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Oggi abbiamo il piacere di parlare con VMC, un artista talentuoso che ha recentemente rilasciato il suo nuovo singolo, “Broken Dawn”. Questo brano toccante esplora temi profondi come il dolore, la sofferenza e la resilienza, portando gli ascoltatori in un viaggio emotivo intenso. Scopriamo di più sul processo creativo di VMC, le ispirazioni dietro il brano e cosa possiamo aspettarci in futuro.

Bentornato sul nostro magazine, vuoi raccontaci qualche curiosità su di te, prova ad incuriosire i lettori… cercando di portarli ad ascoltare la tua musica.
Ciao, rieccomi di nuovo: è sempre un piacere! Beh, che dire… se pensate di ascoltare della musica convenzionale ascoltandomi, mi dispiace deludervi, ma non sono il vostro artista. Uno degli aggettivi che meglio mi descrive è proprio l’opposto – non convenzionale – e ciò vale anche per la musica che faccio, ovvero una musica di sfogo e rabbia. Le mie canzoni sono un’avventura nel cuore oscuro delle esperienze e le faccio perché credo che anche nei momenti più bui può risiedere la speranza, la luce. Per me la musica, e il suo flusso di coscienza che la corrobora di veleno e del suo antidoto, diventano il mezzo per navigare in acque tempestose, con la speranza che a chi ascolta offra conforto e comprensione.

Cosa ti ha ispirato a scrivere “Broken Dawn”?
Diciamo che ho tanti temi in testa di cui voler parlare e che mi stanno a cuore. Quando ho sentito la sezione dedicata al ritornello ho cominciato a canticchiare versi che mi passavano per mente e da lì ho pescato la tematica. Ho sviluppato poi il testo basandomi su pensieri e considerazioni quotidiane dovute al mio passato, quindi l’ispirazione sarebbe la mia vita.

Come rappresenta il tema principale della canzone?
Il tema principale della canzone è rappresentato già dal titolo in sé: “Broken Dawn”, ovvero “Alba Spezzata”. Il nascere per sbaglio che condiziona tutta l’esistenza.

Hai menzionato che il brano affronta la lotta personale contro il dolore e la sofferenza. Puoi approfondire questo aspetto?
Certo. Vivo il quotidiano su un enorme conflitto tra vita e morte, una battaglia continua che certe volte è logorante ed è difficile da portare avanti. Si rischia spesso di cedere. Ho anche ceduto, tentando il suicidio, ma sono ancora qui.

Quali cambiamenti significativi hai notato nel tuo stile e nei tuoi temi?
Per ora non penso che ci siano stati troppi cambiamenti nei miei temi. Scrivo sempre di cose difficile e altrettanto difficili da leggere e capire, se non hai passato certe cose. Ho ancora cose da dire, non so cosa possa riservare il futuro. Il mio stile è unico, non ho sentito in giro cose simili.

Quali sono stati i maggiori ostacoli che hai dovuto affrontare durante la creazione di “Broken Dawn”?
Il tempo. Purtroppo, tra impegni lavorativi e personali sono riuscito ad andare a registrare solamente una volta. Quello che sentite come prodotto finito è il risultato di solamente un paio d’ore di registrazione. Mi sarebbe piaciuto tornare in studio e poter registrare meglio certe parti, ma i tempi si sarebbero allungati e non sarei riuscito a uscire prima della sosta estiva.

C’è una linea o un verso in particolare di “Broken Dawn” che ritieni particolarmente significativo? Perché?
Direi “Broken since Day1, my own birth did not decide” che tradotta diventa “Rotto fino dal primo giorno, la mia nascita non ho potuto decidere”. Questo è un po’ – come già accennavo – il senso del titolo “Broken Dawn” (Alba spezzata). La considerazione è che la mia nascita non era prevista, sono stato un errore – per questo nascita spezzata – e che questa nascita non voluta non mi ha dato la possibilità di scegliere.

Quali emozioni e riflessioni vuoi che susciti negli ascoltatori?
La musica ha sempre fatto parte della mia vita, gioca un ruolo fondamentale. Nella musica vedo una terapia, un modo per stare meglio nei momenti più difficili. Questo è quello che vorrei suscitasse negli ascoltatori: un momento in cui possono sentirsi capiti, in cui possono avere qualcuno che dà voce alla loro rabbia e alle loro lotte interiori. Empatia.

Puoi raccontarci qualcosa del processo di registrazione del brano?
In realtà è stato tutto così molto veloce, anche per quello che dicevo prima. La consegna era stretta e ho dovuto correre. Detto ciò, non significa che non ho dato importanza al testo, anzi è stata la cosa più importante. In studio è stato interessante giocare sulla voce distorta, mi sarebbe piaciuto giocarci di più… sarà per la prossima!

Cosa possiamo aspettarci da te nei prossimi mesi?
Sto cercando di produrre tre o quattro pezzi per un mini-album quest’autunno, per poi avere un 5/6 canzoni da poter portare in giro. Mi piacerebbe anche collaborare con qualche artista, sarebbe bello. Quindi che dire, continuate a seguirmi!

Siamo giunti alla conclusione dell’intervista. C’è un aspetto che desideri condividere ma che non abbiamo avuto l’opportunità di chiederti? Potresti porti una domanda e condividere la risposta con noi?
Beh, è stata un’intervista abbastanza ampia. Mi verrebbe da dire di seguirmi sui social – mi potete trovare dappertutto come vmc.zone – perché oltre a fare canzoni con tematiche serie, sono anche una persona divertente e porto avanti le cause a cui tengo di più: mi piacerebbe, infatti, poter parlare, per esempio, di sostenibilità e inclusione, giusto per citarne due. Detto questo, per adesso ci tengo a ringraziarvi per avermi dato la possibilità di rispondere alle vostre domande e tutti gli ascoltatori che hanno sentito, stanno sentendo e – spero – sentiranno la mia canzone. Un abbraccio.


Conclusione:
Grazie mille, VMC, per aver condiviso con noi il tuo viaggio emozionale e artistico con “Broken Dawn”. Siamo entusiasti di vedere come questo brano influenzerà i tuoi fan e non vediamo l’ora di ascoltare le tue prossime creazioni. Per chi non l’avesse ancora fatto, assicuratevi di ascoltare “Broken Dawn” su tutte le piattaforme di streaming. Continuate a seguire VMC per ulteriori aggiornamenti e nuove uscite!

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