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Una nuova recensione, oggi Massimo Comi ci presenta “Unimondi” della cantautrice argentina Vanina Vincent. La sensibilità della sua anima si può percepire dalla profondità del testo e dalla delicatezza della melodia e del cantato.

La canzone si caratterizza per il suo ritmo gitano, sudamericano, quasi assimilabile a quello di un tango, quindi piuttosto sensuale ed ammiccante.

Interessante risulta da subito l’inserimento in loop del suono di una matita che disegna su carta, quasi a voler idealmente unire due arti distinte, la musica e l’arte.

Il brano, inoltre, si fa notare per l’universalità del proprio linguaggio, dato che è cantato in parte in italiano e in parte in spagnolo: questa mescolanza di lingue è certamente attribuibile alle origine sudamericane della cantante, ma anche al messaggio di unità che vuole portare, in un’epoca storica in cui si è sempre più distanti ed in cui si fa fatica a comunicare in presenza, dal vivo, e non solo virtualmente.

Il titolo della canzone, “Unimondi”, è una parola inventata da Vanina, un’artista a cui piace trovare nuove parole per descrivere la realtà che la circonda: per lei, ha il significato di “un nuovo mondo unico”, altro segno della volontà della cantante di creare un’unità fra le persone, tanto che nel testo lei stessa afferma “dammi le mani, uniamo i mondi, facciamo un insieme di orizzonti”.

L’atmosfera creata dall’unione della melodia, della voce e del testo è molto evocativa e stuzzicante: riesce a far viaggiare la mente verso mondi lontani ed allo stesso a far pensare al mondo attuale, che secondo Vanina, è sempre meno unito.

Mi ha colpito in particolare il testo sussurrato alla fine del brano, che, se necessario, fa assumere allo stesso una connotazione ancora più sensuale e stimolante.

A mio parere, canzoni del genere sono in grado di andare a stimolare tutti i sensi dell’ascoltatore, risvegliando in lui dei desideri che credeva sopiti nella propria interiorità: Vanina si rivolge a un lui o a una lei immaginari, chiedendogli o chiedendole che senso ha dormire se non si sogna, altro segno evidente della dimensione immaginifica ed evocativa del brano.

Ad accompagnare il canto, oltre al rumore della matita che disegna, c’è il suono di una chitarra flamenca e forse di una fisarmonica, che ribadisce l’internazionalità del brano, l’universalità del suo messaggio, il mix ben riuscito fra due culture latine, quella italiana e quella sudamericana.

Vanina ha detto che le piace giocare con le parole e con il significato che gli uomini e le donne possono trovarci, che può essere diverso da persona a persona: questa sua particolarità mi ha affascinato molto, perché dà la possibilità a tutti di esprimersi sul significato della canzone, esprimendo ciò che a lui comunica.

“Unimondi”, quindi, ha a mio parere tutte le caratteristiche per incuriosire e stimolare l’ascoltatore, per renderlo partecipe del messaggio di unità e dell’abbraccio affettuoso che l’autrice desidera che si crei fra le persone.

In un momento difficile come questo, nel quale le persone stanno distanti le une dalle altre per la paura di essere contagiate, quello che Vanina ci dice è molto significativo: mai come ora, è sempre più necessario unirsi, ritrovarsi ed aprirsi all’altro. Un messaggio che può apparire semplice, ma che assume una grande forza se collocato nel contesto mondiale attuale, perché va controcorrente, spinge le persone a creare nuovi e forti legami tra di loro e la società a diventare di nuovo coesa.

Interessante è l’unione fra la parte melodica, estremamente ammiccante, come detto, ed il modo in cui viene cantato il testo, che appare sospeso nel vuoto, con la presenza di echi e riverberi, che rende il brano nel suo complesso molto distensivo e rilassante: ritengo che la cantautrice abbia intenzionalmente voluto creare un’atmosfera di sospensione, di leggerezza, per rende l’animo dell’ascoltatore sgombro da ogni pensiero inutile e ridondante, libero e sospeso fra le nuvole, in modo che lui possa essere nella condizione ideale per percepire il messaggio della canzone e farlo proprio, praticandolo nella vita di tutti i giorni.

Io sostengo da tempo che la musica abbia il potere di unire le persone, e Vanina sfrutta secondo me in modo molto efficace questa caratteristica, calibrando testo e melodia su frequenze distensive e in grado di far toccare il cielo.

Se ci fossero più artisti spinti dalla motivazione che spinge Vanina a cantare ed esprimere la propria arte, sia le persone che il mondo sarebbero secondo me migliori, perché irradiati dall’energia della positività e della sincerità degli intenti.

Dico quindi grazie a Vanina per ciò che con la canzone “Unimondi” ha voluto comunicarci ed insegnarci: non bisogna considerare l’altro come un pericolo, ma cercare di unirsi a lui umanamente e spiritualmente, condividendo degli ideali in prima persona e a contatto diretto, pur mantenendosi entro le norme stabilite per combattere la pandemia che ci sta affliggendo da mesi.

Di questi tempi, ogni messaggio positivo è ben accetto: se poi viene dai musicisti, per me è ancora più significativo.

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