In questa intervista, abbiamo l’opportunità di conoscere da vicino Gianni Negri, un talentuoso cantautore italiano che ha recentemente catturato l’attenzione con il suo singolo toccante “Tasche Vuote”. Negli ultimi anni, Gianni Negri ha conquistato il cuore del pubblico grazie alla sua straordinaria capacità di comunicare le emozioni attraverso la musica. In questa conversazione, esploreremo il significato dietro “Tasche Vuote”, le sue influenze musicali e molto altro.
• Benvenuto, Gianni. Prima di iniziare, potresti presentarti brevemente per coloro che potrebbero non essere ancora familiari con il tuo percorso artistico?
Sono un cantautore napoletano suono pianoforte, chitarra e “strimpello” il violino. Canto da sempre da quando ero piccolo, ma verso i 16 anni ho iniziato a fare il piano bar e successivamente ho suonato in diverse band partenopee.
Ho iniziato a scrivere canzoni da subito! La mia prima canzone si chiama “vivo di te” ed è un brano dedicato alla musica.
Ho avuto diverse esperienze in campo musicale e non solo ho avuto l’onore di doppiare un cartone animato della Disney nel film “I Robinsons una famiglia spaziale”. Dal 2018 ho inziato a produrre i miei brani collaborando con diversi produttori.
• La tua canzone “Tasche Vuote” affronta temi di dolore e perdita in modo straordinariamente toccante. Cosa ti ha ispirato a scrivere questa canzone e ad esplorare tali emozioni?
Tasche Vuote rappresenta un brano molto importante per me è tra i miei brani quella che preferisco, affronta il dolore di una perdita … spesso ci accorgiamo troppo tardi di aver perso qualcuno che era davvero speciale. Più che ispirazione ho voluto sottolineare il valore di una perdita, che sia di un amore, di un amico, di un figlio, di un genitore ….
• La collaborazione con il produttore Valerio De Rosa ha sicuramente aggiunto profondità al brano. Puoi raccontarci come è nata questa collaborazione e in che modo ha contribuito a arricchire la canzone?
Ho avuto il piacere di conoscere Valerio De Rosa tramite un collega artista che me l’ha indicato. In poco tempo ci siamo sentiti, gli ho raccontato cosa volevo esprimere con il brano e dopo una serie di provini abbiamo realizzato il migliore vestito per Tasche Vuote!
• Ci piacerebbe saperne di più sul processo creativo dietro “Tasche Vuote”. Quanto tempo hai impiegato per completarla, e quali sono state le tue fonti principali di ispirazione durante la composizione?
Tasche Vuote è nata praticamente in un pomeriggio! Quando scrivo solitamente compongo prima la parte musicale pensando ad una melodia che possa smuovermi delle emozioni poi ci metto le parole e così è stato per Tasche Vuote!
• Le liriche di “Tasche Vuote” esprimono il rimpianto e la rabbia in un amore perduto. Hai tratto ispirazione da esperienze personali per scrivere questa canzone?
Anche se non in modo diretto sicuramente ho tirato fuori delle emozioni che ho provato!
Tutti nella vita siamo rimasti a “Tasche Vuote”!
• Qual è il messaggio principale che desideri comunicare all’ascoltatore attraverso “Tasche Vuote”, e cosa speravi di far sentire a chi ascolta la tua musica?
Quando in amore si perde e si resta nel rimpianto di una fine, non bisogna fermarsi! Ma indipendentemente da tutto bisogna andare avanti! Spero che Tasche Vuote doni quel brivido che sento anche io quando ascolto un brano che mi smuove le corde dell’anima.
• Come descriveresti il tuo stile musicale e come si è evoluto nel corso della tua carriera, inclusa la tua esperienza con la band Angeli Metropolitani e il Giardino dei Semplici?
La collaborazione con gli angeli metropolitani, è stata un’esperienza che mi ha permesso di sperimentare, il cantare in gruppo. Quell’esperienza mi ha dato la possibilità di sperimentare la mia voce spaziando in diversi stili ma concentrandomi su quello soul e gospel! In me resta sempre radicato quel genere musicale, anche se oggi descriverei la mia musica come una musica pop, pop stile cantautorale.
• Il titolo “Tasche Vuote” è molto evocativo. Puoi spiegarci il suo significato e come si lega al tema centrale della canzone?
Sicuramente è un’immagine che rende l’idea dell’assenza, almeno per me. Il titolo è nato quasi subito ed ero indeciso tra mani vuote, o tasche vuote. Poi istintivamente ho scelto tasche vuote.
• Come immagini che il pubblico reagirà a questa canzone, e quali emozioni speri che susciti in chi l’ascolta?
Da quando il brano è uscito ho avuto tantissimi messaggi da persone e amici che ascoltando il pezzo mi hanno detto <<Ho avuto i brividi>>!
Era proprio quello che io avrei voluto!
• Infine, alla luce delle tue esperienze musicali e della tua carriera, quanto ritieni che la musica sia importante nell’esprimere emozioni e nel creare connessioni significative con il pubblico?
Oggi credo sia fondamentale! La musica ti permette di comunicare, io con la musica riesco a dire cose che probabilmente non riuscirei a dire semplicemente parlando.
È chiaro ci vuole fortuna, impegno, studio e tanta gavetta per fare in modo che si possano realizzare connessioni stabili e durature nel tempo!
E anche se oggi i tempi, sono cambiati io non mi fermo e vado avanti per la mia musica!
Conclusione:
Ringraziamo Gianni Negri per averci dato l’opportunità di scoprire il suo mondo musicale e emotivo. Ci auguriamo che questa conversazione abbia fornito un’interessante prospettiva su un artista che promette di continuare a incantare gli ascoltatori con la sua musica coinvolgente.
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