Con “Alberi bianchi”, Modestamente ci accompagna in un viaggio emotivo fatto di nostalgia, attesa e delicatezza, mantenendo sempre uno sguardo intimo e sincero sulla complessità dei sentimenti. Secondo singolo tratto dall’EP “di aria e disamore”, il brano è un’istantanea lucida e poetica dell’amore non corrisposto, di quel bisogno infantile di essere visti, accolti, amati. Un amore che resta lì, sospeso, irraggiungibile, come un “orizzonte gigante” troppo grande per essere afferrato da mani troppo piccole.
Il testo, crudo e fragile al tempo stesso, si incastra perfettamente con una produzione minimalista che fa del pianoforte il suo cuore pulsante. È un accompagnamento essenziale, mai invadente, che lascia spazio al respiro della voce e alla forza delle parole. In “Alberi bianchi” si avverte la tensione tra la voglia di lasciarsi andare e la consapevolezza di non poter cambiare l’altro. È una confessione sommessa, sussurrata, ma densa di significato.
L’intero EP si muove tra due poli emotivi: l’abbandono dolce e consapevole di “Scordati”, primo singolo, e la vulnerabilità esposta di questo secondo capitolo. È un lavoro che esplora la fragilità umana con rispetto e verità, in cui si percepisce una scrittura autentica, capace di toccare corde profonde. Le influenze della tradizione cantautorale italiana si fondono con un’estetica contemporanea, creando uno spazio personale in cui l’ascoltatore può riconoscersi.
Conclusione:
Modestamente si dimostra un artista molto bravo, con quel giusto equilibrio tra vecchio e nuovo che oggi è sempre più raro da trovare. Il brano è curato, intimo e coinvolgente. Il master poteva forse essere leggermente più rifinito per esaltare ancora di più la voce e il pianoforte, ma resta comunque un lavoro toccante e sincero. Un progetto che merita attenzione e che lascia la voglia di ascoltare ciò che verrà.