale?
Faccio una grande fatica. Se penso al mondo degli anni 2000 non posso non rendermi conto di quanto fosse diverso da oggi. I cambiamenti avvengo sempre più rapidamente, è difficile immaginare cosa potrà essere di noi fra 20 anni. Magari ci saranno davvero le macchine volanti. Oppure, al contrario, aiutati dalla crisi climatica, ci saremo convinti che la salvezza sta nel rallentare e nel recuperare una dimensione più a misura d’uomo della società e della nostra stessa vita.
In questo, credo si possa dire che anche il mondo musicale sta’ attraversando la sua “crisi climatica”. Fra venti anni magari la produzione sarà totalmente in mano ai software ed il successo agli algoritmi. Oppure no. Riscopriremo il piacere di imparare a suonare uno strumento e la magia di ritrovarsi in spiaggia attorno ad un giro di Do strimpellato forse malamente, ma con tanta voglia di vivere.

⁃ Che aspettative hai per il prossimo anno?
Continuare a portare avanti i miei sogni, conoscere e incontrare nuove persone, imparare qualcosa di nuovo e riuscire a comunicare e trasmettere qualcosa in più di me.

⁃ I tuoi obiettivi per il 2023 quali sono?
Concludere il mio album e portarlo al pubblico da vivo: possibile?

⁃ Continuerai a fare musica?
Finché avrò qualcosa da dire di me credo sarà inevitabile.

⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta. C’è qualcosa che non ti ho domandato, ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
“Hai scritto la letterina a Babbo Natale? Cosa vorresti trovare sotto l’albero?”
Una scatola ben confezionata con dentro un virus altamente infettivo che ci faccia ammalare di senso di comunità, rispetto per il prossimo e consapevolezza.Troppo?

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PaKo Music Records

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