La prima canzone parla della ricerca della libertà, in mondo che vive sempre di corsa, sempre alla ricerca dell’approvazione degli altri, in balia del loro giudizio. L’autore desidera ardentemente di essere libero, di poter vivere una vita tranquilla, meno frenetica: racconta di quello che osserva attorno a sé, nella sua vita di tutti i giorni, di una madre che, dopo aver accompagnato il proprio figlio a scuola, saltando di corsa sulla propria auto e sfrecciando a tutta velocità, diretta verso il proprio posto di lavoro, come se la vita fosse una corsa a chi arriva prima, ma a quale traguardo. Poco dopo, Giosef fa un rapido elenco delle cose dalle quali vuole liberarsi, in una sequenza quasi rappata, talmente è rapida la successione delle parole: si tratta di tante cose che finiscono per opprimere la vita di una persona, come la rabbia, il giudizio degli altri, la costrizione a vincere sempre. Lui semplicemente chiude gli occhi ed immagina di essere libero da tutto questo. Del brano mi è piaciuta in particolare la linea melodica, fatta da un ritmo piuttosto rilassato, molto probabilmente campionato elettronicamente, accompagnato da una chitarra acustica che fa da delicato sottofondo. La ritmica si fa un po’ più serrata proprio quando l’artista effettua l’elenco di cui ho parlato in precedenza, per far percepire all’ascoltatore l’urgenza di questo bisogno di libertà. Secondo lui, è sufficiente non aver paura di esprimere i propri sentimenti, anche negativi, ed abbracciarsi per più di un secondo, per percepire il calore umano. La canzone successiva inizia a parlare dei colori, con l’introduzione del pianoforte, che fornisce al brano quasi un’impronta jazz, che si alterna con segmenti di chitarra acustica, che riportano il brano sul genere pop rock. Il tema principale è semplice: l’autore pensa che non esista un colore che dà la felicità, che ognuno di noi indossa la propria tonalità e che non si possa trovare la chiave per la felicità, se non si effettua un percorso di ricerca e non si mette in gioco la propria verità. Nonostante questo, la canzone è incentrata sul colore viola, dal quale prende anche il titolo, considerato il colore della spiritualità, che porta alla comunicazione con l’universo. Emerge quasi un contrasto, tra l’incertezza che procura la ricerca di un colore che dia serenità e la consapevolezza che una vita all’insegna del viola sia quello che possa cambiare radicalmente una persona e riesca a portare positività nella sua esistenza: questa canzone si lega in qualche modo alla prima, perché anch’essa ha in un certo qual modo la libertà come punto focale, che da desiderio si trasforma in fatto concreto, grazie al potere taumaturgico di un colore, il quale porta serenità interiore ed equilibrio.
Anche il brano finale inizia con un’introduzione di pianoforte, se possibile ancora più dolce e melodica, quasi sussurata: le parole di Giosef in questo caso sono piuttosto ermetiche, perché l’artista fa uso di immagini che sembrano metaforiche, una donna che stende i panni su un filo per lavarsi la coscienza, un equilibrista che rischia camminando sul filo e che inciampa e finisce nella rete, un pescatore che collega il filo al suo amo per necessità di vita e sentirsi realizzato, un aquilone appeso ad un filo, che vede il proprio destino deciso dal vento. Tutte queste immagini sono per l’artista unite appunto da un filo, un filo d’oro, che unisce e permette di trovare felicità e pace, perché funge da guida e unisce. La canzone, dopo una prima parte cantata, si articola nella sua seconda parte solo con la melodia, quasi che Giosef voglia far riflettere l’ascoltatore nella parte finale del suo album, indurlo a pensare, dopo avergli fornito così tanti stimoli, così diversi fra loro, e un’alternanza di cifre melodiche, dalla malinconia del pianoforte e dei violini, alla chitarra acustica, fino alla chitarra flamenca, che esprime energia.
Alla fine, abbiamo un buon album pop rock, con sfumature jazz e melodiche, che esprime tutti i dubbi, le incertezze, ma anche le sicurezze ritrovate da parte dell’autore, in un percorso di crescita, che mostra tutte le sfaccettature della sua personalità e del suo mondo interiore.
Giosef – Viola (video ufficiale)