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Oggi abbiamo il piacere di intervistare quattro ragazzi lodigiani, un gruppo particolare che fa un genere musicale molto interessante. Loro sono i Gipsy Tales, per saperne di più dovete assolutamente leggere questa intervista e ascoltare il loro singolo “Il ballerino”, che potete trovare negli Store e nelle nostre playlist. 

Ciao ragazzi. Benvenuti sulle nostre pagine. Presentatevi ai nostri lettori, raccontateci qualcosa di voi, chi siete e da dove venite e come è nata la vostra collaborazione?
Veniamo dalla bassa lodigiana, piccoli paesi in cui ci conosciamo tutti (tra cui la diventata famosa, ahimè CODOGNO). Dario, il cantante, aveva individuato nel flauto di Gloria lo strumento perfetto per realizzare il progetto di un gruppo folk. L’ha contattata, lei ha accettato e si è portata dietro Francesco, suo fratello e chitarrista della band e Fabio suo collega, percussionista. Un paio di anni più tardi,sentita l’esigenza di una voce femminile, si è unita anche Anna. Dopo l’uscita del disco è entrata a far parte fissa della band anche Caterina, da Piacenza, al violino.

⁃ La vostra musica è nata grazie alla contaminazione di più generi, dal gospel all’indie, dal cantautorato italiano alla musica classica – fino al folk, quando nasce in voi l’amore per la musica? Quali sono gli artisti che hanno influenzato la vostra musica?
Dario: I Modena city Ramblers, Davide van de sfroos e Caparezza
Francesco: Pinguini Tattici Nucleari e Simone Cristicchi
Gloria: Jetrho Tull e Angelo Branduardi
Anna: Brooklyn tabernacle Choir, Adele, Yolanda Adams

⁃ Come nascono le vostre canzoni? Partite dalla musica o dall’idea del testo?
La maggior parte delle canzoni presenti nel disco sono state composte a partire dalla musica. Fanno eccezione “Eco” e “Come gli inglesi alle cinque ho voglia di te” i cui testi sono stati scritti prima

⁃ Ora parliamo un po’ del vostro inedito “Il ballerino”, com’è nato questo brano, di cosa parla?
Risponde Francesco: Il brano è nato durante una notte insonne, e ho trovato necessario scrivere una canzone che desse speranza ed energia nel periodo della pandemia.
Il singolo è ispirato alla storia vera di Rudolf Nureev, uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi. La sua passione per la danza era un problema per il regime sovietico, e per questo lui passò tutta la vita a fuggire pur di inseguire il suo unico sogno: ballare.
“Il ballerino” è un inno alla libertà di essere sé stessi, inseguire i propri sogni, contro tutto e tutti.

⁃ Scrivete la frase più significativa del brano… 
“Per tutti quelli che ogni giorno fanno fatica, per chi non si arrende e accetta sempre la sfida”

⁃ Descrivete la vostra musica con un aggettivo
Avvolgente

⁃ Quali sono i vostri prossimi progetti?

Suonare più possibile, vorremmo che più persone abbiamo la possibilità di sentirci live. Per ora un secondo disco non è in cantiere..

⁃ Qual è il vostro più grande desiderio?
Risponde Dario. Aprire un concerto di un big della musica folk italiana, come Cisco o Davide Van de sfroos. O dei Pinguini Tattici Nucleari, di cui abbiamo coverizzato un loro pezzo nel disco, perché no!
Risponde Gloria: Se devo sognare, sogniamo! Mi piacerebbe portare in giro questo progetto in tutta Italia!


⁃ Che differenze ci sono tra il vostro personaggio e la vostra persona?
Direi nessuna. Come ci vedi sul palco, nelle foto, siamo anche nella vita. Seri ma ironici, scherzosi ma colti, concentrati ma allegri. direi che il pezzo “come gli inglesi alle cinque ho voglia di te” presenta molto bene questo nostro dualismo interiore

⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta. 
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti
Domanda: il ballerino è uno dei brani più complessi del disco e sicuramente non il più orecchiabile. Come mai questa scelta controcorrente?
Risposta: Perché siamo come il protagonista della canzone, cocciuti! Era il brano che più ci piaceva è questo è bastato per sceglierlo come singolo!

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