Oggi abbiamo una piacevole chiacchierata con un artista, classe 89, molto bravo. Ci racconta un po’ di sé e del suo ultimo inedito “Rinascerà”, che potete trovare su tutti i Digital Store.
Ciao Pietro, benvenuto sulle nostre pagine e complimenti per il brano, molto bello…
Raccontaci un po’ di te, chi è Pietro e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Pietro è un ragazzo del 1989 che da quasi 15 anni scrive canzoni; ho cominciato solo per gioco, poi è aumentato l’interesse, è cresciuta la passione e la voglia di provarci a fare le cose seriamente, con il sogno sempre vivo di poter fare della mia passione una professione. Ora eccomi qui con (per il momento) quattro brani pubblicati e tanti progetti per la testa.
- Pensi ci siano delle differenze tra la tua persona e il tuo personaggio?
Decisamente! Sono una persona tranquilla e riservata, ma a salire sul palco è un’altra persona. Mi sento completamente a mio agio e mi lascio andare, senza pensare ad altro se non alla mia musica ed a godere di quello che sto facendo. - Cos’è la cosa che ami di più della musica?
Con la musica riesco ad essere veramente me stesso, raccontare esperienze e parlare di sensazioni come non riuscirei a fare solo a parole.
- Il tuo nuovo brano s’intitola “Rinascerà”, raccontaci qualcosa in più? Com’è nato e di cosa parla?
Non mi piace raccontare i miei pezzi; le canzoni parlano da sole e parlano in maniera diversa a seconda di chi le ascolta. Io provo a far passare il messaggio che ho in mente nel momento in cui scrivo il testo attraverso la ricerca delle parole esatte ed il loro accostamento alla giusta melodia ed al giusto arrangiamento. - Scrivici la frase più importante del brano, e spiegaci anche il significato.
Non c’è una frase più significativa di altre, come può essere invece per altre mie canzoni; estrapolando una frase dal contesto si perderebbe completamente il senso di quella stessa frase. Non riesco ad evidenziare una frase rispetto ad un’altra, sono tutte legate tra di loro e questo legame da il senso completo alla canzone - Qual è stato il primo concerto che sei andato a vedere e quali emozioni ti ricordi?
Il mio primo concerto non poteva che essere di Ligabue, artista che seguo da 20 anni e del quale non mi sono perso (quasi) um concerto. Mi ricordo un mix di emozioni e sensazioni date dal fatto che fino a poco prima i miei genitori mi lasciavano a casa mentre loro, spesso, andavano ad assistere a diversi concerti; quella era la prima volta che si ribaltava la situazione, loro erano a casa mentre io, con i miei zii, ero a godermi il primo di una lunga serie di concerti e non vedevo l’ora di tornare a casa per raccontare tutto quanto.
- Cosa pensi che ti differenzi dagli altri artisti?
Tutti gli artisti sono differenti l’uno dall’altro; credo infatti che “artista” sia qualunque persona che racconta qualcosa di personale attraverso la forma d’arte che sente più sua, che quindi lo rende completamente diverso da tutti gli altri. Se devo trovare qualcosa che mi differenzia dagli altri è il mio forte legame con la musica e gli artisti del passato; so di non essere l’unico a farlo ma so anche che siamo rimasti in pochi che scrivono le loro canzoni partendo da un pezzo di carta e da uno strumento musicale (la chitarra nel mio caso); la tecnologia ha, giustamente, invaso il mondo musicale, togliendo forse però un po’ di quella magia che da vita alla musica. - Per quale motivo fai musica? Cosa ti spinge a continuare?
Una risposta sola per entrambe le domande: la musica mi fa stare bene. Mi fa stare bene buttar giù un testo e sfogarmi raccontando quello che sto provando, mi fa stare bene alzare l’amplificatore e trovare il giusto accompagnamento per le parole che voglio cantare, mi fa stare bene mettermi le cuffie e riascoltare quello che ho fatto e stare attento che tutti gli strumenti funzionino e si incastrino l’uno con l’altro. - Programmi per il prossimo futuro? Cosa ci regalerai ancora?
Vi regalerò sicuramente altri tre singoli (e spero sia un regalo gradito), che chiudono questo mio progetto di sei singoli in sei mesi; ho cominciato a luglio e pubblicherò l’ultimo a dicembre. Ho tante idee per la testa ma la cosa che mi preme di più è riprendere a suonare; spero nel 2022 di riuscire a tornare ad esibirmi live che rimane la modalità più bella di farsi conoscere e presentare la propria musica.
- Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
Sogno nel cassetto? Riempire San Siro. Poi vado in pensione e lascio spazio ai giovani!!
Grazie a pako music per l’intervista ed un saluto a tutti coloro che l’hanno letta!
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