Oggi abbiamo il piacere di fare una chiacchierata con una giovane cantautrice romana, Sarai, dopo un’esperienza importante come quella di X-Factor, è qui con noi a raccontarsi. La sua musica è su tutti i Digital Store e in playlist.
Ciao Sara. Benvenuta sulle nostre pagine.
Racconta ai nostri lettori chi è Sara e chi è Sarai, quali differenze ci sono tra te e il personaggio?
Sento che tra Sara e Sarai non ci sono differenze, sono una persona trasparente e il mio personaggio sono io e il mio carattere complesso e semplice allo stesso tempo. Semplicemente non mi andava di chiamarmi solo “Sara”, e Sarai forse è anche ancora più “Sara”, perché sono io attraverso la musica, quindi senza veli.
- Spiegaci il significato del nome d’arte, cosa vuol dire “Sarai”?
Volevo trovare un nome d’arte che contenesse il mio nome, ma che non fosse solo il mio nome. Tra le varie alternative, Sarai è quella che mi è piaciuta di più, anche perché ha un bel significato che guarda al futuro e rispecchia il mio essere determinata. Sarai vuol dire sarò! È una parte di speranza, una parte di determinazione e una parte del mio nome. - Quando e come ti sei avvicinata al mondo della musica e questo genere?
Mi sono avvicinata alla musica è nata appena ho preso in mano la chitarra. Ero e sono una persona molto riservata, non riuscivo ad aprirmi con nessuno, quindi oltre al fatto di divertirmi tanto, la musica è stata la prima “persona” in grado di ascoltarmi e darmi tutte le risposte necessarie, con cui non ho mai avuto veli. Al genere musicale sono arrivata piano piano, prima ero ferma alla strumentale, ma grazie a rebwav (la mia produttrice) sto iniziando a sperimentare un bel sound pop-moderno senza trascurare le mie radici rock! - Il tuo ultimo singolo s’intitola “Gif” e arriva dopo l’esperienza ad X Factor. Com’è nato e di cosa parla? E cosa ci racconti del percorso ad XF?
“Gif” acronimo di “Guardarti In Faccia”, è uscito il 15 ottobre, e parla della difficoltà di non riuscire a guardare negli occhi una persona di cui ti sei innamorata proprio cosi, guardandola. Un po’ per paura, un po’ per delusione, non ce la facevo, e ho deciso di scriverci una canzone, che esprime la valanga di pensieri e contraddizioni che ho avuto in quel momento in cui l’ho vista. Lotta tra passato e presente, desiderio e realtà. Uscito un giorno dopo della mia presenza ai bootcamp di Xfactor2021.
Xfactor è stata una bellissima esperienza, in cui ho conosciuto persone fantastiche con la mia stessa passione. Persone motivate, semplici e determinate, come me. Tanto simili da non riuscirli a vedere come “avversari”. Non è andata, ma ho avuto la possibilità di cantare nel palco di xfactor, e sentire il parere di grandi giudici, da cui trarre insegnamento. Continuerò a studiare per dare il meglio di me nei prossimi anni, per me è stata una fortuna arrivare dove sono arrivata! - Scrivici la frase più significativa del brano e, se vuoi, spiegaci anche il motivo.
“Sarebbe bello o strano noi così cresciute come due sconosciute che si desideran-ok sarebbe troppo strano”
È la frase che racchiude un po’ la valanga di pensieri che mi è precipitata addosso mentre scrivevo questa canzone. Del tipo, “sento di essere innamorata, ma non riesco più a guardarti perché ho paura, quindi come sarebbe?” -Così cresciute, come due sconosciute che si desiderano- (Speranza, sogno, ricordo) –Ok, sarebbe troppo strano- (ritorno alla realtà, sarebbe impossibile.) - Ricordi il primo brano che hai ascoltato in assoluto, o il primo album comprato? Come mai hai scelto proprio quello e che tipo di emozioni aveva provocato in te, se te le ricordi.
Sinceramente non ricordo, ricordo solo che quando ero piccola quando mi piaceva una canzone la mettevo in loop tutto il giorno. Ricordo che ero veramente in fissa con “Salirò”, senza capire mezza parola tralaltro. Da un po’ più grande avevo imparato la “Guerra di Piero” di De andrè a memoria, e dopo aver capito il testo ero rimasta davvero colpita, probabilmente mi erano anche venuti i brividi. - Cosa pensi di avere di diverso da altri artisti, per spingere un ascoltatore ad ascoltare la tua musica e a continuare a farlo?
Di diverso rispetto alla musica di oggi, penso di avere la voglia di fare musica, e farla dal cuore. Sento di amare la musica infinitamente, a volte non mi sento nemmeno all’altezza, quindi sento che insieme creiamo una magia unica. Inoltre, far rinascere un po’ la musica strumentale, che ultimamente si è un po’ persa. - Cosa ti ha spinto ad iniziare a scrivere canzoni? C’è stato qualcosa, un evento, un momento che ha scatenato questa passione?
Sono una persona riservata, come ho già detto, la musica mi ha sempre aiutato ad esprimermi. La prima canzone che ho scritto è stata per mio padre, che da piccola mi ha lasciato una grande delusione. Da lì non ho mai più smesso, forse perché tanto dolore era stato capito così facilmente, quando prima non riuscivo a dirlo a nessuno. Senza musica non sarei la persona forte che sono oggi, e non avrei superato tante cose che ad oggi invece di essere una debolezza sono una forza.
- Per quale motivo continui a fare musica? Cosa ti sprona a coltivare questo dono?
Continuo e continuerò a fare musica perché c’è una magia tra me e lei unica, che non penso potrà mai finire. Sono convinta che nel mio futuro ci sarà l’ambito musicale, semplicemente perché ad oggi penso che non potrei vivere senza. - Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
Mh domande cattive, tipo: preferisci cantare o suonare? La risposta tra l’altro non c’è!
Amo fare entrambe le cose, forse però anche cantare riuscirei a immaginare sopra la chitarra qualcosa. Cantando è più difficile immaginarsi un accompagnamento!
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The Bluestone Records