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Una delle voci più incantevoli, maschili, della musica italiana è tornata a distanza di un anno, regalandoci un album “Disordine” contenente anche una cover di Prince. Non vi resta che ascoltarlo. Gianluca Amore, oggi si racconta in questa intervista. 
Vi esortiamo a sostenere i talenti emergenti, spesso più bravi ed interessanti di artisti già famosi, condividete. 

Ciao Gianluca, bentornato sul nostro magazine. Finalmente dopo un anno, torni a far parlare di te… presentati brevemente per coloro che non ti conoscono e aggiungi qualcosa di te che ancora non hai raccontato…
Ciao a tutti, eccomi, sono Gianluca Amore, cantante, cantautore, musicoterapista, direttore di coro, musicante. Qualcosa di me che non ho ancora raccontato? Avvieró a breve un piccolo studio musicale dove chiudermi a suonare per ore!

Come mai hai aspettato così tanto prima di pubblicare qualcos’altro?
Ho bisogno di tempo, non mi piace fare le cose tanto per farle ma perché le sento dentro. È stato un anno di grandi riflessioni, e alla fine è arrivata la consapevolezza di voler pubblicare entro la fine dell’anno.

Siamo a fine anno… esprimi un desiderio per il 2023.
Voglio avere più lucidità, stabilità e costanza per organizzare eventi live in cui promuovere alcuni progetti a cui tengo.

Il tuo nuovo lavoro è un album “Disordine” di inediti, di cui tre già pubblicati e una cover di Prince. Parlaci un po’ del tuo album, raccontaci com’è nato, perché lo hai scritto, di cosa parla…
‘Disordine’ è tutto quello che sono, musicalmente e non solo. Ci sono canzoni scritte durante l’adolescenza, altre dopo i trent’anni, storie diverse e uguali di un’anima in evoluzione. Musicalmente c’è molta eterogeneità: dal sound anni Ottanta alla ballad pop, dal neo soul al gospel, dall’rnb e al pezzo intimo piano e voce. C’ho messo tutto me stesso, fino all’ultimo suono. Avevo voglia di comunicare chi sono: un ragazzo di trenta(tre) anni, come tanti e tante, che vive e racconta.

Scrivi la frase più significativa di un brano a tua scelta e se ti va spiegaci il significato.
“Ma in questa confusione c’è sempre spazio per l’amore”. Non penso ci sia bisogno di spiegarla, credo che ognuno di noi abbia una sua confusione, un suo disordine appunto, che però fa parte del nostro essere, ed è questo che ci rende unici e ci fa amare. Ecco, alla fine l’ho praticamente spiegata!

Qual è il brano a cui sei più legato di questo lavoro?
Difficile rispondere, ogni brano è un figlio che racconta una parte di me. A livello emotivo e affettivo, forse, Senza Ragione sarà il brano in cui mi emozionerò sempre, perché sento quell’adolescente di sedici anni cantare la sua età e mi fa molta tenerezza…

Che aspettative e progetti hai per il prossimo anno?
Curare la parte live del mio lavoro.

Cosa cambieresti della musica di oggi?
Metterei più cura nelle canzoni, sia dal punto di vista vocale (basta autotune!), di arrangiamenti, di testi. Più cura, più arte, meno usa e getta.

Hai già nuovi progetti nel cassetto?
Un grande concerto di release del disco, uno spettacolo piano voce su un grande cantautore italiano e… chissà!

Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta. C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
“Chi vorresti ascoltasse il tuo disco?” La risposta è chiara: Giorgia!

ALBUM DISORDINE

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PaKo Music Records

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