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Il ritorno di Alberto Morelli, oggi con noi per parlare del suo nuovo progetto “Duna”;
una bella chiacchierata per presentare il suo Ep contente cinque brani strumentali.
Trovate la sua musica sui Digital Store e nelle nostre playlist.

Ciao Alberto, siamo felici di riaverti ancora sul nostro magazine.
Presentati brevemente per coloro che ancora non ti conoscono?
Mi chiamo Alberto, ho 36 anni (37 fra un mese), abito a Lucca, sono un chitarrista di musica Gipsy, so suonare anche il Quenacho, il Charango, il Ronroco e il Cajon, vi chiederete che robe siano… sono strumenti tradizionali sud americani…

Oltre a questa passione per la musica amo la natura in ogni suo contesto, mi piace la cucina al barbecue,ballare il latino americano e studio Reiki dal 2008.

⁃ Quali sono i valori più importanti per te?
Il RISPETTO, fine… solo quello, se c è quello c è tutto, rispetto per le persone, per gli animali e per la natura

⁃ Se tuo figlio ti dicesse che vorrebbe diventare un artista e provare a raggiungere il successo cosa gli rispondesti?
Mio figlio per quel che mi riguarda potrà fare ciò che vuole della sua vita, se vuole essere musicista lo sosterrò come se vorrà essere contadino. Io a 19 anni iniziai a lavorare la terra (per MIA scelta) e sono felice così

⁃ Ti abbiamo conosciuto a giugno con l’album “Shitay” e ti ritroviamo oggi con questo Ep, contenente cinque brani, intitolato “Duna”, raccontaci com’è nato e cosa vorresti comunicare con questi pezzi.
È nato semplicemente per la passione di fare musica, non c è un perché, faccio musica flamenca/gipsy, e questa è una cosa che si sente sia nell’album “Shitay”, sia in quest’ultimo “Duna”, solo che divertendomi a mescolare sonorità prima con “Shitay” ho fatto un album tendente a sonorità sudamericane (“Mensaje de las cinco cuerdas” e “Shitay” infatti sono interamente suonate con il Ronroco) mentre in questo album (“Duna”) ho cercato sonorità arabe

⁃ Scrivi una breve frase che rappresenti “Duna”.
Con “Shitay” dissi “ascoltatelo, chiudete gli occhi e immaginate le foreste”, adesso con “Duna” vi dico… “ascoltatelo, chiudete gli occhi e immaginate il deserto”

⁃ C’è un brano tra questi a cui sei particolarmente legato? Se sì, quale e perché?
Onestamente mi piacciono tutti, amando le sonorità arabe diciamo che forse le mie preferite sono “Duna” e “Tabernas”

⁃ Dedichi a qualcuno questo tuo ultimo lavoro?
Si… a me

⁃ Quali sono i tuoi prossimi progetti? Stai già lavorando per realizzare nuovi lavori?
Certo, sempre al lavoro, ho già in rampa di lancio diverse idee, tutti i miei album conterranno brani ispanici/gipsy (perché quella è la MIA musica) nel prossimo lavoro probabilmente ci sarà anche un po di Bossa Nova

⁃ C’è qualcuno che vorresti ringraziare per il tuo percorso fino a qui?
Si, tutti gli insegnanti di musica che ho avuto, studio da 23 anni, ho studiato con molti insegnanti e sopratutto con molti insegnanti di varie nazioni, argentini, spagnoli, peruviani, uruguaiani ecc proprio perché mi piace “rubare” sonorità etniche, il prossimo step sarà cercare qualcuno che mi insegni la musica celtica

⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta. 
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
Questa mi ricorda molto Gigi Marzullo 🤣
Avresti potuto chiedermi cosa vorrei fare della mia vita… ti avrei risposto che non lo so…

 

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