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Voce pazzesca dai mille colori e sfumature, oggi facciamo due chiacchiere con un giovane talento, tutto al femminile… Lei si chiama Sara Sciarra e, credetemi vale la pena dare un ascolto alla sua musica, oggi racconta del suo inedito “Raskol’nikov”, un brano ispirato al suo romanzo preferito “Delitto e castigo” di Dostoevskij

Ciao Sara, felici di avere sulle nostre pagine una cantautrice, complimenti per il tuo brano, davvero molto particolare, hai una bella voce e una bella grinta.
– Fai un video dove ti racconti brevemente e soprattutto dove canti la canzone x 30 secondi… (accompagnati pure con uno strumento oppure se vuoi metti la base, o se preferisci falla a cappella).

  • Quando e come ti sei avvicinata al mondo della musica?
    Il mondo della musica fa parte di me da sempre, tutta la mia famiglia (Mio padre, i miei zii e nonni) sono musicisti da sempre perciò la passione è nata proprio dall’inizio. Ho iniziato a suonare però alle scuole medie, grazie a un laboratorio extracolastico di chitarra!
  • Quali sono gli artisti che hanno contribuito alla tua formazione artistica?
    Sicuramente Aretha Franklin per il Soul, Led Zeppelin e Pink Floyd per il “rock”, Radiohead per le atmosfere. Ma limitarmi a questi tre è davvero difficile!
  • Nella tua voci ci sono molti colori, trovo che tu sia molto brava, ho letto che il brano “Raskol’nikov” è ispirato ad un romanzo famosissimo di Dostoevskij, “Delitto e castigo”. Vuoi raccontarci di più?
    Certamente, è il mio romanzo preferito. Trovo nella letteratura russa delle sfumature incredibili che non trovo nelle altre letterature, e Dostoevskij credo sia un mago nell’indagare gli angoli più reconditi della mente e dell’anima umana. Protagonista di questa canzone è il peccato. Cosa ti rende un peccatore? Perché un errore fa di te un peccatore per sempre? E soprattutto chi può permettersi di etichettarsi come tale. La vera punizione è alla fine avere una coscienza, una prigione personale da cui puoi liberarti solo tu.
  • Scrivici la frase più significativa di questa canzone, e la traduzione in italiano.
    “The more the regrets, the more you’re alone but the less you will care, cause you’re Superman”
    – Più sono I rimorsi, più ti sentirai solo, ma meno te ne interesserai in quanto tu sei un Superuomo!
    La figura del superuomo è fondamentale nella canzone e nel romanzo da cui prendo spunto. Si tratta di una figura che si sopraeleva rispetto agli standard comuni della morale umana, si culla nell’illusione di appartenere al gruppo dei dominatori, di conservare in sé il germoglio del superuomo nietzschiano, le cui azioni si pongono al di là di ogni consueto meccanismo terreno, “al di là del bene e del male”.
  • Qual è il tuo sogno più grande?
    E’ molto banale, lo so, ma vorrei che la musica diventasse lavoro. Credo la vita sia molto breve, e bisogna occuparla con quello che più ci appassiona per poter vivere a pieno.
  • Cosa pensi della musica moderna?
    Non ho un pensiero generale, credo ci siano delle cose molto interessanti e altre no. La musica elettronica è una nuova direzione piena di possibilità, che mi interessa molto. Si tratta di nuovi modi di produrre e creare musica. Basti vedere Aphex Twin e come ha saputo innovare il mondo musicale moderno, i Daft Punk, i Prodigy (Anche se ormai forse non si considera più moderna). Per il resto trovo sia tutto molto ripetitivo e sconfortante. Questo per la musica commerciale, quella che passa in radio. Credo che per trovare della bella musica moderna si debba scavare un po’ in profondità.
  • Quando componi dai più importanza al testo o alla musica? Come nascono i tuoi brani?
    Sempre più importante la musica. I miei brani nascono da una melodia che ho in testa, o un giro che continuo a ripetere con la chitarra che poi prende forma. Anche i testi sono fatti per “suonare” bene.
  • Hai già nuovi progetti nel cassetto?
    L’anno prossimo prevedo di registrare il mio primo Album. Vorrei riarrangiare i brani di questo primo Ep, e farne ascoltare altri nuovi.
  • Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
    C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
    Niente, grazie

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0371 Music Press

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