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Siamo molto felici di poter fare questa intervista con un artista che ci hanno mandato gli amici di “Collateral Sound Records”, lui è Focu.us, già il nome dice tutto… Facciamo due chiacchiere con lui per conoscerlo meglio e soprattutto conoscere la sua musica,
che potete trovare su tutti i Digital Store.

Ciao Focu.us, benvenuto sulle nostre pagine.
Iniziamo subito presentandoti a tutti coloro che ancora non ti conoscono, raccontaci brevemente la tua storia.
Chi sei, cosa fai e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Heeei, io sono focu.us, un semplice ragazzo che fa cose, tra cui anche musica. Con “cose” intendo delle attività che hanno il solo scopo di farmi stare bene e intrattenermi, sfogandomi e intrappolandomi in un mondo diverso da quello di tutti i giorni.
É un piacere per me essere qui con voi a parlare delle mie.. “cose” ahahah.
Sono sempre stato un amante della musica, fin da piccolo, ma solo da adolescente ho realmente capito il grande potere espressivo ed emotivo che questa è in grado di trasmettere, sia in chi la compone che in chi la ascolta.

  • Quale significato ha il tuo nome d’arte?
    Tutti sappiamo il significato della parola inglese “focus”, e il mio nome nasce proprio dal gioco di concentrazione, tra il significato della parola stessa, e la faccina “u.u”, che puoi vedere e distinguere solo se appunto ti concentri su quell’unico punto che sembra messo lì per caso.
  • Ci sono differenze tra te e il tuo personaggio?
    Direi che non ce ne sono, o meglio, credo di essere io stesso il personaggio; focu.us è solo un nome, che rappresenta la mia identità digitale. Anzi dovendo essere sincero, credo che la divisione si debba fare tra vita reale e digitale, e poiché le due non coincidono, la mia identità digitale, potrebbe essere solo una caricatura della mia reale personalità.
    In ogni caso parlare di identità mi manda un po in confusione.. avete sentito parlare del disturbo dissociativo dell’identità?
    Magari questo discorso lo riprendiamo un’altra volta, a quell’altro dentro la mia testa non piace molto parlarne.

  • Il tuo ultimo lavoro s’intitola “L’ultimo giorno sulla terra” vuoi parlarcene? Un Ep con tre brani, raccontaci qualcosa di queste tracce… Di cosa parlano, come sono nati?
    Questo EP nasce da un esigenza, causata dal periodo di pandemia e isolamento che stiamo vivendo e abbiamo vissuto, ed in particolare dalla prima quarantena che ci ha costretti tra le mura di casa. Mi ha mandato fuori di testa. Mi ha fatto incazzare, più di quanto non lo fossi già. Il problema è che oggi non riusciamo più a pensare con la nostra testa, accettiamo solo ciò che ci viene detto, e chiunque la pensi diversamente dalla massa (nel bene e nel male) viene etichettato ed emarginato. Ho deciso così di sputare al mondo alcuni dei miei pensieri, mediante la musica; non mi importa che ti piacciano o che tu li condivida (ripeto quanto per me sia importante che ognuno pensi con la propria testa), avevo solo bisogno di sfogarmi e dire ciò che pensavo, senza inutili discussioni o litigi.
  • Quando componi a cosa dai più importanza? Al testo, alla melodia o alla produzione?
    La melodia viene per prima; mi frulla in testa a ripetizione finché non la registro, ed è proprio partendo dalla melodia che si sviluppa il resto.. melodia triste=testo triste, melodia arrabbiata… avete capito
  • Scrivi la frase più significativa del brano più importante, secondo te?
    Siamo delle.. merde
  • Ascoltando i tuoi brani, devo ammettere che hai uno stile particolare, inconfondibile… Definisci te e la tua musica con tre aggettivi.
    Flip, Delirio, FlipDelirio

  • Tre brani e tre titoli molto forti, “Preferisco morir”, “Siamo delle merde” e “Schermi”, come mai hai voluto dare un titolo all’Ep differente, “L’ultimo giorno sulla terra”, qual è, se c’è il filo conduttore delle tre tracce?
    Il titolo “L’ultimo giorno sulla Terra”, racchiude in se sia il significato di denuncia complessivo dell’intero EP e delle tre singole tracce, rivolto all’umanità che sta continuando a sbattersene il cazzo di tutto, riuscendo a concentrarsi solo sul nuovo modello di iPhone e alle cazzate da social network; ed è sia l’inizio del mio nuovo percorso, che parte appunto con un viaggio, scappando via dalla terra, alla ricerca di nuovi mondi che possano ospitarmi.
    Tenete d’occhio la mia astronave, ho tanti bei posti da presentarvi..
  • Come nasce la collaborazione con Collateral Sound Records?
    Nasce dalla stima e dalla serietà con cui vediamo ed affrontiamo la musica, per noi la musica non è un business, ma una passione, che può ripagarti più di qualsiasi altra moneta, perché ripaga direttamente la tua anima.
    Inoltre siamo dei buoni amici e ci stimiamo reciprocamente, oltre che a conoscerci da lungo tempo.

Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.
C’è qualcosa che non ti ho domandato ma che avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
Sai cosa è un Flip?

Ahahah scherzo, non c’è nessun’altra domanda, ma ci tenevo a ringraziarvi per il vostro tempo e le vostre domande, molto azzeccate ed interessanti. Vi confesso che è la mia prima intervista e non mi sarei aspettato così tanta qualità, ero già pronto alle solite domande banali e noiose, quindi grazie mille, a voi e a tutti i lettori che non sapranno mai cosa sia un Flip 😛
A presto,
focu.us


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