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Il cantautore raffinato Claudio Rigo torna a raccontare un nuovo inedito “Un grande gioco”, il suo ultimo inedito un po’ più moderno rispetto ai precedenti ma sempre con quel suo tocco classico.
Trovate la sua musica su tutti i Digital Store e nelle nostre playlist, condividete sempre per essere di supporto ai nostri artisti.

Ciao Claudio, eccoci qui a parlare di un altro singolo. Un brano cantautorale ma più fresco rispetto ai precedenti, davvero un bel brano.
Presentati per quelli che ancora non ti conoscono, magari aggiungendo qualcosa che ancora non hai detto. 

Ciao, ti ringrazio, e come dico spesso sono anzitutto un appassionato di musica, poi un pianista, e infine un cantautore. Il pianoforte è sempre stato un compagno di viaggio, scrivere lo è stato altrettanto. Gli inizi sono stati quelli dello studio e poi quelli del piano bar, una “scuola” in giro per i locali di tutta Italia. Oggi faccio altro per vivere, ma la musica rimane la mia passione.

– In Italia, ma direi, in tutto il mondo, per la discografia si è vecchi a trent’anni… tu come vivi questa cosa? Cosa pensi si possa o si debba fare per cambiare questa cosa?

Da un punto di vista imprenditoriale non c’è nulla da dire, e come non essere d’accordo: meglio puntare su un cavallo giovane, ha molto più tempo per crescere e per affermarsi. Idem per il pubblico, meglio puntare su chi spende di più per la musica, per i concerti dal vivo, per gli abbonamenti alle piattaforme di streaming: i ragazzi. Detto questo, così nella musica come nella vita, essere più grandi significa avere più esperienza. Chi scrive da piccolo è più istintivo, che scrive da grande è più completo. La discografia dovrebbe investire su entrambi.

 Come descriveresti la tua musica, rispetto a quello che si ascolta oggi in radio?
Direi di appartenere al genere del pop melodico. Sicuramente lontano dal pop rock, più vicino al pop urban. Mi ritrovo nelle sonorità della scuola cantautoriale italiana classica.

 Il tuo brano si intitola “Un grande gioco”; raccontaci qualcosa, com’è nato, di cosa parla…
L’ispirazione mi è venuta guardando l’immagine di un puzzle incompleto, quella che poi è diventata la copertina del disco. Ho immaginato la nostra vita un po’ così, incompiuta, e sono partito dalla realtà delle nostre vicissitudini quotidiane mettendole in conflitto con l’illusorietà dei nostri sogni, alla costante ricerca di quella “soluzione” che potrebbe risolvere tutti i nostri problemi, sciogliere i nostri dubbi. Da una parte l’ideale, dall’altra la concretezza, il reale. E quella soluzione che non si trova, se non nell’amore.  

 Scrivi la frase più significativa di questo brano, traducila e se ti va spiegaci il significato
“Siamo parte di un universo che spesso si mette di traverso siamo pezzi di un grande gioco in cerca di una soluzione”.

– Non sei più giovanissimo, pensi di avere ancora possibilità per affermarti discograficamente?
Oggi basta un brano per affermarsi, una hit. E si, credo nell’imprevedibilità che questo possa sempre succedere. A qualunque età. 

 Dove ti immagini o dove speri di essere tra 5 anni?
Qualunque cosa accadrà musicalmente, o non accadrà, mi vedo sempre a scrivere nuovi brani e a scriverli sempre meglio.

 Quali sono i tuoi progetti futuri?
Una serata live a Milano in autunno, solo piano e voce.

 Come vedi la possibilità di creare brani per altri artisti, magari, come autore?  
Mi piacerebbe moltissimo, credo che mi darebbe molta soddisfazione, anzi sono convinto che dovrei cominciare a farlo.

⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
– Sei poco “social” in un momento in cui i social network possono fare la differenza, per esempio non hai Facebook, perché?
Per scelta, e forse sbagliando, ma bado al sodo. Prima vengono i contenuti, la qualità del brano, quella dell’artista, dopo viene il resto. Su Spotify per esempio, trovate tutto di me. Su Facebook, no. Ci si può costruire un’identità virtuale straripante, ma se poi mancano i fondamentali, non si va da nessuna parte.

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PaKo Music Records

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