Oggi conosciamo un altro artista, lui è un ragazzo di soli vent’anni con le idee chiare su cosa vuol fare da grande, e che sta facendo di tutto per realizzare questo sogno.
Mikimas, oggi si racconta per noi e presenta la sua “Il mio sabato sera”.
Ciao Mikimas, felici di averti sulle nostre pagine.
Per la prima domanda vorremmo che tu facessi un video saluto, raccontandoti brevemente, magari spiegando come nasce il tuo nome d’arte e cantando per 30 secondi il tuo brano, se suoni uno strumento ancora meglio, ma non è essenziale.
- Quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Tutto è successo nel lontano 2012, mentre stavo guardando il DVD di Campovolo 2011, concerto storico di Luciano Ligabue all’aeroporto di Reggio Emilia; guardando Luciano suonare sul palco ho avuto una sensazione che sembrava dirmi “prima o poi ci devi essere anche te li su”. La svolta avviene nell’estate tra la prima e la seconda media, quindi nel 2013; avevo 12 anni e durante un oratorio, mentre canticchiavo brani del calibro di “La nuova stella di Broadway” di Cremonini e “L’essenziale” di Mengoni, alcuni animatori si accorgono di me e rimangono stupiti a sentirmi intonare bene le canzoni. In quel momento ho capito che cosa volessi fare da grande, anche se rimane un sogno nel cassetto che sto cercando da un anno e mezzo circa di costruire pian piano. - Hai solo 20 anni, però sappiamo che hai fatto già qualche bella esperienza, vuoi raccontarci qualcosa?
Si, ho avuto un gruppo per due anni nella mia scuola di musica, in cui sono tutt’ora ancora allievo, ho suonato in diversi live ed eventi programmati dalla struttura tra cui anche il contest “Clap & Win”; nel primo anno abbiamo raggiunto la semifinale e nel secondo la finale al Castello Sforzesco di Milano. In questi due anni abbiamo suonato sia in sala prove che dal vivo tanti classici del rock: abbiamo suonato pezzi come “Boulevard of broken dreams” (Green Day), “Supernatural superserious” (R.E.M.), “Rebel rebel” (David Bowie), “Paint it, black” (The Rolling Stones) ecc… pertanto dopo la finale del Clap & Win la band si è sciolta dato che non avevamo abbastanza tempo per organizzarci per alzare l’asticella, quindi ho deciso che quello era il momento di iniziare a costruire quello che davvero volevo fare sin da piccolo. Da solista quindi ho deciso di creare il mio personaggio e ho preso parte a entrambe le edizioni di Sanremo Newtalent (Winter e Summer) a Marzo e Settembre 2021, quindi molto recentemente: entrambe esperienze fantastiche, soprattutto l’edizione Summer: ho conosciuto tante persone e stretto nuove amicizie e ho avuto modo anche di mettere in gioco le mie canzoni. - E’ appena uscito il tuo secondo inedito, intitolato “Il mio sabato sera”, vuoi raccontarci come nasce questo brano e di cosa parla?
Il mio sabato sera nasce ad aprile di quest’anno mentre stavo canticchiando una melodia che avevo in testa da qualche minuto, e ad un certo punto mi viene in mente una serie di parole e di conseguenza un titolo che fosse coerente col mio modo di raccontare attraverso la musica, vale a dire le esperienze. Il mio sabato sera è una storia non accaduta ma che ripercorre un mio problema personale nell’approccio con l’universo femminile, quindi rappresentare una situazione comune di qualunque ragazzo in difficoltà in amore. Il pezzo racconta le atmosfere dei sabati sera passati con gli amici tra svago e divertimento. Io prendo la parte di un ragazzo che nel mezzo della serata incontra una ragazza, per cui perde la testa e qui accade un mix tra Dante e Cavalcanti: il protagonista è follemente preso dalla bellezza di questa ragazza quanto Dante quando guarda Beatrice, però non riesce a farsi avanti, a parlarle e proporle qualcosa da fare. A fine serata, quando torna a casa, il protagonista si insulta da solo, è arrabbiato con sé stesso per aver mancato un’occasione per conoscere la sua potenziale anima gemella, e qui si conclude il racconto con questo finale in sospeso. Chissà se magari un giorno mi verrà l’ispirazione per un seguito. Il messaggio che trasmetto con questo pezzo è quello di non tralasciare le opportunità quando capitano perché altrimenti te ne potresti pentire e non poco. Come dice il famoso proverbio “Carpe Diem”.
- Scrivi la frase più significativa di questo brano?
“Vi ho scritto una canzone, che sia bella o brutta non importa, questo è il mio sabato sera”
- Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Dopo “Il mio sabato sera” verrà rilasciato un nuovo singolo verso la fine di Novembre, intanto godetevi questo. Aggiungo anche che dopo il prossimo singolo ce ne saranno altri due nel 2022.
- Chi sono gli artisti che hanno influenzato il tuo percorso?
Principalmente i miei preferiti, Ligabue, i Queen e i Green Day, contando anche altre band/artisti iconici del rock e non solo - Descrivi te e la tua musica con un aggettivo…
Complementari
- Entrambi i tuoi brani sono stati scritti con Andrea Cattarina, come nasce la vostra collaborazione. Sei autore del testo o della parte musicale?
Ci siamo conosciuti tramite Instagram, quando la page @greenday_ita ha deciso di creare una chat con alcuni fan provenienti da tutta Italia e lui era uno degli admin della pagina. Io, lui e gli altri siamo diventati grandi amici, e scoprendo nel tempo che Andrea fosse chitarrista, corista della sua band ma che sapesse anche registrare canzoni allora colsi l’occasione per poter produrre pezzi da uno ottimo per rapporto qualità prezzo, infatti tutti i brani sono stati registrati, mixati e masterizzati da lui. Ai testi prendo parte io. - Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta. C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
Vedendo le tendenze di oggi, perché ti proponi con il rock?
Perché innanzitutto è il mio genere preferito, perché voglio distinguermi dalle tendenze e dalle mode musicali e perché è l’unico genere capace di trasmettere quello che penso e vivo dentro di me nella vita, tra angosce, sogni e certezze.
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